Si è fatto tutto il possibile di Marco Venturino

Marco Venturino ci conduce ancora una volta nei meandri del mondo ospedaliero con il suo secondo romanzo “Si è fatto tutto il possibile”, pubblicato da Mondadori nel 2011.

Protagonista del libro è Mario Valenti, stimato primario e docente universitario, un uomo avvezzo a vincere tutte le sfide implicate nella ripida e insidiosa scalata sociale e professionale. Lanciato come una scheggia impazzita in una carriera costellata di successi, impegni, qualche avventura sentimentale e una fitta rete di amicizie alimentate più dalla convenienza che da un reale substrato affettivo, Mario Valenti si sente l’artefice unico del suo successo e vede scorrere la sua vita come un film che non può avere un finale diverso dalla celebrazione dell’eroe principale. Inebriato dai successi e dall’adulazione di un ego totalmente votato al raggiungimento degli obiettivi e all’appagamento dei desideri, Valenti non può immaginare che quel destino, che nel corso della parabola ascendente della sua esistenza gli ha sempre mostrato il suo volto benevolo, possa trasformarsi in nemico pronto a tendergli un agguato proprio nella sala operatoria che ha incoronato la sua fama di medico.

Un attimo di distrazione, una banale disattenzione genera il tragico errore che segna l’inizio della disfatta. La sua vita si trasforma, ben presto, in un enorme domino le cui tessere vengono abbattute con una furia inesorabile, dalla mano funesta del destino. Il rimorso per le fatali conseguenze dell’errore si trasforma in una voragine alimentata dalla paura che travolge, una dopo l’altra, tutte le illusorie e labili certezze di quell’esistenza abituata da sempre al successo.

Mario Valenti, l’uomo che ha sempre tenuto in pugno la sua vita, spostando ogni volta di più il “limite del compromesso” per soddisfare la sua brama di potere e le sue ambizioni, si ritrova improvvisamente a fare i conti con le pesanti ipoteche che la fama e la corsa verso il primato hanno imposto sulla sua famiglia, sulle amicizie, nel rapporto con i suoi colleghi. E soprattutto si ritrova solo con il fantasma del rimpianto per una vita sacrificata sull’altare di una gloria effimera che lo ha reso incapace di prestare ascolto al dolore, agli affanni e ai sentimenti altrui, invidioso di una felicità a lui preclusa per sempre, senza alcuna possibilità di tornare indietro e spazzare via i suoi errori. Vagando per le strade di una Milano notturna, fredda e deserta come il suo cuore, Mario Valenti cerca disperatamente di ritrovare un senso a quello che rimane della sua vita, mentre il dolore e la solitudine si insinuano negli angoli più remoti della sua anima.
L’uomo deciso, vincente, spregiudicato e sicuro di sé lascia il posto ad uno sbiadito simulacro, sprofondato nell’autocommiserazione, soggiogato dal gusto amaro dei ricordi, finalmente consapevole di aver rincorso il nulla.
Riuscirà Mario Valenti a dare una svolta definitiva a quell’esistenza giunta ad un drammatico capolinea?

La risposta è nella penna di Marco Venturino, capace di descrivere con grande perizia e senza riserve, il multiforme groviglio di esistenze che popola l’ospedale con i suoi dissapori, i pettegolezzi, i malcelati rancori, le spregiudicate ambizioni che troppo spesso hanno come vittima chi cerca, tra quelle mura, il conforto di una flebile speranza di vita.