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Recensioni di libri

Nella pancia del mostro di Dario Villasanta

Lettere animate, 2016 - Tra tentativi di mettersi in contatto con un misterioso internato per scoprirne l’identità e il tormento intimo dei protagonisti per il loro passato recente, il libro percorre la spietata realtà italiana degli OPG, i vecchi manicomi criminali.

L'internato Pubblicato il 06-07-2017

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Nella pancia del mostro

Nella pancia del mostro

  • Autore: Dario Villasanta
  • Categoria: Narrativa Italiana
  • Anno di pubblicazione: 2016

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Arrivano dal buio profondo e angoscioso le voci che scandiscono il ritmo di “Nella pancia del mostro”, l’ultimo libro di Dario Villasanta, pubblicato lo scorso anno dall’editore Lettere Animate. Nulla a che vedere con horror o fantasy, il mostro a cui allude il titolo è ben più reale, ben più consistente e fiaccante di qualsiasi drago o di qualsiasi orco: è un’istituzione totale, l’OPG, che molti criminali hanno conosciuto, sentendone il peso sulla propria pelle, provandone l’orrore in una quotidianità alterata, allucinata, dove il fio pagato per la propria colpa, è divenuto facilmente tortura senza fine.

È l’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Castiglione delle Stiviere l’ambientazione prescelta da Dario Villasanta per la sua storia: qui troviamo uno sconosciuto legato in un letto di contenzione, scaraventato in una cella d’isolamento, ancora una volta.
Per Giulia e Domenico, che leggono la notizia sui giornali, non c’è quasi alcun dubbio: deve certamente trattarsi di Dax, un amico che in un lontano passato li ha salvati dai guai, li ha sottratti al fango che stava per sommergerli, redimendoli da un passato ai limiti della legalità, con mezzi altrettanto ai limiti del lecito.

Una breve epistola, che avrebbe potuto scrivere un altro degli ospiti dell’OPG, può forse rendere al meglio quel che sta accadendo a Domenico e Giulia:

“Cari Giulia e Domenico, io non ho forse compreso del tutto perché Dax sia stato così profondamente importante per voi. So quello che mi ha raccontato, e il resto l’ho intuito da solo su come vi ha cambiato la vita.
Tu Giulia avevi scelto, o non scelto, di prostituirti per una strana convezione di libertà che hai abbandonato; tu Domenico, che ti stavi autodistruggendo con la scusa del matrimonio fallito, sei risorto come una fenice.
Credo che i suoi metodi fuori dalle righe di risolvere i problemi, sfidando sia la legge istituzionale che le regole, altrettanto impietose, della strada, vi abbiano ormai preparati a comprendere come le ombre, nella vita, siano più oscure proprio laddove più sembra splendere il sole.
Io sono rinchiuso qui, legato a un letto di contenzione dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario – ma ‘manicomio criminale’ è la definizione più realistica - che un giorno forse chiuderà, se alla gente arriverà finalmente la voce di quanto accade qui dentro, tra soprusi e difficile convivenza tra tante, terribili e tutte diverse, storie d’amore e di morte finite in follia.
Io ve le racconterò tutte, sembreranno incredibili e starà a voi avere il coraggio di credermi sempre che reggerete allo shock; il resto della storia sarete voi stessi. Prendete dunque la mia mano e le mie parole, vi porterò “Nella pancia del mostro”, un mostro che ci ha inghiottiti in tanti, troppi, e in silenzio per tanto tempo”.

Tra tentativi di mettersi in contatto con quel misterioso internato per scoprirne l’identità, e forse salvarlo da lì, e il tormento dei protagonisti per esorcizzare il loro passato recente, “Nella pancia del mostro” percorre la spietata realtà italiana degli OPG, i vecchi manicomi criminali. Sullo sfondo, dentro e fuori la nefanda struttura sanitaria, si muove una schiera di personaggi minori, ugualmente protagonisti di una personale disperazione, che incontra quella di Domenico e Giulia ma che non può lasciare indifferente nessuno di noi.


© Riproduzione riservata SoloLibri.net

Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Nella pancia del mostro

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Commenti: 1

  • vito introna
    12 ottobre 2018, 18:06

    Nell’OPG (ex manicomio criminale) di Castiglione delle Stiviere Davide Villari sconta una lunga condanna per non meglio chiariti reati.
    Fuori dall’OPG Domenico e Giulia credono di riconoscere nel Villari il misterioso Dax, loro amico e benefattore scomparso nel nulla anni prima.
    Ad aiutarli nella ricerca la graziosa Marina e il terribile Sasha, criminale slavo anch’egli in debito con Dax.
    È bene chiarire subito che la ricerca di Dax non è il leitmotiv del romanzo, ma solo l’occasione sfruttata dall’autore per illustrare, con stile fluido e sicuro, la realtà che si nasconde dietro le mura degli ex manicomi criminali.
    Ricatti, soprusi, angherie e crudeltà ai limiti del sadismo, spesso inflitte a internati affetti da disturbi lievi o inesistenti e non di rado del tutto innocenti.
    La burocrazia strisciante, l’arbitrio del personale medico e la totale assenza di controllo da parte della magistratura crea autentici microcosmi infernali, descritti con vividezza e realismo.
    Sotto la cornice del noir si cela quindi un romanzo di formazione, caratterizzato da pochi dialoghi e molta azione. I personaggi principali, Domenico e Giulia, sono entrambi poco simpatici e, in special modo la donna, strafottenti, uniti solo dalla riconoscenza che provano verso il misterioso Dax.
    Riuscita anche la caratterizzazione del Villari, nella sua cupa e quieta rassegnazione.
    Unico neo: l’editing negli ultimi capitoli è deficitario e in sede di ristampa gioverebbe un nuovo giro di bozze.
    Per il resto considero la lettura interessante e piacevole.

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