

Mermaid - La ragazza che veniva dal mare
- Autore: Michele Vitale
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2014
Mermaid - La ragazza che veniva dal mare, (Narcissus.me, 2014), è una storia incantevole e piena di speranza scritta dal giovane scrittore Michele Vitale, che ha all’attivo già altre pubblicazioni, tra cui il prequel di questo romanzo, intitolato “L’incidente in mare”, scaricabile gratuitamente dal suo sito personale.
Lo scrittore narra la fantastica e sognante storia d’amore tra Tom, il giovane protagonista, mezzo lupo di mare, bravo ragazzo e molto attaccato alla famiglia e Leila, una giovane sirena che senza sapere come, giunge inaspettatamente sulla spiaggia di Aglesia per salvare quello che diventerà il suo unico amore.
L’inizio del romanzo getta immediatamente il lettore nel mistero: Tom si ritrova sulla spiaggia, privo di conoscenza, mentre la sua barca è stata completamente distrutta. Il padre e gli altri abitanti del paese, dopo averlo rianimato, lo tempestano di domande per capire cosa sia realmente accaduto a lui e a Lorelei, la bellissima barca di famiglia. Il giovane però non riesce a dare nessuna spiegazione plausibile perché non ricorda assolutamente nulla di ciò che gli è accaduto in mezzo al mare. Nonostante la mancanza di una spiegazione, un elemento getta tutti nello sconforto, diffondendo tra gli animi dei pescatori il cattivo presagio che qualcosa di davvero terribile stia per accadere: sulla barca viene ritrovata una squama che tutti pensano appartenga ad uno squalo, l’unico possibile responsabile di quella tragedia sfiorata.
L’apparenza, però, spesso inganna e se ne accorgerà presto lo stesso Tom, che portando con sé quella squama, si renderà conto che dopo poco essa si trasformerà in pelle umana senza alcuna ragione plausibile. Questa scoperta infittisce il mistero in cui affonda la storia, alimentato ancora di più dalla comparsa sulla spiaggia di una giovane donna che nessuno ha mai visto prima. E’ Tom il primo ad incontrarla e il suo modo di guardarla ci rende immediatamente partecipi di una visione tanto meravigliosa quanto fiabesca che ben s’intona con la magia e la passione presente all’interno del romanzo e nelle numerose descrizioni sia del mare che di chi lo popola e lo vive, dentro e fuori.
“Tom, inabile a fare qualsiasi cosa, rimase a fissarla, incantato da quegli occhi luminosi. Non erano belli, di più. Erano incantevoli. Sembravano variare dal marrone scuro al nocciola chiaro e al giallo limone, ogni volta che il sole l’illuminava, accentuandone la carnagione chiara, limpida e delicata come la neve appena caduta dal cielo, quella neve pura e fresca ancora incontaminata.”
Come si può restare indifferenti di fronte ad una creatura simile?
E infatti per Tom sarà il colpo di grazia che lo condurrà ad entrare in un mondo dove non tutto luccica e risplende come la ragazza di cui subito si è innamorato.
Il suo nome è Leila ed è una sirena. La sua bellezza incarna il mito e la leggenda capace di incantare chiunque uomo la guardi. Ma presto Tom si accorgerà che lei è diversa dalle altre sirene.
In breve tempo il sole e il mare meraviglioso di Aglesia saranno macchiati da due morti inspiegabili che sembrano essere inevitabilmente collegate all’incidente di Tom. L’unica differenza è che lui si è salvato mentre gli altri marinai no. Il giovane pescatore capirà che è stata proprio Leila a salvarlo, perché attratta inspiegabilmente da lui. Lo ha salvato dalla grinfie malevole delle altre sirene assassine che si aggirano nelle acque profonde del mare di Aglesia. Da questo momento in poi la storia si carica ancora di più di mistero e suspense, perché Leila entrerà sempre di più a far parte della vita di Tom, alternando i momenti in cui vive da sirena a quelli in cui riesce ad allontanarsi dall’acqua ed assumere la forma umana per stare accanto a lui. Il tempo trascorso insieme li legherà inesorabilmente e questo li porterà ad affrontare una serie di pericoli per evitare che il segreto della giovane ragazza venga scoperto.
Tom e Leila sono i protagonisti incontrastati e lo è soprattutto la loro storia d’amore, che da un’iniziale amicizia, si trasforma in un vero e proprio legame fatto di cuore e di anima. Intorno a loro però si muovono altri personaggi, ugualmente importanti allo svolgimento della trama e soprattutto nell’intrecciare romanticismo e mistero. Il padre di Tom, la dottoressa Elizabeth e il poliziotto Jeshon amico del padre che interverranno a loro modo affinché i lati ancora oscuri di questa incredibile vicenda vengano chiariti una volta per tutte.
