

Italy, uno dei più celebri dei Nuovi Poemetti di Giovanni Pascoli, si inserisce a pieno titolo nel solco della fase artistica nella quale il poeta di San Mauro decide di spostare la propria attenzione sulle tematiche della contemporaneità, in particolare quelle societarie.
L’emigrazione degli italiani negli Stati Uniti e non solo è uno dei fenomeni più drammatici e caratterizzanti di inizio Novecento, destinato a segnare profondamente la struttura e l’anima stessa del nostro Paese. Da attento scrutatore delle dinamiche che lo circondano, Pascoli assume qui il difficile ruolo del poeta vate, dirottando il suo umanitarismo socialisteggiante verso una direzione nazionalistica, sebbene abbastanza generica e fuori dagli schemi della politica vera e propria. Tutto ciò senza dimenticare la dimensione che gli è più congeniale, quella della campagna e della semplicità a essa intimamente connessa.
Vediamo il contenuto e l’analisi di Italy.
“Italy”: testo del poemetto
A Caprona, una sera di febbraio,
gente veniva, ed era già per l’erta,
veniva su da Cincinnati, Ohio.La strada, con quel tempo, era deserta.
Pioveva, prima adagio, ora a dirotto,
tamburellando su l’ombrella aperta.La Ghita e Beppe di Taddeo lì sotto
erano, sotto la cerata ombrella
del padre: una ragazza, un giovinotto.E c’era anche una bimba malatella,
in collo a Beppe e di su la sua spalla
mesceva giù le bionde lunghe anella.Figlia d’un altro figlio, era una talla
del ceppo vecchio nata là: Maria:
d’ott’anni: aveva il peso d’una galla.Ai ritornanti per la lunga via,
già vicini all’antico focolare,
la lor chiesa sonò l’Avemaria.Erano stanchi! avean passato il mare!
Appena appena tra la pioggia e il vento
l’udiron essi or sì or no sonare.Maria cullata dall’andar su lento
sembrava quasi abbandonarsi al sonno,
sotto l’ombrella. Fradicio e contentoveniva piano dietro tutti il nonno.
È possibile leggere il testo completo di Italy qui.
“Italy”: contenuto del poemetto


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Italy narra la storia di una famiglia italiana emigrata negli States e, in particolare, della piccola Maria-Molly, una bambina di otto anni malata di tisi. Allo scopo di assicurarle le cure migliori, i genitori non esitano a lasciare l’Ohio, dove si erano trasferiti molti anni prima, e a fare ritorno nel Belpaese dove, fra l’altro, l’aria migliore dovrebbe già di per sé giovare alla salute della figlia.
All’inizio, tuttavia, Molly trova orribile il nuovo ambiente e l’incomprensione linguistica non aiuta. Con il passare del tempo, le barriere si abbassano e la comunicazione diventa non solo possibile ma anche piacevole e fruttuosa. Con la nonna, principalmente, la bimba instaura un rapporto profondo, alimentato da un linguaggio comune e facilmente comprensibile ad entrambe. Il legame fra le due diventa talmente forte che l’anziana signora si ammala della stessa patologia da cui è affetta la nipote.
In seguito al progressivo miglioramento della salute di quest’ultima, si contrappone il peggioramento della donna anziana che, alla fine, in una sorta di sacrificio volontario, muore.
Nonna e nipote rappresentano e simboleggiano due generazioni, quella più vecchia legata al passato e quella più giovane divisa tra vecchio e nuovo mondo, diverse per mentalità, abitudini e aspirazioni ma in grado di coesistere e trarre beneficio l’una dall’altra.
“Italy”: metrica e figure retoriche
Come la maggior parte delle liriche della raccolta Nuovi Poemetti, anche Italy si compone soprattutto, sebbene non esclusivamente in quanto sono presenti altri metri, di terzine dantesche.
La poesia, di 450 versi in totale, è divisa in due parti:
- la prima comprende 9 strofe di 25 versi ognuna, tutte terzine ad eccezione dell’endecasillabo finale;
- la seconda consta di 20 strofe di dieci versi ciascuna, anche in tal caso tutte terzine chiuse da un endecasillabo.
