

Il 18 giugno è un giorno ricco di compleanni famosi. Citiamo Raffaella Carrà, Isabella Rossellini, Paul McCartney, ma vorrei concentrarmi su un letterato morto a 20 anni: lo scrittore e poeta francese Raymond Radiguet.
Raymond Radiguet: vita e opere
Il giovane prodigio nasce il 18 giugno 1903 in un paesino vicino a Parigi da una famiglia agiata; mostra un precocissimo talento letterario tanto da suscitare l’interesse (non solo letterario) di Jean Cocteau, capo dei surrealisti e noto per la passione per i bei giovani.


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Raymond si trasferisce a Parigi, vive in un ambiente brillante in cui riceve elogi per il suo genio precoce, ma anche malignità a causa della convivenza con Cocteau tanto che viene chiamato "madame Cocteau". La vicinanza di talenti rafforza la sua poesia, tanto da fargli scrivere versi di chiara matrice surrealista e prose come Il ballo del conte d’Orgel, romanzo uscito postumo nel 1924 in cui racconta la passione nascente in un ambiente aristocratico recentemente pubblicato da Sellerio.
Ma l’opera per la quale è giustamente famoso Radiguet è Il diavolo in corpo, pubblicato nel 1923 anche se la prima redazione avviene nel 1921.
“Il diavolo in corpo”: la storia di un’iniziazione sessuale


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Il diavolo in corpo narra la storia, in parte autobiografica, di un ragazzo di 15 anni che intrattiene una relazione con una donna sposata, mentre il marito di lei è al fronte.
Siamo durante la Prima Guerra mondiale, epoca in cui la morale sessuale cambia (come ho già scritto nella recensione di Storia del flirt): le donne sono lasciate sole perché i loro mariti vanno in guerra e gli adolescenti vivono una perenne vacanza dalla scuola.
Il giovane, di cui non si sa il nome, è brillante e precoce anche sessualmente e la giovanissima sposa diciottenne, Marthe, è infelice perché sente la mancanza del marito. La gente comincia a chiacchierare, ma la relazione continua alla faccia di tutti.
D’altro canto il ragazzo è geloso della donna ed è anche egoista per cui, nonostante Marthe sia incinta (non si sa se di lui o del marito), la costringe a un viaggio notturno faticoso che la porterà ad un parto prematuro uccidendola. Il marito, tornato dal fronte, alleva il figlio come se fosse suo e d’altro canto il giovane non pretende nulla per non compromettere il futuro del bambino.
Il romanzo ha poche scene d’azione; è fondato essenzialmente, secondo il modello francese, sull’analisi dei moti dell’anima, un modello che Radiguet ha ereditato da un autore intimista come Paul Bourget, ma non solo. È un romanzo in cui un ragazzo vive la sua iniziazione sessuale tanto da far sembrare la storia un inno al desiderio come cifra del Novecent,o secolo appena diventato maggiorenne (1921).
Il messaggio del suo romanzo e la morte di Radiguet
Pur essendo giovane, Radiguet maneggia bene lo stile e la scrittura come un autore più anziano e in ciò ricorda il primo Moravia, con una punta di maggiore analiticità.
Ci si può chiedere che cosa rappresenti “il diavolo in corpo” del titolo, se la sessualità nascente o il desiderio di vivere o, ancora, ci si può chiedere se il ragazzo di cui non si fa il nome rimane se stesso o si converte. Non si sa, è tutto lasciato al lettore.
Come prosegue la vita di Raymond Radiguet? Come abbiamo detto, vive a Parigi con il suo mentore e amante Jean Cocteau e il 12 dicembre 1923 muore di febbre tifoidea. I suoi funerali saranno seguiti dai surrealisti, ma anche da tutta Parigi.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Raymond Radiguet: vita e opere di un genio precoce e maledetto
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