La guerra di Johnny Peck
- Autore: Peter Monteath
- Genere: Storie vere
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2023
La prima fuga del futuro soldato australiano fu da casa, a Crib Point, nello Stato di Victoria. Aveva 13 anni, era nato a Sidney nel febbraio 1922 e considerava la sua famiglia più fonte di vessazioni che un rifugio accogliente. Volontario e combattente nello scenario mediterraneo della prima fase della seconda guerra mondiale, non smise più di evadere, l’ultima volta dal carcere milanese di San Vittore, dov’era detenuto dalla Gestapo.
Lo elegge artista delle fughe - evasioni, trattandosi di un militare - il saggio storico dedicatogli nel 2017 dallo studioso e accademico di Brisbane Peter Monteath, tradotto da Annalisa Marchianò e pubblicato da poco in Italia, per i tipi delle Edizioni Pendragon di Bologna, con il titolo La guerra di Johnny Peck. Tra battaglie ed evasioni, l’incredibile storia di un soldato australiano attraverso l’Africa, la Grecia e l’Italia tra il 1941 e il 1945 (ottobre 2023, foto in bianco e nero, documenti e cartine, 320 pagine).
La storia mai raccontata di un modesto ma tenace combattente della guerra contro i nazisti, Il prof. Monteath, che ha sentito di doverla approfondire e ricostruire, insegna storia nella Flinders University di Adelaide, in Australia. È nato e cresciuto a Brisbane, prima di frequentare le Università del Queensland, l’Ateneo di Siegen nella Germania federale e tornare alla Griffith. È stato anche professore a contratto presso l’Università di St. Louis Missouri e Tecnica di Berlino. Si occupa di vari aspetti della storia europea e australiana, con particolare interesse per la Germania.
La fuga iniziale in uniforme del soldato australiano diciottenne avvenne nottetempo da un campo di prigionia tedesco, sull’isola di Creta, nel 1941. La prima di molte altre, raccontate dallo storico australiano specializzato nello studio della seconda guerra mondiale.
Peck si era arruolato a ostilità dichiarate ma non ancora avviate in Europa, scegliendo la Seconda Forza Imperiale Australiana, a Melbourne. Celibe, di religione cattolica, occhi nocciola, capelli castani, aveva mentito sull’età, dichiarando d’essere nato nel febbraio 1919. Vent’anni e dieci mesi gli consentivano di mettere firma per l’Esercito, sebbene fosse in realtà soltanto un diciassettenne di buona costituzione fisica.
Nel gennaio 1940, la sua unità venne imbarcata e trasferita in Medio Oriente, prima a Quantara, sulla sponda orientale del Canale di Suez, poi a Gerusalemme, per l’addestramento nel deserto della Palestina.
Il conflitto nel vecchio continente si limitava alla drole de guerre (la “strana guerra”) tra il settembre ’39 e il maggio ’40, fino all’occupazione tedesca della Francia. Ma l’entrata dell’Italia aprì il fronte libico-egiziano e lo avvicinò al soldato Peck. L’offensiva del tenente generale Wavell del dicembre 1940 ricacciò gli Italiani fino alla Tripolitania, ma intanto la falsa dichiarazione sull’età era stata smascherata e le suppliche insistenti di Johnny per scongiurare il rientro in Australia avevano strappato il compromesso con il comandante del Corpo di spedizione australiano, di mantenerlo nei ranghi come attendente fino al conseguimento di una maturità adeguata al ritorno in fanteria.
Johnny non smise di tormentarlo e ottenne il risultato: partecipò alla conquista di Bardia nei primi giorni del gennaio 1941, battendosi con coraggio, da ragazzone qual era, consapevole dei pericoli, ma non spaventato.
Mandati in linea in Grecia, ad aprile, gli Anzac (sigla del Corpo di spedizione australiano e neozelandese) dovettero subire l’offensiva tedesca. Il reparto di Peck non poté che ritirarsi, combattendo disperatamente, dal confine macedone al Peloponneso, per tentare il reimbarco verso l’Egitto. Il disimpegno ebbe successo , ma invece di Alessandria vennero diretti a Suda, sull’isola di Creta, senza sapere d’essere caduti dalla padella nella brace, visto che si trattava del nuovo obiettivo militare di Hitler.
Gli scontri sull’isola furono in qualche fase selvaggi. I Germanici prevalsero e costrinsero i superstiti ad arrendersi, all’inizio di giugno. In realtà, Johnny si sottrasse alla prigionia e si mosse, con l’aiuto dei popolani greci, per tentare di raggiungere la costa, rubare un battello e fuggire. Poco dopo, invece, avvenne la prima cattura, in abiti civili, che gli costarono il carcere e un trattamento pesante. Cominciano le complesse peripezie dell’irriducibile anzac, che lo porteranno in Piemonte.
Le Dunkerque, le ritirate e gli imbarchi di fortuna del soldato australiano, sono diverse e tutte ben raccontate. Sull’isola di Rodi finisce nelle mani degli Italiani. Sei settimane a Bari in campo di transito e tentativo di fuga. Poi Gravina in Puglia e da lì in Friuli, campo di lavoro di Grupignano, settembre 1942, mesi di miseria fisica e mentale. Il trasferimento a Vercelli migliora le condizioni, impegnandolo in fattoria e nelle risaie. Nei primi tempi, tre tentativi di fuga.
L’armistizio dell’8 settembre 1943 lo vede libero. Da capo batteria, sente la responsabilità di guidare un gruppo di soldati australiani sul Monte Moro, per passare il confine tra l’Italia fascista e la Svizzera neutrale.
Per quegli uomini la guerra è finita, non per lui. Ha combattuto nel deserto, lottato a Creta, conosciuto la vergogna della prigionia, colto ogni occasione per fuggire, varcando il filo spinato. Però il ventunenne non accetta l’internamento, sia pure confortevole. Ci sono tanti compagni in Italia da guidare, altri bisognosi di aiuto. Per evitare ai prigionieri di guerra d’essere catturati dai Tedeschi e spediti negli stalag in Europa, occorre agire in fretta.
E nessuno può farlo meglio dell’inafferrabile Johnny Peck...
La guerra di Johnny Peck. Tra battaglie ed evasioni, l’incredibile storia di un soldato australiano attraverso l’Africa, la Grecia e l’Italia tra il 1941 e il 1945
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