La ragazza che sognava di sconfiggere la mafia di Annamaria Frustaci

La ragazza che sognava di sconfiggere la mafia (Mondadori, 2022) è un romanzo ambientato in Calabria. Annamaria Frustaci racconta di una bambina che diventa adulta imparando che nel suo paese ci sono i prepotenti e che con loro bisogna fare i conti. Il personaggio principale, Lara, è autobiografico, perché come l’autrice la protagonista vive in un paese della costa ionica calabrese e da studentessa molto studiosa e intelligente riesce a capire subito da che parte stare.

Gli esempi di onestà e rettitudine in famiglia non mancano e Lara vede già da bambina che esistono i soprusi dei vicini di casa, come quelli che subisce il nonno alle prese con un confinante prepotente che spadroneggia nelle sue terre, o a scuola con Totò e i suoi amici che cercano di imporre la legge del più forte. Ma nel caso della scuola di Lara vince la giustizia: Totò è costretto a seguire le regole per poter passare l’esame di terza media e sui banchi si insegna la legalità, grazie a docenti straordinari e all’esempio che offrono sia in proprio che ricorrendo all’esterno.

Ed è proprio dall’esterno che arriva a Lara ma, come leggiamo dalle diverse interviste, anche ad Annamaria Frustaci, l’ispirazione per diventare magistrato. Una studentessa modello, perfetta nello studio, non avrebbe problemi, per lei ogni porta sarebbe aperta, ma l’esempio di Falcone e Borsellino e l’incontro, proprio a scuola, con Gherardo Colombo, ex magistrato impegnato a divulgare la Costituzione sui banchi di scuola, fanno la differenza e Lara sceglie di studiare legge.

Il libro è adatto alla lettura per ragazzi, ma è molto piacevole a ogni età, perché racconta, attraverso le storie di piccole prepotenze, quello che si vive quasi con frequenza quotidiana al Sud. Ma accanto alla Calabria che subisce, che è schiacciata da un potere pervasivo e violento, c’è una terra operosa, generosa, ricca di valori e che esprime, con donne e uomini di alto profilo umano, un ambiente diverso e sano, immune a processi corruttivi. È la Calabria laboriosa e pulita, quella che mantiene antichi valori con rettitudine e onestà e dove anche piccole azioni quotidiane fanno sì che quella che altrove è normalità assurga a forme di eroismo.
Annamaria Frustaci, per compiere il suo lavoro, è costretta a vivere sotto scorta, così come il procuratore Gratteri che l’ha voluta nel suo staff.