Killzone di Alan D. Altieri

Il mondo è uno scenario immenso. Molti posti sono incantevoli, tranquilli, ideali per amare e crescere una famiglia. Veri e propri angoli di Paradiso, insomma.
Poi, però, ci sono quelle zone, zone oscure in cui la violenza è all’ordine del giorno, se va bene.
Il bene e il male coesistono in quell’equilibrio sempre precario che ogni giorno sconvolge vite su vite. L’avidità, la brama di potere, forze occulte e misteriose spingono gli esseri umani a lottare l’uno contro l’altro.
Una lotta che dura dalla notte dei tempi e che sembra destinata a non finire mai.

Le pagine di Killzone di Alan D. Altieri (Tea, 2010) narreranno di eroi, di malvagi, di armi e sangue, di sogni infranti, incubi materializzati, e tanto altro.
Pagine colme di emozioni contrastanti, pagine concitate che ci porteranno fino all’alba successiva.
Forse.

Alan D. Altieri ci dona storie brevi ma intense, pagine movimentate che ci porteranno a un epilogo che, inevitabilmente, non potrà accontentare tutti.
Se poi si è dalla parte dei cattivi ancora meno, perché ci sarà sempre un manipolo di eroi pronto a mettere il sale sulla coda a chi cerca di portare il male nel mondo.
Una penna importante che ci ha lasciato troppo presto, uno stile unico e inimitabile che ancora oggi continua ad ammaliare i patiti del genere.

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Tutto questo grazie a personaggi che usciranno dalle pagine, attori in carne e ossa che si sederanno accanto a noi e ci porteranno nelle loro scorribande, con i proiettili che fischieranno vicino a noi.
Scene che si paleseranno di fronte al nostro incredulo sguardo e dialoghi duri e taglienti faranno il resto.

Se non amate le storie d’azione lasciate perdere queste pagine, scoprireste di aver sempre snobbato un genere che in realtà amate.
Pagine da leggere e rileggere, magari una storia alla volta, per trovare la carica giusta per affrontare la giornata.
Una vitamina che farà solo del bene e che non costa nulla: un bell’affare, no?