La raccolta Gente di Dublino pubblicata da James Joyce nel 1914 si conclude con un racconto lungo intitolato in lingua originale The dead e da noi tradotto a volte come I morti e talvolta Il morto.
Protagonista della storia un uomo ormai di mezza età, Gabriel Conroy che interviene con la moglie Gretta alla festa tenuta a casa delle zie nubili Kate e Julia per celebrare la festa dell’Epifania.
Scopriamo analisi e interpretazione del racconto forse più celebre di James Joyce, l’autore dell’Ulisse.
The Dead: un’analisi del racconto di Joyce
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Nel corso del festeggiamento, Gabriel incontra differenti personalità: la signora Ivors, una bigotta nazionalista, due uomini inclini alla sbronza. Gabriel ha l’incarico di tenere il brindisi finale nel quale sottolinea alcune peculiarità del popolo irlandese. Nel frattempo a Dublino inizia a nevicare, evento alquanto raro in città.
Al rientro la moglie Gretta ricorda che molti anni prima un giovanotto innamorato di lei, tale Michael Furey, morì per le conseguenze di una malattia peggiorata a causa della permanenza sotto una violenta nevicata mentre si recava a visitarla.
"Penso che morì per me" afferma Gretta.
La dichiarazione della moglie sconvolge Gabriel che inizia a riflettere mentre Gretta si abbandona al sonno.
Il lungo monologo interiore del personaggio è una disamina sul rapporto di coppia giunto al giro di boa e anche sulla caducità dell’esistenza.
Molti critici affermano che il titolo del racconto si riferisce al giovane Michael morto prematuramente, ma probabilmente l’intenzione dello scrittore è più ampia poiché Gabriel, nome allegorico che richiama l’arcangelo dell’Annuncio a Maria,contrapposto a Michael,il più potente degli arcangeli, riflette sulla incombente presenza della nera signora nell’esistenza umana e si avvede che molti commensali della serata presto raggiungeranno Michael, la anziana zia in primo luogo.
La distanza tra vivi e morti si assottiglia mentre Gabriel sembra apparentemente teso a una prospettiva di cambiamento.
Nel racconto quindi dopo l’Epifania rivelativa di morte spirituale sembra che, a differenza dagli altri protagonisti dei precedenti racconti, il protagonista non sia imbrigliato nella paralisi mentale e spirituale di cui è vittima la città di Dublino e i suoi abitanti.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “The dead. I morti”: il racconto capolavoro di James Joyce
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