La scuola dei giusti nascosti
- Autore: Marcello Kalowski
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2018
Lo scrittore Marcello Kalowski ha appena presentato alla fiera della piccola e media editoria, “Più libri più liberi”, il suo secondo romanzo, che sin dal titolo fa riferimento ai Giusti nascosti, che, secondo la tradizione ebraica, in numero di trentasei compaiono in ogni generazione per rendere testimonianza e per salvare il mondo attraverso la propria virtù e una grande umanità.
La storia raccontata nei primi capitoli di "La scuola dei giusti nascosti" è quella di due liceali romane, Michela e Sara, l’una figlia di un arrogante e potente gerarca fascista, l’altra ebrea, proveniente dal ghetto dove vive poveramente con i genitori, Rosa e Settimio, lui venditore al mercato di souvenir religiosi nella Roma cristiana. Siamo alla vigilia delle leggi razziali del 1938 e le due amiche, inseparabili, vedono nella loro scuola il baluardo di cultura e di libertà che si oppone alla barbarie montate del fascismo che sta per legarsi definitivamente al nazismo hitleriano. Veglia sulle due ragazze un uomo gentile, Angelo, il bidello del liceo, che vede nell’amicizia profonda nata fra le due ragazze l’unica possibilità di salvezza per una società umana che sta precipitando verso l’abisso.
La descrizione della crescita del legame che unisce le due giovani donne, la rossa Sara e l’indipendente Michela, la conoscenza dei rispettivi mondi, l’adesione di Michela alla vita per lei sconosciuta dei riti degli ebrei romani, la loro miope ingenuità nel credere che tutto si aggiusterà, perché gli ebrei sono veri italiani, occupano molte pagine del libro, che ricostruisce con efficacia i sentimenti prevalenti in quei mesi orribili nella comunità di povera gente che da centinaia di anni aveva nel quartiere a ridosso della maestosa sinagoga il proprio centro nevralgico, i propri miseri commerci, le proprie modeste attività. Bellissima l’immagine delle “rinacciatrici” che sedute in cerchio tentano di rammendare gli stracci raccolti dagli uomini nei quartieri cittadini.
Quando con le leggi antiebraiche Sara deve lasciare la scuola, per Michela comincia il trauma, che culminerà nell’orrore della mattina del 16 ottobre 1943, quando lei, fuori delle transenne del ghetto, scorgerà Sara portata via su un camion coperto da un telone nero, come gli altri oltre mille compagni di sventura. Malgrado la veglia al collegio militare, malgrado la supplica al padre, incapace di aiutarla, Sara sparisce nella più grande retata compiuta dai nazisti a Roma.
L’ultima parte del libro è la rivelazione, l’epifania e contiene davvero il senso di questo romanzo originale: il punto di vista infatti è del tutto nuovo, pieno dell’attualità che serve per tenere alto il ricordo di ciò che è stato. La testimone Michela è quello di cui abbiamo bisogno oggi, e che nelle scuole è opportuno far conoscere. Nell’imminenza della prossima Giornata della Memoria, il libro di Kalowski si propone come nuovo ed efficace strumento di conoscenza, di emozione, di condivisione: i Giusti nascosti sono in potenza presenti in ciascuno dei noi, una lezione utile in un momento così cupo come quello che stiamo attraversando
La scuola dei giusti nascosti
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