Italia longobarda. Il regno, i Franchi, il papato di Stefano Gasparri

"Italia longobarda. Il regno, i Franchi, il papato" è un’opera di storia su un periodo poco studiato della storia d’Italia, un volume che ribalta i termini della questione longobarda e incentra la narrazione sul VII secolo, il momento in cui si consolida la dominazione del popolo venuto dalla Pannonia.
Stefano Gasparri si sofferma sulle strutture politiche del mondo longobardo che avevano (queste sì) una dimensione tribale, sul rapporto con la Chiesa Cattolica (e di riflesso con quella d’Oriente) e sul potere dei duchi.

Non troverete le note leggende su Alboino, Rosmunda, Teodolinda o sui presunti miracoli della conversione, ma troverete l’analisi del sistema dei ducati, che per la mentalità romana era nuovo, in quanto fondato su un modello personalistico impensabile in un contesto antico e mediterraneo.
I duchi erano di fatto autonomi dal re che ne doveva sempre cercare l’appoggio per evitare le ribellioni, come in effetti in seguito avvenne. I ducati furono alla base della fine del regno longobardo e i principali alleati di Carlo Magno. Ma nella Longobardia meridionale (Spoleto e Benevento) proprio per questo motivo si crearono sacche di resistenza e di cultura longobarda, che rimasero fino all’XI secolo.
Viene inoltre sfatato il mito per il quale i Longobardi non ebbero influenza sulla società, anzi si può dire che molte strutture feudali nacquero prima di Carlo Magno, che si può sotto certi aspetti definire "l’esecutore testamentario dei re Longobardi".
Altre tracce di questo popolo si hanno nei dialetti settentrionali e nelle numerose parole germaniche presenti nella nostra lingua, per non parlare della legislazione che diede un’impronta nuova ai modelli legislativi romani.
Un saggio brillante, acuto, anche piacevole da leggere.