Esce oggi, 10 gennaio 2023, in contemporanea in tutto il mondo Spare. Il minore, la discussa autobiografia del Principe Harry che da settimane ha catalizzato l’attenzione della stampa internazionale.
Il personalissimo memoir del duca di Sussex è pubblicato in Inghilterra dalla prestigiosa casa editrice Penguin Random House (che oggi lancerà anche l’esclusivo audiolibro integrale letto dalla voce dell’autore) e in Italia da Mondadori.
Il libro è stato scritto dal prestigioso ghostwriter J. R. Moehringer, giornalista premio Pulitzer nel 2000. La penna di Moehringer ha firmato prestigiose autobiografie, tra cui Open. La mia storia di Andre Agassi, un bestseller internazionale. Proprio come nei suoi precedenti lavori di ghostwriting, Moehringer non ha voluto la propria firma sulla copertina del libro: vi appare solo il volto e il nome del Principe Harry, proprio come Agassi, assoluto protagonista.
Spare. Il minore: l’autobiografia del Principe Harry
Si tratta di un libro scottante che ha già fatto discutere e il cui contenuto alimenta da mesi i rumors delle testate scandalistiche. Dopo l’intervista shock da Oprah in cui ha infangato la figura della compianta nonna Elisabetta II e il chiacchieratissimo documentario Netflix Harry & Meghan ecco che l’ex rampollo di Buckingham Palace torna a far parlare di sé, e non nel migliore dei modi.
Le pagine di Spare. Il minore (Mondadori, 2023, trad. di Sara Crimi, Laura Tasso, Manuela Faimali, Valeria Gorla) trasudano confessioni intime, private, talvolta imbarazzanti, ma soprattutto suonano come un j’accuse nei confronti della famiglia reale. Un vero e proprio uragano di parole che minaccia di travolgere l’inoppugnabile fortezza di perfezione della Royal Family inglese.
Ogni famiglia infelice è infelice a modo suo, scriveva Tolstoj, e il principe Harry prende la massima dell’autore russo alla lettera pensando bene di lavare i panni sporchi non in casa propria ma sotto i riflettori accesi - e abbaglianti - del palcoscenico mondiale.
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Il giovane rampollo di casa Windsor è ufficialmente fuori controllo, dopo la clamorosa Megxit che ha segnato la divisione netta dalla famiglia reale, Harry non ha più freni e sembra riversare anni di rancori e dolori mai sopiti nelle pagine di un’autobiografia avvelenata che appare come un gesto di vendetta.
Ma cosa ci attira esattamente di questo libro-scandalo? Alcuni dicono: il fatto che Harry dica la verità. Se di verità si tratta, potremmo dire. Il punto di vista del Principe è infatti comunque una verità distorta, deformata, strettamente personale, narrata unicamente dalla propria voce che non tiene conto di pareri/opinioni/visioni degli altri personaggi coinvolti nella vicenda. Sembra che Harry stia cavalcando l’onda della popolarità, senza curarsi della sua breve durata: ora interpreta la parte del “Principe offeso” che ha avuto il coraggio di ripudiare il proprio titolo, ma cosa sarà domani?
C’è chi lo stima per la sua scelta controcorrente e chi invece lo giudica un ingrato.
A ben vedere il personaggio di Harry, duca di Sussex, fa soprattutto una gran tenerezza: perché sembra un bambino arrabbiato che ancora non ha superato i propri (terribili, tra l’altro) traumi infantili e ora sputa nelle pagine di un libro tutto il suo rancore, la sua tristezza, il suo pianto mai consolato. Diventato adulto ecco che Harry si confessa in un memoir con la stessa “implacabile onestà” che riserverebbe a un colloquio con uno psicanalista, con la differenza che l’incontro non è privato.
Spare. Il minore sembra essere la vendetta dell’eterno secondo che ora prende parola nel tentativo di essere, per una volta nella vita, il protagonista indiscusso della propria storia.
Ma come ci dimostra il triste incipit del libro, i bambini rimasti senza madre sono due. Gli orfani di Lady Diana - che ancora ritorna sottoforma di spettro implacabile - sono William e Harry. E il secondo si rivolta contro il fratello urlando il suo dolore, tentando un “assassinio di carta” come nelle migliori tradizioni leggendarie, da Romolo e Remo a Caino e Abele. L’unico che non può difendersi in queste pagine, di fatto, è William che infatti sceglie la via - più decorosa - del silenzio.
Harry invece prende parola e si racconta, convinto così di vincere sopra tutto e tutti. Con i proventi del libro il duca di Sussex ha deciso di sostenere alcuni enti benefici britannici: ha donato 1.500.000 dollari a Sentebale, l’organizzazione che aiuta i bambini e i giovani vulnerabili affetti da HIV/AIDS in Lesotho e in Botswana. Inoltre ha dichiarato che verserà 300.000 sterline all’ente no-profit WellChild, di cui è patrono reale da quindici anni.
In ogni caso, comunque si voglia travestirlo, Spare. Il minore non è un’opera di carità: può essere letto come il grido disperato di un bambino bisognoso d’amore, oppure come lo sfogo di un uomo adulto accecato dalla popolarità e dalla necessità di approvazione crescente che ora trova nell’autobiografia una forma legittima di vendetta.
