Sergio Zavoli. Maestro di televisione, stile e linguaggio
- Autore: Massimo Emanuelli
- Genere: Storie vere
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2022
Scrivere di un giornalista come Sergio Zavoli non deve essere stato facile: uomo colto, perbene, onesto e di notevole intuito. Massimo Emanuelli ha raccolto i ricordi, le interviste, gli scritti e le testimonianze per realizzare un volume che ricordasse, a tre anni dalla morte, un uomo che ha creato e cambiato la televisione.
Una televisione che produceva programmi culturali per un dovere istituzionale di servizio pubblico, e che sembra essere stato dimenticato. Massimo Emanuelli, docente e speaker radiofonico, da oltre trent’anni anni conduce la trasmissione radiofonica “L’angolo della scuola”, da dieci anni conduce anche la trasmissione “Stile italiano, la storia della canzone italiana raccontata dai suoi protagonisti”.
I suoi documentari e le sue inchieste, scrive l’autore nell’introduzione al saggio Sergio Zavoli. Maestro di televisione, stile e linguaggio (Gammarò edizioni, 2023), hanno raccontato la storia e la cronaca del nostro Paese, lo sport e il costume ed hanno cambiato lo sguardo degli italiani sul terrorismo, la scuola, la malattia mentale, sul fascismo e sulla democrazia.
Il linguaggio di Zavoli era inconfondibile, di un giornalista poeta con i suoi viaggi straordinari intorno agli uomini e alle donne. Ha lasciato nella storia di questo Paese, la sua storia, una lunga vita complessa e ricchissima, con i reportages, servizi e interviste dal Viaggio intorno all’uomo, alla Nascita di una dittatura, fino a La notte della Repubblica.
Un giornalista puntiglioso, preciso, scrive Massimo De Luca, a tratti maniacale quando era alle prese con la sciatteria lessicale nelle lunghe riunioni di redazione della radio: individuava gli spunti per gli approfondimenti e la qualità della scrittura radiofonica. Per il suo rigore intellettuale venne definito da Indro Montanelli “il principe del giornalismo televisivo”, artefice della radio ai suoi inizi e poi della televisione, socialista di Dio, è stato considerato da tutti un divulgatore eccellente.
Un uomo che ha fatto della comunicazione la sua azione e della voce la sua firma.
Un maestro libero, serio, senza pregiudizi, che ha saputo dar voce a chiunque, dai ciclisti vincitori di tappe ai gregari ultimi in classifica a cui mai nessuno prima di Zavoli aveva mai pensato, ai politici, alle suore di clausura ed ai terroristi.
La sua generazione, quella del 1923, nacque insieme al fascismo e lo studente Zavoli crebbe con gli insegnanti in divisa che lodavano il Duce. Quando scoppiò la guerra, disertò la chiamata alle armi della Repubblica Sociale, si rifugiò in Umbria iniziando a fare il correttore di bozze e successivamente il giornalista. Vittorio Veltroni, che stava mettendo insieme la redazione giornalistica delle radiocronache, lo volle a Radio Rai ed ebbe così inizio la sua eccezionale carriera.
A quel tempo in Rai lavoravano intellettuali del calibro di Carlo Emidio Gadda, Leone Piccioni.
Ho fatto il mestiere di chiedere, io tendevo a chiedere cose che spesso le persone interessate non sapevano raccontare. Un grande nutrimento la parola... ecco perché bisogna avere rispetto dell’altro.
I reportages di Zavoli sono ancora oggi oggetti di studio come il documentario Il castello di celluloide, dedicato al cinema con interviste ad Antonioni, Fellini, Carlo Ponti. Con Enzo Biagi direttore del telegiornale del secondo canale sarà inviato speciale e avrà al suo fianco Brando Giordani, Giorgio Bocca, Oreste Del Buono. Sarà l’inviato per Tv7, per il Festival di Sanremo con la tragedia di Tenco; in Belice per il terremoto, fino in Cecoslovacchia invasa dai russi. I suoi programmi che più amo ricordare sono legati a mio padre, di fede socialista fin da ragazzo, Nascita di una dittatura nel 1971, la storia come terreno d’indagine, con Sandro Pertini che aprì la prima puntata, e poi negli anni a seguire La notte delle Repubblica.
Gli uomini armati degli anni di piombo per la prima volta avevano avuto parola sul periodo più buio della memoria collettiva e individuale: Zavoli seppe con professionalità e garbo raccontare la sconfitta del partito armato.
L’indimenticabile Edmondo Berselli scrisse di lui come di un giornalista che aveva sempre iscritto la cronaca in un contesto: storico, politico e, in fondo, morale.
Grande giornalista e mai padre apprensivo o asfissiante lo ricorda così la figlia, un poeta della realtà con nel cuore la frase indelebile di Lev Tolstoj:
Non fare niente che sia contrario all’amore.
Sergio Zavoli Maestro di televisione stile e linguaggio (Le Bitte Vol. 1)
Amazon.it: 11,99 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Sergio Zavoli. Maestro di televisione, stile e linguaggio
Lascia il tuo commento