L’ufficio degli affari occulti di Éric Fouassier

In una Parigi moderna, in un’epoca di grandi sconvolgimenti sociali e di grande fervore scientifico e tecnologico, facciamo la conoscenza di un nuovo protagonista: l’ispettore Valentine Verne, acuto, solitario quanto il cugino più famoso di Baker Street, ma non meno capace e misterioso.
Siamo nel 1831: un misterioso ed inspiegabile suicidio di un giovane rampollo della Parigi altolocata, Lucien Dauvergne, fa spostare l’ispettore Verne dalla sezione della Buon costume alla Süreté, per svolgere indagini su un caso che richiede discrezione, intuizione e solerzia.
Sebbene impegnato in questo nuovo incarico, Verne non smette di dare la caccia a uno spietato e inafferabile predatore, il Vicario, autore di mostruose efferatezze su giovani fanciulli indifesi.
In questa opera prima, dal titolo L’ufficio degli affari occulti (Neri Pozza, 2022, traduzione di Maddalena Togliani), a cura del vincitore del premio Maison de la Presse nel 2021 Éric Fouassier, cominciamo a conoscere, apprezzare e a seguire le vicende di questo protagonista singolare, colto in diverse discipline scientifiche e dal passato complicato.

Un poliziotto solitario, atipico, dai metodi poco ortodossi e quindi facile da screditare se ce ne fosse stato bisogno. Se all’inizio aveva accolto con un briciolo di fastidio il suo trasferimento provvisorio alla Sûreté, ora non poteva nascondere che il caso Dauvergne era riuscito a intrigarlo. Il sorriso enigmatico del suo cadavere o i piccoli sotterfugi della sorella, accendevano la sua curiosità. Racchiudevano un mistero, una sfida alla sua intelligenza che in circostanze diverse avrebbe provato piacere a raccogliere.

Non risulta affatto difficile appassionarsi a una trama ben tenuta, con una tensione sempre crescente e una curiosità sempre più alta. In aggiunta una bella occasione per conoscere a fondo le reali trame politiche e storiche dell’epoca e le scoperte scientifiche che segnarono un periodo di grande fervore intellettuale.
Assolutamente consigliato!