Lisabetta da Messina, una delle più famose novelle del Decameron, è una bellissima storia d’amore che vince il tempo. Per chi crede ancora che l’amore sia fedeltà assoluta.
Gli amori infelici sono l’argomento della quarta giornata, scelto da Filostrato. È Filomena a narrare questa novella apparentemente facile, dove il confine tra vinti e vincitori è una sottile linea rossa. Vediamo insieme riassunto e analisi.
Riassunto della novella
A Messina vive un ricco nucleo mercantile, di origine toscana, composto da quattro fratelli. Tre maschi, di cui non viene riportato il nome a sottolineare la loro fusione in quanto unico soggetto, e la bella e giudiziosa Lisabetta, la cui identità è marcata dal nome proprio.
Tra Lisabetta e un giovane pisano di nome Lorenzo che lavora per i fratelli nasce una relazione clandestina. Un po’ factotum, un po’ manager, onesto ed efficiente. Ne ha di ragazze a Messina, ma questa volta Lorenzo fa sul serio.
Una notte la tresca viene scoperta per caso dal fratello maggiore, all’insaputa dei diretti interessati. Perciò i fratelli attuano un piano semplice e crudele per chiudere la faccenda. Con uno stratagemma fanno fuori Lorenzo, che ufficialmente è lontano per affari. Lisabetta, subito zittita riguardo a un’assenza troppo prolungata, vive in silenzio un’angoscia carica di brutti presentimenti. Finché una notte Lorenzo, apparso in sogno, non le rivela l’accaduto e il luogo del suo seppellimento. Una furtiva ricognizione in loco le conferma che è tutto vero.
Lisabetta, alla quale l’intraprendenza non manca, taglia la testa al cadavere del suo amore e a casa la interra in un vaso seminato a basilico, dal quale non si separa mai. Il dolore la consuma, la sua bellezza appassisce, solo il pianto la consola finché i fratelli – scoperto il suo segreto –, si trasferiscono a Napoli dall’oggi al domani. E Lisabetta? Abbandonata a Napoli, muore piangendo, privata dai fratelli anche del vaso di basilico, unico mezzo per mantenere vivo il suo sentimento.
A testimonianza rimane una ballata popolare di autore anonimo. Ci è pervenuta in una raccolta Cantilene e ballate dei sec. XII e XIV curata dal Carducci.
Analisi della novella
La novella offre molteplici spunti:
- l’apparente passività della figura femminile, che non parla mai con un discorso diretto;
- l’incompatibilità tra logica affettiva ed economica, la stessa presente per esempio in Mastro don Gesualdo di Verga;
- la critica a un ambiente familiare oppressivo;
- l’incomunicabilità tra i fratelli perché i maschi usano il linguaggio del divieto, mentre la femmina si esprime con le parole del pianto o con la trasgressione;
- l’amore come energia naturale tra due giovani che si piacciono e soprattutto come fedeltà assoluta.
Qual è la vera colpa di Lisabetta e Lorenzo agli occhi dei fratelli?
Un punto rimane in sospeso: perché una ragazza nubile, che non si macchia di adulterio, viene punita? Qual è la vera colpa di Lisabetta e Lorenzo agli occhi dei fratelli? Perché è qui che si gioca la partita. Ragioniamo: Lisabetta non è nobile e Lorenzo ha una posizione discreta nell’azienda dei fratelli. Nessuno è al corrente della loro relazione. L’ipotesi interpretativa più accreditata è la seguente: la novella è un esempio negativamente estremo di ragion di mercatura. La relazione di Lisabetta è un potenziale scandalo che potrebbe compromettere gli affari. È così che ragionano i fratelli.
Alla fine, però, è Lisabetta a vincere. Volete sapere il motivo? Sono i fratelli a fuggire altrove, interrompendo un’attività bene avviata. La diffusione della canzone dimostra che la vicenda è di pubblico dominio. Quindi la condotta dei fratelli non è servita a tutelare la loro reputazione. Una ballata popolare celebra una storia d’amore che Boccaccio ha reso larger than life.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Lisabetta da Messina: riassunto e analisi della novella di Boccaccio
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