Una donna del nostro tempo di Rosie Thomas

La coraggiosa protagonista di Una donna del nostro tempo di Rosie Thomas (Sperling & Kupfer, 1993, trad. di A. M. Rettore) è Harriet, una figlia illegittima. Già la partenza non è delle migliori, per usare un eufemismo.
E comunque non si può dire che la vita le abbia dato molto, anzi, è stata decisamente avara. Per questo Harriet sogna da sempre lusso e benessere. Un sogno comune a molti, lo sappiamo bene. Il suo matrimonio è fallito e per questo ha deciso di vendere la sua boutique e volare a Londra, per gettarsi in un’azzardata manovra commerciale. E poi, cos’ha da perdere?
Si sa, la fortuna aiuta gli audaci. La scalata è appena iniziata, ma già la salita le appare meno ripida, rispetto a ciò che immaginava e sarà ancora più dolce, se trascurerà sentimenti come amore e amicizia.
Tutto in cambio del successo. Uno scambio equo? Forse è presto, per dirlo.
Avrà fatto la scelta giusta? Apparentemente sì. Appunto: apparentemente…

Rosie Thomas porta nelle nostre giornate quella che definiremmo una donna in carriera. Nulla a che vedere con lo splendido film interpretato da Melanie Griffith. O forse sì?
Certo, oggi le donne che occupano figure di primo piano non fanno più scalpore, ma all’epoca non era per nulla scontato, anzi.

Una donna del nostro tempo è una storia dolce e drammatica, pungente al punto giusto da tenerci svegli senza far male (o magari solo un pochino).
Pagine ideali per svagarsi, ma anche per riflettere, situazioni che potrebbero occupare le nostre giornate e che vedranno la nostra protagonista alle prese con scelte che potranno apparire facili e scontate dall’esterno, ma che in realtà non lo sono affatto.

Ogni decisione porta con sé delle conseguenze e affrontarle non è mai semplice. Un romanzo dedicato a chi cerca qualcosa di bello profondo grazie a protagonisti che ci appariranno dinanzi, donandoci i loro sogni e le loro speranze. Parole che entreranno con facilità in noi e vi rimarranno a lungo.
Date una possibilità a queste pagine, vi assicuro che ne vale davvero la pena.