Un film per la Giornata della Memoria che rilegge la storia attraverso gli occhi dell’innocenza. Stiamo parlando di Quando Hitler rubò il coniglio rosa, la pellicola diretta dalla regista premio Oscar Caroline Link tratto dal libro di Judith Kerr. Il film è ispirato alla storia vera di Kerr che, in seguito all’ascesa del nazismo in Germania, fu costretta a fuggire con la sua famiglia tra la Svizzera, la Francia e l’Inghilterra.
La tragica follia della Seconda guerra mondiale viene riletta attraverso gli occhi di una bambina, Anna Kemper, che vede il suo mondo sconvolto per sempre e, nelle continue traiettorie di fuga, perde il suo amato pupazzo di pezza, un coniglio rosa: simbolo dell’infanzia lacerata dalla guerra.
Il libro di Judith Kerr fu pubblicato per la prima volta in Germania nel 1971 ed ebbe uno straordinario successo internazionale. La scrittrice tedesca fu anche sceneggiatrice per la BBC e autrice di libri illustrati per bambini: Quando Hitler rubò il coniglio rosa, edito in Italia da Rizzoli nel 1976, è il primo dei suoi tre romanzi autobiografici.
Scopriamo la trama del film e la vera storia di Judith Kerr narrata nel libro.
“Quando Hitler rubò il coniglio rosa”: trama
La piccola Anna, nove anni, è costretta a lasciare Berlino con la sua famiglia in seguito alle elezioni del 1933 che vedono l’ascesa del Führer. Suo padre Arthur Kemper è un giornalista e scrittore socialista, di origine semita, avverso al regime di Hitler. L’uomo, consapevole di avere una taglia sulla testa, fugge a Zurigo e poco dopo la moglie Dorothea e i due bambini, Max e Anna, lo raggiungono.
I Kemper in Germania erano una famiglia benestante e inizia per loro una nuova vita, una vita da profughi. In Svizzera la piccola Anna sperimenterà il bullismo, verrà additata come straniera e diversa; dovrà ad adattarsi, imparando anche una nuova lingua. Per la famiglia è appena iniziata una rocambolesca fuga, dalla Svizzera alla Francia sino all’Inghilterra alla ricerca di un posto sicuro.
Il titolo fa riferimento al coniglio rosa che la bambina è costretta a lasciare in Germania, scegliendo tra i propri giochi. La valigia di Anna è una valigia leggera come quella di tutti i bambini, in cui la piccola in procinto di partire è chiamata a mettere la propria infanzia: quindi peluche, pastelli colorati, matite e disegni, ma il pupazzo abbandonato ecco che diventa la metafora dell’innocenza spezzata dall’avvento del nazismo. La bambina viene “rubata” ai suoi giochi, al suo essere bambina.
Accanto alla storia di Anna, che narra la storia dal proprio punto di vista, si muove parallela la vicenda di suo padre: un intellettuale avverso al regime, un uomo colto e capace che tuttavia deve lottare per pubblicare i suoi articoli e far valere le proprie idee.
Il lieto fine di Arthur Kemper sarà anche quello di Anna: l’uomo riuscirà infine a pubblicare la propria sceneggiatura in Inghilterra.
“Quando Hitler rubò il coniglio rosa”: è una storia vera?
Anna Kemper è la versione romanzata della scrittrice Judith Kerr. Kerr nacque a Berlino nel giugno del 1923 e fu costretta a fuggire dalla sua città natale all’età di soli 9 anni. Nella sua infanzia frequentò undici scuole diverse nelle varie peregrinazioni per l’Europa, finché non giunse in Inghilterra nel 1936. Trascorse la propria adolescenza a Londra, facendo la volontaria presso la Croce Rossa finché non vinse una borsa di studio per la prestigiosa Central School of Arts and Crafts dove studiò a a partire dal 1945. Lavorò come artista e sceneggiatrice per la BBC, scrivendo inoltre libri per bambini. I suoi primi libri nacquero con il proposito spiegare la propria infanzia ai suoi figli. Dopo Long before Mog the Forgetful Cat e The Tiger Who Came to Tea, scrisse Quando Hitler rubò il coniglio rosa, ispirato alla storia della sua famiglia, che divenne in breve tempo un bestseller internazionale.
I suoi libri oggi sono studiati nelle scuole elementari in Germania, per spiegare ai bambini un periodo difficile della storia tedesca. Judith Kerr vinse il premio di Illustratore dell’anno ai British Book Awards del 2019; si spense poco dopo, nel mese di maggio, all’età di 95 anni.
Nel suo celebre libro Judith faceva dire alla sua protagonista Anna - 9 anni - che era davvero terribile avere un padre scrittore, perché:
Non si sente quasi mai parlare di due persone famose nella stessa famiglia. Mi rende piuttosto triste.
Il padre di Judith Kerr era infatti Alfred Kerr (è lui il vero Arthur Kemper), noto scrittore, poeta e critico teatrale tedesco. Ma non si può certo dire che suo figlia Judith non ne abbia uguagliato il successo, anzi.
Recensione del libro
Quando Hitler rubò il coniglio rosa
di Judith Kerr
“Quando Hitler rubò il coniglio rosa”: il libro
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Pubblicato nel 1971, Quando Hitler rubò il coniglio rosa è il primo di una trilogia di romanzi autobiografici che Judith Kerr scrisse per i propri figli. La protagonista delle storie è Anna Kemper, alter ego della scrittrice e illustratrice Kerr. Il libro narra la prima infanzia di Anna, all’inizio una bambina normalissima, il cui unico problema sembra essere avere un padre scrittore; ma presto Anna è costretta alla fuga insieme a tutta la sua famiglia e inizia per lei una vita diversa.
In realtà nel libro di Kerr non viene descritto solo il viaggio compiuto dai Kemper, ma tra le pagine sono custoditi tre viaggi: uno è quello letterale, l’altro è la sfida dell’adattamento a una lingua e a una cultura diversa, infine c’è il viaggio attraverso gli orrori della storia, benché la protagonista non li viva in prima persona ne patisce le conseguenze. Il padre perde il suo prestigio e vive una difficile situazione economica, non riuscendo mai a recuperare del tutto la posizione che aveva nel suo paese natale dove poteva parlare - e scrivere - nella sua lingua madre; poi ci sono i racconti che giungono dalla Germania, il destino tragico delle persone che non sono riuscite a fuggire.
In Quando Hitler rubò il coniglio rosa troviamo, pulsante tra le righe, un’angoscia adulta, malgrado la narrazione sia affidata agli occhi puri di una bambina. Forse è proprio questo smarrimento provato dagli adulti - i genitori di Anna - dinnanzi alle oscure vicissitudini della Storia ciò che rende il romanzo di Kerr un’opera senza età e, infine, ciò che ha reso il film di Caroline Link una pellicola apprezzata dal grande pubblico.
“Quando Hitler rubò il coniglio rosa”: trailer
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Quando Hitler rubò il coniglio rosa”: il film tratto dal libro di Judith Kerr
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