Sotto il sole della Toscana di Frances Mayes

Un romanzo da leggere in queste ultime settimane d’estate, seduti sotto l’ombrellone, in riva al mare o in montagna. Una lettura dalla trama piacevole, scorrevole, arricchita da numerose ricette di cucina ma soprattutto una vera e propria dichiarazione d’amore alla nostra terra. Un libro che mi rimanda ai ricordi e alle emozioni vissute nei miei viaggi in giro per la Toscana, con poche cose dentro la valigia e tanti sogni negli occhi, a Cortona in Val di Chiana, e poi a Cetona, Pienza, Montepulciano, lungo le strade bianche tra i filari dei cipressi della Val d’Orcia, sulle tracce della scrittrice anglo-irlandese Iris Origo, la gentildonna partigiana, che scelse di vivere tra queste colline. Una terra di colori e profumi, arte e storia, luoghi della memoria e del cuore che ho custodito per molti anni. L’amore per questi incantevoli posti l’ho poi ritrovato in “Sotto il sole della Toscana” di Frances Mayes, che mi venne donato appena pubblicato. Di lì a poco avrebbe scalato le classifiche non solo italiane, divenendo in breve tempo un bestseller nel mondo.

L’autrice è oggi direttore artistico del Festival del sole che si tiene a Cortona ogni anno tra luglio e agosto, con appuntamenti di arte, cinema, cucina, danza e letteratura. Frances Mayes, statunitense, studiosa d’arte e docente di scrittura creativa presso l’Università di San Francisco era stata più volte in Italia in cerca di una casa da acquistare. Dopo lunghe ricerche troverà vicino Cortona un casolare in fondo a una strada bianca di ciottoli, con la facciata dorata color ocra, con il tetto di tegole rosse, i balconi in ferro battuto e le persiane verde pallido, lungo un pendio di olivi e alberi da frutta, disabitata da trent’anni, chiamata Bramasole, della quale se ne innamorerà subito.

“È una casa nuova, sconosciuta (…) uscendo da un lungo matrimonio che immaginavo non dovesse finire mai, e avendo da poco cominciato una nuova relazione, questa ricerca della casa mi pareva connessa, con la nuova identità che volevo costruirmi (…) avevo urgenza di provare la mia vita in un’altra cultura, di andare oltre le cose a me note. E volevo una dimensione in qualche modo fisica, che subentrasse a quella tutta mentale degli anni vissuti fino ad allora”.

Avrà così inizio, per la nostra autrice e il suo compagno Ed, la lunga ristrutturazione di Bramasole, la bella e vecchia dimora ottocentesca con le mura etrusche e con intorno, da ripulire da rovi ed erbacce, un giardino ricco di piante aromatiche e alberi da frutta. Frances ha con sé un libro con le pagine intatte, bianche e con la copertina in carta di Firenze, acquistato in un suo precedente viaggio in Italia. Diverrà il libro della casa ove prenderà nota giorno dopo giorno, di ogni scoperta che farà come gli oggetti dimenticati dagli inquilini di un tempo, della vita che possiedono le vecchie cose e di cosa raccontano, dei lavori di restauro e degli operai che si avvicenderanno nel ridare luce e bellezza alle grandi stanze della casa, ma anche delle ricette di cucina che saprà gustare, come le pastasciutte e le conserve di frutta. Annoterà inoltre gli incontri con i viandanti che, lungo la strada che porta al suo casolare, sostano rivolgendo lo sguardo alla Madonnina di porcellana riposta nel tabernacolo, le persone conosciute al mercatino mattutino della frutta e verdura, o nei piccoli negozi di artigianato dove ama intrattenersi a chiacchierare. Scoprirà il piacere delle ore che passano, del riposo e del lavoro, dei tempi delle stagioni, dei ritmi lenti ai quali si adatterà subito, dimenticando la sua vita americana, stressante e senza più desiderio. Se prima il lavoro universitario l’assorbiva completamente dal mattino alla sera, ora riscopre i momenti dedicati alla sua casa, le piccole cose da svolgere ogni giorno, l’entusiasmo nel curare le piante del giardino, nel cucinare una piatto italiano o semplicemente nel pulire i vetri canticchiando.

“In questo luogo mi sento a mio agio; la mia vera vita sembra remota. Che strano essere qui. Ci viene data una patria e ci ritroviamo in un’altra (…) eppure ci sentiamo a casa, qui, nonostante il nostro essere dei pallidi americani (…) Ed porta fuori il vin santo e i biscotti che ha infornato stamattina. Ora la notte è vasta e quieta, senza luna. E noi parliamo e parliamo e parliamo. Nessuno ci interrompe, tranne le stelle cadenti”.

“Sotto il sole della Toscana” è la storia di una rinascita personale che l’autrice, con sincerità e leggerezza, vuole raccontarci. La sua intima e privata guarigione, quella di una donna che, nel decidere di cambiare la sua vita, si scoprirà armonica e felice in tutte le sue componenti, fisiche ed intellettuali.