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Recensioni di libri

Memoires. Olga I. Korostovetz (1895-1993). Diario di un’epoca di Carlo Gastone

Pathos Edizioni, 2020 – I ricordi affascinanti di una nobildonna russa nata al tempo dell’ultimo zar e vissuta in Italia nel ‘900, dopo il matrimonio, raccontati in un diario narrativo con la collaborazione del nipote Carlo.

Felice Laudadio
Felice Laudadio Pubblicato il 08-02-2021
Memoires. Olga I. Korostovetz (1895-1993). Diario di un'epoca

Memoires. Olga I. Korostovetz (1895-1993). Diario di un’epoca

  • Autore: Carlo Gastone
  • Genere: Storie vere
  • Categoria: Saggistica
  • Anno di pubblicazione: 2020

Una storia semplice, eppure tanto articolata, ricca di spunti e di curiosità, scritta con grande immediatezza. Si apre uno spaccato d’epoca nei ricordi di una nobildonna russa stabilita in Italia, ricostruiti come un romanzo biografico. E quale epoca: il secolo breve, il Novecento delle due guerre mondiali, delle dittature e delle rivoluzioni, politiche, sociali, di costume. Il nipote Carlo Gastone ha tradotto e curato per le Edizioni Pathos di Torino il volume Memoires. Olga I. Korostovetz (1895-1993). Diario di un’epoca, apparso a marzo 2020 (213 pagine).

La signora Olga, figlia di un diplomatico zarista, Ivan Jakolevic e nonna di Carlo, parlava diverse lingue per avere avuto una balia francese e avere girato diversi continenti negli anni giovanili, al seguito dell’importante carriera paterna. Scriveva però in russo ed è stato il nipote a provvedere alla traduzione e all’impaginazione, sulla traccia delle paginette dell’amata baboushka (nonna), che non aveva rispettato la sequenza cronologica degli eventi nel raccontarli. Si era lasciata ispirare dall’istinto, con frequenti divagazioni (sempre interessanti), nel mettere su carta la storia della sua giovinezza all’estero, in un periodo di grandi sommovimenti storici, vissuti in prima persona o come spettatrice.

Era stato il nipote, allora ventenne, a chiederle di riportare su semplici quaderni scolastici i racconti della sua vita, che la cara bousha gli faceva nei lunghi pomeriggi estivi a Sanremo, con una particolare intensità per quanto riguarda gli eventi a cavallo tra due secoli, 1800 e 1900 e durante la rivoluzione russa.
Sono in buona parte episodi di vita quotidiana, ma tutto è raccontato con una spontaneità cristallina, secondo il carattere schietto e aperto alla vita della signora Olga in Strazzeri, perché nel 1916 aveva sposato un ufficiale di Marina della Legazione italiana in Cina, a Pechino.

Il libro di memorie è pieno di foto di famiglia adeguatamente riprodotte in bianconero e di documenti dell’archivio familiare di Carlo Gastone. Nella confezione delle memorie stesse, l’autore ha voluto aggiungere una sia pur minima parte di ricordi della nonna sulla vita da sposata e in Italia. Tiene a segnalare ai lettori il coraggio di alcuni russi espatriati nell’affrontare la dura esperienza dell’auto esilio dopo la rivoluzione sovietica.
I ricordi coprono tre quarti di secolo, tra il 1895 e il 1970, episodi interessanti di vita quotidiana nei quali si affacciano anche personaggi ed eventi storici. Proprio per questo, alla curiosità narrativa si aggiunge per il lettore quella di assistere pressoché in diretta ai cambiamenti di costume che segnano la fine di un’epoca e l’avvio di un’altra.

Colpisce, innanzitutto, incontrare notizie della sorte sfortunata dell’equipaggio dell’Ariete Corazzato Lombardia, nave della Regia Marina in visita in Brasile nel 1895. All’arrivo della sua famiglia a Rio de Janeiro, dove il papà doveva occupare il posto di segretario della Legazione russa, quella bella unità della flotta da guerra italiana era tristemente ferma in rada: l’equipaggio, scrive Olga, era stato ucciso dalla febbre gialla e si attendeva l’arrivo dall’Italia del personale di bordo che avrebbe sostituito le vittime, per ripristinare le attività di governo della nave militare. Nella tappa in Brasile di una crociera di rappresentanza nel Sudamerica, il Lombardia si era ritrovato in un Paese falcidiato da un’epidemia spesso fatale per i contagiati. Tutti si erano prodigati in soccorso dei sofferenti, andando incontro alla diffusione del morbo. Quasi due terzi dell’equipaggio rimase vittima della febbre gialla, che veniva trasmessa dalle zanzare, anche se non era ancora noto, perché la scoperta arriverà solo nel 1900.
La famiglia Korostovetz rimase immune, sia pure in modo inconsapevole, perché invece di stabilirsi a Rio aveva scelto Petropolis, 850 metri sul livello del mare, dove le zanzare non arrivavano. In alto il clima era più favorevole e il padre tornava ogni sera dai suoi impegni presso la Legazione. A Petropolis nacque Olga, il 17 ottobre 1895, aggiungendosi ai fratelli maggiori Flavius e Vadim.

Quanti episodi infantili, quanti incontri e trasferimenti: Port Arthur, Nagasaki, Ginevra, Pechino, con intermezzi familiari a San Pietroburgo ed estivi in Podolia (Ucraina).
A Pechino, le famiglie dei diplomatici di varie nazionalità facevano vita comune e Olga conobbe un giovane ufficiale italiano. Renato Strazzeri, imbarcato sulla nave Calabria della Regia Marina e impegnato nel turno di guardia alla Legazione tricolore. Era il 1911. Due anni dopo, in una vacanza a La Spezia, rivedrà Renato, che la chiede in moglie. Il matrimonio venne celebrato il 20 ottobre 1916 a Roma, in Campidoglio e il giorno dopo nella chiesa russa della capitale, di rito ortodosso.
Dopo varie assegnazioni di Renato, si stabiliscono a Sanremo, uniti per oltre 60 anni. Dalla coppia è nato un figlio maschio, Steno, nel 1927 e prima ancora una bambina, Sylva, la mamma di Carlo (Carlotto).
Nel chiudere i ricordi, baboushka Olga chiede scusa per avere fatto dei salti da un anno all’altro per via della cattiva memoria — scrive — e si lamenta di avere raccontato cose poco interessanti nell’ultima parte della sua vita. Volete mettere con la giovinezza in Cina, in Persia e in Russia? Un altro mondo. Dopo, tutto è cambiato.


© Riproduzione riservata SoloLibri.net

Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Memoires. Olga I. Korostovetz (1895-1993). Diario di un’epoca

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