L’apprendista di Michelangelo di Carlo A. Martigli

Pistoia, 1534. Jacopo, protagonista di L’apprendista di Michelangelo, sta fuggendo nella notte, una fuga da una realtà che non lo rispecchia, una realtà che soffoca il suo sogno: diventare pittore. Una fuga soprattutto da un padre che non capisce e non lo sostiene, un padre che lo ostacola e che vede soltanto la propria visione del futuro.
Il viaggio sarà lungo e pieno di sorprese, ma alla fine Jacopo giungerà nella Città Eterna e potrà iniziare a dar vita al suo sogno.

Il sogno di Jacopo prenderà forma grazie a Michelangelo Buonarroti, che prenderà il ragazzo sotto la sua ala protettrice. Una fortuna non da poco, una fortuna che Jacopo saprà meritarsi, divenendo in breve tempo l’allievo preferito di Michelangelo.
Oltre all’arte Jacopo dovrà occuparsi anche di un altro compito, decisamente meno nobile: recapitare missive a persone che definire misteriose sarebbe un eufemismo.
E quando papa Clemente VII morirà avvelenato e l’abate Biagio da Cesena darà la caccia al Maestro, Jacopo dovrà scegliere cosa fare davvero, della sua vita. O, perlomeno, di quello che ne rimane.

Carlo A. Martigli sa narrare di storia come pochi altri e lo fa miscelando parole semplici, ma dirette, parole che giungeranno dritte al cuore di chi si farà ammaliare dall’arte di questo grande autore.
L’apprendista di Michelangelo è un libro curioso e appassionante, una storia nella quale sarà uno scherzo immedesimarsi e pagine che scivoleranno veloci tra le dita. Pagine che rimarranno, però, impresse nella mente.
E non è poco.