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Perché venerdì 13 porta male? Ecco 3 libri da leggere per guardare la sfortuna diversamente

C'è chi si lascia andare alla superstizione e chi reagisce con razionalità. Ma perché venerdì 13 porta male? Di seguito vediamo il motivo e alcuni libri che raccontano la sfortuna in modo diverso.

Serena Di Battista
Serena Di Battista Pubblicato il 13-01-2023
Perché venerdì 13 porta male? Ecco 3 libri da leggere per guardare la sfortuna diversamente

Venerdì 13, orrore! In questa data particolare c’è chi si chiude in casa e aspetta che la giornata passi, come fosse un uragano; chi si comporta come se nulla fosse; chi finge di stare tranquillo, ma sotto sotto si muove con circospezione e resta in allerta, in attesa di ogni minimo segnale. Segnale per cosa? Presagio di sfortuna, naturalmente!

Ma perché venerdì 13 porta male?. Non fingete disinteresse, è una domanda che tutti ci stiamo ponendo in questa strana giornata.

Di seguito scopriamo il motivo per cui questo giorno viene considerato funesto e, soprattutto, vediamo qualche libro da leggere per vedere in modo differente la sfortuna.

Venerdì 13: perché porta male?

Le origini dell’associazione tra il numero 13 e la sfortuna risalgono all’antichità: secondo alcune concezioni astrologiche assiro-babilonesi, il numero 12 era sacro perché facilmente divisibile. Il 13, al contrario, era di difficile divisione e dunque classificato come portasfortuna.

Ritroviamo tracce di negatività e superstizione associate al numero 13 anche nella mitologia scandinava secondo cui c’erano 12 semidei e poi arrivò il tredicesimo, Loki, crudele e tremendo con gli uomini. Per questa ragione il numero 13, nelle terre nordiche, è divenuto segno di malaugurio.

Lo storico greco Diodoro Siculo (I secolo a. C.) riferisce che Filippo II (IV secolo a. C.), re di Macedonia e padre di Alessandro Magno, fu ucciso da una sua guardia del corpo proprio dopo aver fatto mettere una propria statua accanto a quelle delle dodici divinità dell’Olimpo. La tredicesima statua sarebbe stata dunque la causa della sua morte.

Altri legano la superstizione alla tradizione cristiana, secondo cui c’erano 13 persone all’Ultima cena di Cristo e il tredicesimo commensale era proprio Giuda, il traditore. Il numero 13 dunque venne a identificarsi con la sua figura e divenne simbolo di un “portatore di morte”. Sempre il Cristianesimo, inoltre, descrive Satana come il “tredicesimo angelo”.

Ma per quale motivo il venerdì? Secondo la leggenda affonda le sue radici in un episodio storico. Il 13 ottobre 1307, era un venerdì, quando il re Filippo di Francia arrestò i Cavalieri Templari. La stessa teoria è stata ripresa nel bestseller di Dan Brown, Il codice da Vinci.

Questa superstizione popolare si è evoluta nel tempo arrivando fino a oggi. Venerdì 13 è spesso associato a una data molto poco ben vista, nella quale ci si aspetta cosa brutte.

Insomma, la sfortuna sembra essere protagonista in questo strano giorno. Ma i libri che abbiamo letto, la storia, la scienza, ci hanno insegnato che tutto dipende sempre dal punto di vista dal quale guardiamo le cose.

Ecco alcuni libri da leggere per guardare la sfortuna diversamente.

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  • Il paradiso degli orchi di Daniel Pennac (Feltrinelli, 2012), è un romanzo che racconta la vita di un personaggio sfortunato per professione. Si tratta di Benjamin Malaussène, che in sostanza nella vita fa il capro espiatorio. Non solo deve sobbarcarsi gli incidenti e i contrattempi della sua vita, ma anche prendere la colpa delle disgrazie altrui. Nella Parigi di Pennac, degli orchi si può ridere o si può tremare. A voi la scelta.
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  • Trascurabili contrattempi di un giovane scrittore in cerca di gloria di Michael Dahlie (Nutrimenti edizioni, 2013), racconta le sfortune e le disavventure di un venticinquenne di New York che sogna di fare lo scrittore. La morte dei genitori, una tormenta di neve con tanto di uccisione fortuita di un gregge di rare e costosissime capre della Libia, fallimenti e guai con la legge... chissà se Henry riuscirà tutto sommato a cavarsela, e a gustarsi una meritata rivincita contro questa vita che non ci fa mai tirare un sospiro di sollievo?
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  • Il diario di Bridget Jones di Helen Fielding (Rizzoli, BUR, 2013), racconta le disavventure e i guai della distratta, pasticciona e adorabile Bridget, una trentenne sovrappeso alla disperata ricerca di un compagno. Il suo personaggio è diventato per antonomasia uno dei più sfortunati della storia della letteratura e del cinema. Perseguitata da una serie di sfortunati eventi, questa giovane donna dovrà mettercela davvero tutta per dimostrare a sé stessa e al mondo che ce la può fare!
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E voi, che rapporto avete con la sfortuna? E con la data venerdì 13? Fatecelo sapere nei commenti!

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Commenti: 2

  • Joséphine Barla
    13 novembre 2020, 17:51

    Fino ad oggi il venerdì 13 non mi importava, ma il venerdì 13 novembre 2015, cì fu uno strage tremendo al Bataclan a Parigi, non si può scordare questa funesta giornata.

  • Joséphine Barla
    13 novembre 2020, 17:52

    Fino ad oggi il venerdì 13 non mi importava, ma il venerdì 13 novembre 2015, cì fu uno strage tremendo al Bataclan a Parigi, non si può scordare questa funesta giornata.

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