Michele Vitale nonostante sia uno scrittore giovanissimo, possiede già uno stile tutto suo, in grado di raccontare in modo leggero e semplice la storia, senza appesantire la lettura con un linguaggio contorto o erroneo. Lo stile è scorrevole, le immagini fluiscono veloci davanti agli occhi e senza accorgercene ci ritroviamo sulla spiaggia insieme a Tom e Leila, a guardare il mare con i loro occhi. Gli occhi di chi vive ogni momento come fosse l’ultimo e di chi ama ciò che è e il luogo che gli appartiene.
Il mare. Perché è anche di questo che il romanzo racconta. L’inarrestabile forza del mare, le sue profondità, i suoi odori e sapori, le sue creature, i suoi miracoli e la sua vita. Nel mare si concentrano forze che non si possono contrastare e al di là della domanda se possano esistere i miracoli così come emerge nel libro, io mi chiederei se esistano le fiabe e in questo caso si direbbe proprio di sì. L’autore ci fornisce una risposta affermativa al riguardo e ci permette di dare un’occhiata nel suo mondo fatto di acque cristalline, di sole e di notti infinite in cui la luna diventa la culla degli amanti.
Tom e Leila si amano come chiunque sia davvero innamorato. Sono un uomo e una sirena. Sono un umano e una creatura del mare. La pelle di Leila è sempre fredda, quella di Tom è calda e baciata dal sole. Nel loro magico legame essi rappresentano l’unione della Terra e del Mare, di ciò che è sabbia e suolo da calpestare, certezza e definizione con ciò che è profondo e misterioso, spaventoso e oscuro, incerto e incontaminato. L’amore s’insinua tra le pieghe dei corpi dei due giovani amanti che si uniscono e rinasce forte e puro come non mai, solido nella semplice affermazione di sé stesso. Perché nient’altro importa a chi si ama, quando l’amore è vero.
“Ancora una volta continuarono a baciarsi mentre le loro ombre si univano alla luce della lampada sul comodino accanto al letto, che risplendeva ardendo come un fuoco nella notte che scendeva silenziosa.”
Il romanzo come lo stile dell’autore sono carichi di romanticismo, di poesia e metafore. Le parole e le frasi usate si dividono in due: da un lato il linguaggio scorrevole ed immediato usato per descrivere i momenti quotidiani e quelli in cui il mistero da risolvere prende il sopravvento. Dall’altro il racconto dolce e armonico delle vite di Tom e Leila che s’intrecciano, che imparano a conoscersi e ad entrare l’uno nell’altro.
Inevitabilmente leggere questa storia mi ha ricordato Baricco e il suo immenso Oceano Mare. Anche qui il mare torna protagonista, come abisso che ruba la luce dal cielo e la conserva negli antri più bui della sua incontaminata natura. Un mare che accoglie l’uomo, che lo ama e lo odia, così come l’uomo ama e odia il suo mare. Il mare regala a Tom la cosa più bella: l’amore ma nello stesso momento gli chiederà un sacrificio enorme, che solo l’amore stesso può realizzare.
Non crediate che Mermaid sia un romanzo banale, è carico di citazioni e di riflessioni sui più grandi temi della nostra esistenza: la vita, la morte e l’amore. Ognuna di esse viene fatta attraverso la presenza del mare con cui tutti in protagonisti continuamente si rapportano.
Non manca nulla a questa storia che è capace di non annoiare ma di spingere a continuare la lettura per il semplice gusto di sapere. Mistero, amore, maledizione, malvagità, scoperta si fondono insieme per dare vita ad un intreccio fatto di magia e realtà, di umanità e di fiaba.
C’è il classico scontro tra bene e male, così come c’è la consapevolezza di un rapporto proibito che non può essere consumato, il limite dell’umano e il desiderio da sempre dell’uomo di valicare i confini del tempo e dello spazio per ricongiungersi all’eterno.
La sirena incarna il sogno dell’uomo di lasciarsi ammaliare dal suo canto e dalla sua bellezza.
Mermaid ci regala tutto questo senza chiederci nulla in cambio se non la profondità d’animo per lasciarsi prendere da una storia che ci lascerà una sensazione di sollievo e dolcezza. Che ci lascerà qualcosa, qualcosa di umano e magico, così com’è il mare di Tom e Leila, così com’è il mare di ciascuno di noi, che sbatte, si rasserena e di nuovo continua a fluire tanto quanto è lungo il cammino della vita.
Chiudendo il libro mi è rimasta addosso una grande voglia di mare unita alla consapevolezza che come diceva Baricco, abbiamo bisogno di qualcosa di umano, che ci tocchi dentro:
“della fantasia di qualcuno, un padre, un amore, qualcuno. Lui saprebbe inventarla una strada, qui, in mezzo a questo silenzio, in questa terra che non vuole parlare. Strada clemente e bella. Una strada da qui al mare.”

Mermaid: La ragazza che veniva dal mare
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