Spettacolare di Chiara Raineri

Un gruppo di ragazzini preadolescenti sono al centro dell’albo di Chiara Raineri Spettacolare, appena pubblicato da Camelozampa.
Siamo in una periferia parigina e solo Jean manca alla solita riunione di compagni. Maria legge, sdraiata vicino al canale, gli altri chiacchierano, finché arriva di corsa Jean che ha trovato dei biglietti rossi, cioè non proprio trovato, glieli ha consegnati uno strano uomo scuro con un cappello a cilindro nero: glieli ha consegnati dicendo che un grande circo in città si ferma solo quel giorno, e loro sono tutti invitati. Devono raggiungere Place Léon, lì ci sarà l’atteso grande spettacolo, quello con tante luci, suoni, animali, acrobati, tende di velluto sotto un enorme tendone… Ma malgrado la corsa sfrenata, Place Léon appare deserta,

una distesa di terra ed erba che arriva fino alle case.

Gerard, Margot, Maria e Jean sono delusi, ma ecco in fondo alla piazza comparire l’uomo dal cappello nero, che scompare lasciando a terra proprio il suo cappello, appoggiato sull’erba. I bambini sono delusi, esitano, sono scontenti di essere stati presi in giro, eppure sollevando il famoso cappello nero appare un vero spettacolo circense, pieno di luci e colori, ballerine e giocolieri, musica e trapezisti spericolati, anche se tutto in miniatura: sono pulci che hanno messo su questo rutilante spettacolino.
Il Signor Bosco, il padrone del cappello, afferma che sta partendo per un’altra città, dove il minuscolo circo si esibirà di fronte ad altri piccoli spettatori, e ammonisce il gruppo di amici:

Perché questo è uno spettacolo molto piccolo, piccolissimo. Così piccolo che se non ti fermi e guardi con molta attenzione rischi di non vederlo me passare oltre.

Ecco le parole chiave di questo albo dalle illustrazioni magiche, piene di bambini, animali, pubblicità di grandi circhi, canali e tetti di Parigi, ma soprattutto un’indicazione che compare anche nell’esergo proprio dell’autrice, all’apertura del libro, dedicato a “Chi sa guardare le cose con molta attenzione”. In un mondo che corre, che non si ferma, che non ascolta, che non presta attenzione ai dettagli, che consuma tutto rapidamente passando oltre, l’autrice ci chiede di non passare oltre e di insegnare ai ragazzi a soffermarsi su cose apparentemente piccole, ma nondimeno spesso fondamentali per comprenderne valori e significati