La terza pallottola di Leo Perutz

Leo Perutz è uno scrittore misterioso. Scopriamo le sue qualità sciamaniche quando siamo a metà del romanzo La terza pallottola (Adelphi, 2024, trad. di Margherita Belardetti) e ormai la trama ci ha avvinti in una spirale di visionaria e allucinante irrealtà.

In questa storia, in cui la ricostruzione dei fatti è potente come l’incanto del racconto, assistiamo all’avventura nel Nuovo Mondo, l’America da poco conquistata dagli spagnoli, di Franz Grumbach, conte tedesco ripudiato da Carlo V per la sua fede luterana. Grumbach, insieme da altri compagni tedeschi, combatterà gli spagnoli per difendere gli indios, ma la sua battaglia non sarà solo verso i conquistadores ma anche verso una serie di avvenimenti feroci, inarrestabili, magici e inspiegabili come un’edera che si espande rapida, come la nebbia nell’accampamento degli spagnoli o il diavolo che si mostra al conte e ne viene da lui beffato.
Grumbach però non è solo un guerriero mercenario, senza speranza e con la sete di vendetta; è anche un personaggio oscuro, che attira forze malefiche e che combatte, però, per difendere una ragazza indio dalla crudeltà degli spagnoli.
In questo senso Perutz crea un personaggio ambiguo e misterioso, che si insidia nel Nuovo Mondo come se fosse attirato da una potenza sconosciuta che modifica il suo destino, ma che viene a sua volta modificata dalla forza dirompente di questo antico guerriero che non teme nulla.

La narrazione è così vivida che vediamo gli accadimenti mostrarsi davanti ai nostri occhi con un’intensità fragorosa. Grumbach ad un certo punto intesse un dialogo con il diavolo o con una forza maligna, potente ma non infallibile, e il tedesco non si fa spaventare dagli artifici del male e lo contrasta con ingegno e coraggio.
Durante lo sviluppo della trama che vede molti altri personaggi comparire mentre la guerra si avvicina al suo esito finale, percepiamo che esiste qualcosa di indefinibile oltre la realtà che viene descritta ed è una sensazione vivida che ci tormenterà per tutta la lettura. Il sogno si alterna all’incubo e la realtà si apre ad altri mondi da cui scaturiscono fatti terribili. E mentre osserviamo il duca di Mendoza, astuto e pericoloso, combattere con la forza disumana di Grumbach, veniamo catapultati in un contesto allucinato in cui compare Cortes alla testa di un esercito che deve distruggere gli Inca; e percepiamo una tensione e un intensità che promanano da un’altra era. Un altro mondo che è stato rivive beffardo davanti ai nostri occhi.