La signora scostumata
- Autore: Vita Sackville-West
- Categoria: Narrativa Straniera
- Anno di pubblicazione: 2024
Nessun personaggio di questo romanzo è completamente inventato.
Basterebbe una dichiarazione programmatica così lontana dalla consuetudine a ingolosire il lettore abituato ad autori attenti a definire la distanza da qualsiasi somiglianza o riferimento alla realtà. Una regola di prudenza che non vale per Victoria Mary Sackville-West, per tutti Vita: la scrittrice mantiene la parola data per tutte le 297 pagine de La signora scostumata, ripubblicato dalla casa editrice Astoria, in omaggio al recente compleanno (9 marzo) di questa protagonista della letteratura che riconquista di diritto gli scaffali delle librerie e si scopre attualissima.
Il libro originariamente si intitola The Edwardians. E racconta il dietro le quinte della virtuosa società britannica di inizio ‘900, tra convenzioni ed ipocrisie. L’eco delle notizie in arrivo in questi giorni dall’Inghilterra e l’interesse risvegliato dalle vicende della famiglia reale sembra costituire lo sfondo perfetto per rileggerlo. In fondo, nei ranghi nobiliari, non molto sembra essere cambiato in oltre un secolo. Tra le pagine non mancano ville da sogno, balli, prime teatrali, feste da capogiro.
E poi riti immutabili, come i misteri della toeletta femminile, tra cuscinetti imbottiti per i capelli, guancialetti di seta rosa per accentuare la snellezza della vita e l’uso sapiente dei cosmetici. Vita ne sorride complice con il lettore, ma ad interessarla davvero sono le persone e i loro turbamenti che, capitolo dopo capitolo, conquistano gradualmente la scena e costruiscono quello che fu da subito un bestseller.
Merito della verosimiglianza del testo: molti dei personaggi, stando alle testimonianze dell’epoca, sarebbero realmente esistiti e riconoscibili con i rispettivi dubbi e ripensamenti, incrinature su una superficie sociale altrimenti perfetta.
D’altronde l’autrice di eccezioni alla regola è un’esperta: poetessa, scrittrice, creatrice di giardini leggendari (quello di Sissinghurst, nel Kent, oggi di proprietà del National Trust, è meta di turisti e appassionati), viaggiatrice in anticipo sui tempi in Turchia e Persia. Il suo capolavoro sembra essere un’esistenza indipendente e anticonvenzionale: il matrimonio con il diplomatico Harold Nicolson, improntato al rispetto reciproco e alla libertà, la lunga relazione con Virginia Woolf, la capacità di governare la sua vita con abilità tra i marosi di scandali e convenzioni. E l’inevitabile conquista di un punto di vista privilegiato su di un’epoca grazie ad una mente acutissima e dotata di fine ironia.
In un mondo in cui tutto è ammesso, purchè non se ne parli, tante sono le donne che sfuggono alle regole. Allora a chi nel libro spetta la definizione del titolo?
A Sylvia, splendida quarantenne, che intesse una scandalosa relazione con l’inquieto duca di Chevron: Sebastian, di 21 anni più giovane. Lei, così abituata alle lodi per la sua bellezza che “accetta come cosa dovuta”, non si arrende al passare del tempo. Eppure è incapace dell’estrema ribellione alle convenienze e al legame matrimoniale con il potente Lord Roehampton, scatenando la delusione nel giovane duca.
Lo stesso Sebastian che osserva i commensali ad un’interminabile cena di gala, diviso tra noia e ammirazione:
Sembravano tutti così in perfetto accordo con il loro ambiente, come se non avessero nessuna preoccupazione al mondo; i gioielli scintillavano, i petti delle camicie abbagliavano, i camerieri andavano e venivano versando il vino alla luce di molte candele. Sì, doveva ammettere che gli amici di sua madre erano molto decorativi.
Eppure in lui cova la ribellione, cresce il desiderio di sfuggire a un destino già scritto dal privilegio. E in quella crepa si insinua una figura di disturbo: l’esploratore disincantato Leonard Anquetil, con il suo invito impensabile:
Venite via con me e dimenticate chi siete.
Forse la signora scostumata è Viola, la sorella diciassettenne di Sebastian, che attua una silenziosa ma inarrestabile destabilizzazione del mondo in cui vive. O la palma va alle padrone di casa che gestiscono la disposizione dei posti a tavola e assegnano camere da letto agli ospiti in base ai legami non scritti che si creano tra di loro. O, piuttosto, anticonvenzionali sono le cameriere educate rigidamente che riconoscono però l’altra morale in vigore nelle case in cui servono.
Probabilmente nessuna merita il titolo: tutte ricoprono un ruolo assegnato loro dal destino e dalla società, sembra suggerire Vita.
Lei che, ironica e benevola, osserva il lento evolvere dei suoi personaggi e alla fine concede loro una via di fuga. Quella che, in fondo, ha saputo ritagliare per sé conquistando un posto nella storia, non solo della letteratura internazionale.
Vita Sackville-West resta campionessa indiscussa della forma più alta di trasgressione: l’autodeterminazione e la capacità di decidere della propria esistenza e del proprio destino. La signora scostumata è tornata in libreria. E francamente se ne sentiva il bisogno.
La signora scostumata
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