Niente di nuovo sul fronte occidentale, il nuovo film di Edward Berger tratto dal capolavoro di Erich Maria Remarque ha trionfato agli Oscar 2023 vincendo quattro statuette come Miglior film internazionale, Miglior fotografia, Miglior scenografia e colonna sonora.
La pellicola di Berger rappresenta il più recente adattamento cinematografico del classico letterario, il cui titolo originale è Im Westen nichts Neues, edito per la prima volta nel 1928. Il maggior pregio del regista e sceneggiatore tedesco sta nell’aver portato sul grande schermo il significato pacifista dell’opera di Erich Maria Remarque.
Il bestseller dello scrittore tedesco arriva per la terza volta sul grande schermo in un trionfo di tecnica ed effetti speciali: la regia di Berger rende la guerra vera, te la fa sentire sulla pelle tra concitazione, fragore di bombe, spari di fucili, tremori e urla.
Non sorprende dunque che questa versione contemporanea di Niente di nuovo sul fronte occidentale abbia fatto incetta di candidature ai premi Bafta e sia stato designato per rappresentare la Germania agli Oscar 2023; invece stupisce che un film del genere sia stato distribuito su una piattaforma come Netflix e non al cinema.
Scopriamo trama, trailer e alcune curiosità sul film di Edward Berger vincitore di 4 premi Oscar.
Niente di nuovo sul fronte occidentale: la recensione del film
Link affiliato
Edward Berger si serve dell’epica del capolavoro di Remarque Niente di fronte occidentale trasformandolo nel classico film di guerra che, pur giocando sulla spettacolarizzazione dello scenario militare, propone una buona morale sulla stessa lunghezza d’onda di Salvate il soldato Ryan.
Solo che Berger riesce a raggiungere la stessa potenza scenica del film di Steven Spielberg, ma non a suscitare la stessa empatia. La storia di Paul Bäumer (interpretato da Felix Kammerer), giovane studente che dapprima viene fomentato dai discorsi patriottici e poi gettato come carne da macello nell’orrore del fronte, ci indigna ma non ci commuove.
Recensione del libro
Niente di nuovo sul fronte occidentale
di Erich Maria Remarque
Il regista è bravo nel riportare il messaggio sempiterno custodito nelle pagine di Remarque che ben spiegavano il trauma psicologico subito dai giovani soldati; ma non riesce a focalizzare a fondo l’individualità dei personaggi. C’è la dualità netta tra chi la guerra la combatte in prima linea - soffrendo, morendo - e l’ipocrisia di chi si limita a discuterne nei salotti, proponendo strategie, trattative e soluzioni astratte.
Appare chiaro il messaggio pacifista insito in ogni scena del film, lo stesso dello scrittore tedesco che già nel lontano 1928 denunciava l’assurda follia della guerra, ignorando che il mondo intero si preparava a un altro - terribile - conflitto che avrebbe fatto conoscere al genere umano persino l’atrocità inaudita della bomba atomica.
Niente di nuovo sul fronte occidentale è un film di guerra, che tuttavia si concentra sull’aspetto umano della Prima guerra mondiale. Vediamo questa generazione di giovani tedeschi impegnata a combattere nelle fasi finali del conflitto del 1915-18: ragazzi che vengono mandati al fronte dietro l’ordine di “salvare la patria”, addestrati con gli ideali e il codice d’onore, ma fondamentalmente impreparati a combattere. Hanno il fango sul viso, le maschere antigas, la paura negli occhi.
Assistiamo al dramma umano di questi soldati che perdono gli amici di una vita in un lampo, vedendoli cadere l’uno dopo l’altro come pedine sulla scacchiera.
L’impressione è violenta, perché quello di Berger è un autentico kolossal, di certo ad altissimo budget, che grazie agli effetti speciali ci immerge nell’atmosfera angosciosa della battaglia. Sembra di avere davvero un fucile puntato addosso, di camminare su un campo minato.
Ma al netto della forte suggestione visiva (e uditiva), bisogna dire che resta qualcosa di irrisolto. Forse il film si perde nella lunghezza spropositata (quasi tre ore) che non giova di certo alla trama. Interessanti e molto attuali le riflessioni sull’assurdità della violenza umana, l’insensatezza della guerra, la dicotomia vita-morte; però riesce difficile entrare in piena sintonia con i personaggi.
Resta l’impatto visivo delle scene - che ti si imprimono negli occhi - ma Paul Bäumer e i suoi compagni di battaglia sbiadiscono in una lunga sequenza di elmetti indistinguinbili, destinati a cadere l’uno dopo l’altro.
Di certo Niente di nuovo sul fronte occidentale di Edward Berger appare come un film di stretta attualità, nonostante parli di un momento lontano nella storia. Ogni guerra è una guerra ingiusta ed è una verità eterna da ribadire in ogni luogo e in ogni tempo. Sarà per questo motivo che il film - e la riattualizzazione del messaggio di Remarque che ne è derivata - ha conquistato il record di nomination ai Bafta?
C’è la splendida fotografia di James Friend, una grande epica, i paesaggi desolanti della guerra di trincea, ma soprattutto una terrificante verità che ci viene spiattellata sotto gli occhi con ferocia, senza retorica né abbellimenti, e non è possibile ignorare.
Ancora oggi potremmo dire che, davvero, non c’è niente di nuovo sul fronte occidentale: è sempre la stessa vecchia storia, trita e ritrita, di odio e violenza e sopraffazione, una lezione che l’umanità non si è mai sforzata di imparare forse perché troppo fedele alla retorica antica “occhio per occhio”.
Occhio per occhio e il mondo diventa cieco, diceva il Mahatma Gandhi, e a ben vedere è lo stesso messaggio delle pagine di Erich Maria Remarque e del nuovo adattamento di Edward Berger.
Niente di nuovo sul fronte occidentale: il trailer del film Netflix
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Niente di nuovo sul fronte occidentale”: 4 premi Oscar per il film di Berger
Naviga per parole chiave
Approfondimenti su libri... e non solo News Libri Dal libro al film Erich Maria Remarque
Lascia il tuo commento