Manipolato o manipolatore? Quello che ci affascina del principe Harry è, del resto, proprio la sua ambiguità. Non capiamo se deve farci rabbia o pena, e sotto sotto invidiamo anche un po’ la sua capacità di dire la propria contro tutti. Parenti serpenti, tutti lo dicono, ma il duca di Sussex ha letteralmente scoperchiato Buckingham Palace rivelando al suo interno un nugolo di vipere.
C’è ancora una cosa, però, che forse il Principe Harry dovrebbe imparare - che imparerà forse dopo aver sfogato la sua rabbia repressa - ed è la capacità (adulta, difficile, faticosa) di perdonare.
Scopriamo alcune anticipazioni e curiosità su questa discussa autobiografia.
6 curiosità su “Spare. Il minore” l’autobiografia del Principe Harry
Quali sono le scottanti rivelazioni contenute in Spare. Il minore? Ve ne diamo un assaggio.
1. Harry perse la verginità in un campo con una donna più grande
In alcune delle indiscrezioni più intime di Spare il principe Harry rivela di aver perso la verginità giovanissimo, in un campo, con una donna parecchio più grande di lui "a cui piacevano i cavalli da macho e che mi trattava come un giovane stallone". L’errore, aggiunge il principe nella sua confessione, fu di averlo fatto in un campo proprio dietro un pub molto frequentato dove “qualcuno” avrebbe potuto vederli.
Al di là dell’immaturità del gesto, anche qui il fatto potrebbe essere letto dal punto di vista psicologico: il giovane Harry cercava la mamma che gli era sempre mancata?
2. Harry ha fatto uso di droghe fino al 2016
Il principe rivela senza censure di aver iniziato a fare uso di droghe da adolescente e di aver continuato sino al 2016. Dalla cocaina provata a diciassette anni sino alla marijuana fumata a Kensington Park ai funghi allucinogeni provati in California.
Il percorso da tossicomane di Harry indica tutta la fragilità di un ragazzo, e poi di un uomo, che cercava di alleviare il proprio “male di vivere” attraverso l’aiuto sbagliato.
3. La tensione crescente con il padre Carlo
Il rapporto tra Harry e il padre Carlo viene descritto in termini decisamente tragici ed è certamente all’origine dei traumi emotivi del “piccolo principe”. Harry racconta di essere sempre stato per il padre “l’erede di riserva” e di essersi sempre sentito intrappolato in questa definizione sminuente “riserva”.
Ma l’aspetto più complicato del loro rapporto è il fatto che Carlo abbia sempre messo in dubbio, dinnanzi al figlio, la sua paternità: “Chissà se sono il tuo vero padre?” gli avrebbe sempre ripetuto in uno scherzo ripetuto (e niente affatto giocoso) che avrebbe insinuato il dubbio persino in Harry stesso. Una battuta poco divertente che dava credito ad alcuni pettegolezzi secondo cui il vero padre di Harry fosse in realtà James Hewitt, uno dei presunti amanti di Lady Diana.
4. Harry ha ucciso 25 combattenti talebani
Un capitolo di Spare è dedicato ai “traumi di guerra” del principe che a ventuno anni è entrato nell’esercito britannico. Durante il servizio Harry ha svolto anche due missioni in Afghanistan e racconta di ricordare benissimo anche quanti uomini ha ucciso: 25 combattenti talebani. Il principe dice di ricordare il fatto senza vergogna e anche senza rimorso in quanto vedeva i soldati nemici come “pezzi di scacchi rimossi”.
5. L’ammonimento di William a non sposare Meghan
William avrebbe consigliato al fratello di non sposare Meghan. L’avrebbe definita “un’insulsa attrice americana” ferendo profondamente Harry che subito decise di non dargli ascolto. Dopo il fidanzamento ufficiale infatti la tensione tra i due fratelli è cresciuta. Nel libro Harry racconta anche di diversi diverbi sorti tra Meghan e Kate, tra cui un inutile litigio per un lucidalabbra. Tra gli insulti rivolti dalla duchessa di Sussex a Kate, mentre quest’ultima era incinta del principino Louis, ci sarebbe il clamoroso “baby brain”, cervello da bambina.
6. William e Kate lo avrebbero convinto a vestirsi da nazista
Tra le rivelazioni di Spare c’è anche un’accusa contro i futuri reali, i principi di Galles. Harry dice che furono in realtà William e Kate a incoraggiarlo a indossare l’uniforme nazista in occasione di una festa di Halloween nel 2008. La foto “scandalosa” sarebbe poi apparsa su tutti i giornali e Harry l’avrebbe definito “Il più grave errore della mia vita”.
A questo punto possiamo rassicurarlo, ce ne sono di ben più gravi di errori Harry: non ti crucciare per un costume di Halloween. Che poi se fratello e cognata ti han consigliato scherzando di indossarlo, tu non eri abbastanza adulto e vaccinato da capire che forse non era la scelta migliore? Del resto, puntare il dito contro gli altri fa sempre comodo, in ogni occasione. Dare la colpa è sempre più semplice che sottoporsi a un esame di coscienza, ma forse questa autobiografia così chiacchierata Spare. Il minore potrebbe essere una buona occasione per farsene uno.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Spare. Il minore”: 6 curiosità sull’autobiografia del Principe Harry
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