Il Premio Nobel per l’Economia 2023 va alla studiosa americana Claudia Goldin per le sue ricerche sul gender gap e sulla partecipazione delle donne al mercato del lavoro. Dopo il Nobel per la Pace a Narges Mohammadi,, un’altra donna premiata con il massimo riconoscimento in ambito internazionale, una prospettiva che fa ben sperare per il futuro e ci immette nel solco di un’auspicata parità di genere che, come fa notare per l’appunto Goldin nei suoi studi, è ancora ben lontana dall’avverarsi.
Chi è Claudia Goldin, Nobel per l’Economia 2023
Claudia Goldin, settantasette anni, insegna economia all’Università di Harvard, è co-direttrice del “Gender in the Economy Study Group” del NBER e ha elaborato il primo ampio studio sul rapporto tra le donne e il lavoro nel corso dei secoli (ha analizzato approfonditamente un arco temporale di oltre 200 anni, Ndr), evidenziando i fattori chiave delle differenze di genere in ambito lavorativo. Anche Goldin ha realizzato un primato professionale: è stata la prima donna a ottenere una cattedra in Economics all’Università di Harvard ed è la terza donna a ricevere il Nobel per l’economia. Insomma, una pioniera. Non dimentichiamo che è stata una delle prime studiose a parlare di gender gap in ambito professionale, nei primi anni Novanta, coniando il concetto di “economia di genere”.
Nei suoi saggi la studiosa spiega alcune grandi incognite del nostro tempo, ad esempio perché le differenze nei tassi di occupazione tra uomini e donne, il motivo per cui le donne siano pagate di meno e come si siano evolute queste dinamiche nel corso dei secoli, giungendo a una conclusione molto poco rassicurante, ma purtroppo evidente:
Le donne sono ampiamente sottorappresentate nel mercato del lavoro globale e, quando lavorano, guadagnano meno degli uomini.
In virtù delle sue ricerche, capaci di unire conoscenze economiche a competenze storiche, sociologiche e demografiche, il Nobel è stato assegnato a Goldin con la seguente motivazione:
Per aver migliorato la nostra comprensione dei risultati del mercato del lavoro femminile.
Scopriamo più approfonditamente il pensiero di Claudia Goldin e i libri da lei scritti.
Il pensiero di Claudia Goldin, Nobel per l’Economia 2023
Nella motivazione del Nobel si legge che Claudia Goldin attraverso i suoi studi ha dimostrato che la partecipazione femminile al mercato del lavoro non ha avuto una costante tendenza ad aumentare nell’arco degli ultimi duecento anni, ma ha invece formato una curva a U.
In particolare Goldin osserva come la partecipazione delle donne sposate sia diminuita con la transizione da una società agricola a una industriale nell’Ottocento, per poi gradualmente aumentare all’inizio del Novecento con la crescita del settore terziario.
La studiosa osserva che il livello di istruzione delle donne è aumentato nei paesi ad alto reddito e spesso è persino più alto di quello degli uomini. Di conseguenza le donne hanno iniziato a lavorare di più, ma nonostante il più alto livello di occupazione femminile, osserva Goldin, le differenze persistono in primis quando una donna rimane incinta e ha il primo figlio. Nel suo saggio l’autrice osserva che ci sono delle differenze persino nella retribuzione tra una donna con figli e una donna senza figli. Spesso, a parità di mansione, la donna con figli viene pagata meno.
Inoltre Claudia Goldin osserva che ancora oggi il lavoro di cura e di accudimento dei figli ricade interamente sulle spalle della donna, provocando inevitabili ripercussioni sulla sua carriera professionale. Sono sempre le donne, sottolinea la studiosa, ad abbandonare il lavoro per potersi dedicare alla famiglia, spesso condizionate da retaggi e ragioni culturali. Nei suoi studi Claudia Goldin analizza il passato, ma anche il nostro presente, osservando come l’era Covid-19 abbia penalizzato l’avanzamento di carriera delle donne - facendo spesso cadere su di loro l’onere di cura di figli, genitori e parenti malati - ma dall’altro punto di vista con lo sviluppo del lavoro agile e dello smatworking potremmo essere di fronte a un ulteriore scacco alla disparità di genere.
I libri di Claudia Goldin
I libri di Claudia Goldin, che riflettono il suo pensiero sul lavoro femminile e il gender gap, sono inediti in italiano, ma ci auguriamo vengano presto pubblicati anche nella nostra lingua.
- Career and Family: Women’s Century-Long Journey Toward Equity (2021): in questo poderoso saggio Goblin ripercorre il modo in cui generazioni di donne nel corso della storia hanno risposto al problema di conciliare carriera e famiglia. Oggi stiamo vivendo un cambiamento epocale in materia di uguaglianza di genere, tuttavia ancora questo binomio tra carriera e famiglia si rivela frustrante: le donne sono ancora costrette a scegliere, in una coppia sposate l’aspettativa della doppia carriera si rivela spesso un’utopia.
Career & Family: Women’s Century-Long Journey Toward Equity
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- The Race Between Education and Technology (2010): in questo saggio, scritto a quattro mani con Lawrence F. Katz, Goldin propone un’analisi storica della co-evoluzione del livello di istruzione e della struttura salariale negli Stati Uniti nel corso del XX secolo. La conclusione è che il Novecento non sia stato solo il secolo americano, ma anche quello del capitale umano. Ciò che ha reso l’America una delle nazioni più ricche al mondo è l’eccellenza del suo sistema educativo. Nel corso del libro si analizzano soprattutto i legami tra istruzione, disuguaglianza e cambiamenti tecnologici.
The Race Between Education and Technology
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- Understanding the Gender Gap: an economic history of American Women (1990): in questo suo primo saggio Claudia Goldin iniziava ad affrontare il problema del gender gap, notando che negli ultimi anni le donne erano entrate nel mercato del lavoro in un numero senza precedenti, tuttavia avendo minori opportunità di carriera. In queste pagine Goldin iniziava a tracciare uno studio dell’evoluzione storica della forza lavoro femminile. Secondo la studiosa l’ingresso delle donne nel mondo del lavoro non è stato l’esito di una rivoluzione sociale, ma una risposta al progresso economico. L’autrice infine stabiliva - già nel 1990 - che malgrado la condizione economica delle donne sia migliorata nel corso dei secoli, persistono delle differenze sostanziali e una discriminazione della donna lavoratrice testimoniata dai dati occupazionali e dalle differenze di retribuzione.
Understanding the Gender Gap: An Economic History of American Women
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: I libri di Claudia Goldin, Premio Nobel Economia 2023
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