La governante di madame de Lempicka di Clara Zennaro

Una ragazza arriva dalla campagna russa nella Pietrogrado zarista e prende servizio presso una sontuosa dimora, in cui soggiorna, ospite degli zii, colei che diventerà una delle più grandi pittrici della corrente Art Decò: Tamara de Lempicka. Inizia così il romanzo d’esordio di Clara Zennaro, La governante di madame de Lempicka (GM Libri, 2021).

Il libro racconta la rocambolesca vita della famosa pittrice, dal punto di vista della sua governante Rosalia, che vive a stretto contatto con la donna per un lungo periodo di tempo.

Roma, Firenze e New York sono solo alcune delle città che fanno da scenario a questa interessante storia che comincia a Pietrogrado nel 1914 e si conclude a Cuernavaca, in Messico, nei primi anni ’70. Ma è Parigi il vero palcoscenico della vicenda: qui Tamara de Lempika inizia muovere i primi passi nel mondo della pittura, si afferma come ritrattista e fa parlare di sé nei più famosi Salon; intrattiene frequentazioni con Joyce, Cocteau, Wilder, la Duncan, Colette, Gide e Marinetti; frequenta locali notturni e intreccia numerose relazioni, soprattutto con i suoi modelli e le sue modelle.

La governante Rosalia è la testimone dell’evoluzione personale e artistica di Tamara de Lempicka e, con il passare degli anni, diventa prima la sua confidente e poi la sua modella e musa ispiratrice. Ed è proprio la stessa Rosalia che, attraverso la lettura dei suoi quadri più famosi, illustra il contesto in cui nasce e si perfeziona lo stile pittorico di una delle più rilevanti interpreti della ritrattistica del Novecento.

La governante di madame de Lempicka è un romanzo travolgente e dal ritmo incalzante, che ci offre uno spaccato di un’epoca storica in cui tanto è accaduto e dipinge con tonalità vivide i ritratti di due donne che, pur essendo coetanee e vivendo nella stessa epoca, conducono esistenze opposte e parallele, ma che, alla fine, tanto hanno in comune.