All’interno del componimento ricorrono spesso le onomatopee semantiche, ad esempio "cheep" e "sweet", che dimostrano linguisticamente le difficoltà di ambientazione di Maria-Molly.
Allo stesso tempo, "cheep" ricorda il verso della rondine, animale ricorrente nella poetica pascoliana in quanto simbolo della casa e del nido spezzato.
Il socialismo umanitario e cristiano di Pascoli
Accanto al tema centrale di Italy, quello dell’emigrazione, si dipana tutta una serie di ulteriori argomentazioni che coinvolgono pienamente Pascoli sia come uomo che come artista. Analizziamole una per una.
L’emigrazione di tanti italiani verso Paesi più ricchi e idonei a garantire un futuro migliore a figli e nipoti è una condizione che scuote nel profondo il poeta, che si lascia andare ad amare riflessioni che immancabilmente si ripercuotono nelle opere letterarie.
Abbandonare la terra in cui si è nati comporta un taglio netto con le proprie radici familiari e culturali; inoltre si viene catapultati in una realtà sconosciuta e spesso lontana, che si è costretti a decifrare e a imparare in fretta se si vuole sopravvivere, una situazione che provoca dolore, desolazione e una sofferenza intima incomprensibile a chi non ha mai vissuto la stessa esperienza.
In Italy, Pascoli si immedesima nel disagio della famiglia protagonista e, assumendo il ruolo di poeta vate, auspica che l’Italia, antica madre, possa un giorno richiamare a sé i figli dispersi in altre parti del pianeta, un desiderio già impresso nell’epigrafe che premette al canto, che vuole sia “caro all’Italia raminga”.
L’atteggiamento sull’emigrazione riflette la posizione politica dell’autore, tendente a un socialismo umanitario e cristiano che non si concretizza mai, fatta salva un’esperienza giovanile che gli costa addirittura il carcere, nell’attivismo, ma resta relegata a nobile ideale da promuovere e sperare.
Pascoli sente forte e prepotente dentro di sé l’anelito alla giustizia e alla lotta per rendere il mondo un posto migliore, pertanto non sopporta che molti suoi connazionali, costretti dalle colpevoli mancanze di uno stato inadeguato e iniquo, siano costretti ad andare altrove per lavorare e arricchire chi li ospita.
Un senso di impotenza e di bruciante delusione pervade i versi di Italy, tuttavia rischiarati dalla speranza che un giorno la situazione possa cambiare e volgere al meglio.
La perfezione della campagna e della vita a contatto con la natura
In Italy è evidente la contrapposizione fra città e campagna, così come l’assoluta preferenza di Pascoli per quest’ultima.
Maria-Molly nasce e cresce nel contesto industriale americano e qui si ammala, ma guarisce nell’ambiente rurale del proprio Paese d’origine perché il contatto diretto con la natura risulta salvifico. Ancora una volta il poeta si mostra un convinto assertore della sanità del mondo bucolico, di cui ama ogni aspetto, a cominciare dalla semplicità delle abitudini e delle cose che ne fanno parte, e nei versi del poemetto sottolinea il contrasto fra "una civiltà di patriarcali abitudini, di consuetudini di vita e di lavoro immobili e sacre e una dove tutto ciò è stato sconvolto" (Guglielmino).
Quello agreste, nutrendosi della fusione con il creato e di valori essenziali ma arcani e profondi, è dunque lo stile di vita perfetto.
Lo sperimentalismo linguistico nel poemetto “Italy”
Ultimo aspetto, non per importanza, da sottolineare per quanto riguarda Italy è la novità del linguaggio.
È noto quanto Pascoli sia un ardito sperimentatore da tale punto di vista e l’argomento trattato in questa lirica gli dà modo di spingersi verso e oltre un avanguardismo mai testato prima.
L’universo familiare e culturale dei protagonisti viene restituito anche linguisticamente attraverso il gergo italo-americano con cui essi si esprimono, una scelta che serve a rendere poeticamente quella “intima lacerazione, quel doloroso offuscarsi della voce e del sentimento della terra natale” (Getto) che sempre si verificano nell’animo di chi emigra.
Il linguaggio di Italy, pertanto, è strettamente funzionale alla tematica trattata.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Italy”, il poemetto di Giovanni Pascoli sull’emigrazione italiana negli Stati Uniti
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