Andrea Pistoia è nato a Vigevano nel 1976. In più di vent’anni di passione letteraria, ha rivestito molti ruoli artistici. Ma diventare uno scrittore è sempre stata la sua priorità. Il suo libro d’esordio è “Ancora e mai più (nelle mutande)” , pubblicato nel 2015.
- Innanzitutto parliamo di te: qual è stato il percorso che ti ha condotto a scrivere un romanzo?
Fin dall’adolescenza sono sempre stato un lettore accanito. Pensa che alle superiori
leggevo tre libri contemporaneamente (ottenendo così una cultura ‘alternativa’ di tutto rispetto. Peccato non servisse a migliorare il mio rendimento scolastico). Da lì a decidere di scriverne uno, il passo è stato breve.
- Qual è stato il tuo percorso letterario in questi anni e decenni? Ti sei buttato al 100% nella stesura dei tuoi romanzi o hai portato avanti altre passioni?
In vent’anni di “onorato servizio”, ho abbracciato molti rami artistici. Ho realizzato delle sceneggiature per fumetti e videogiochi, ho scritto degli articoli per il settore turistico e giornalistico, ho coordinato una fanzine online, ho composto delle canzoni (i testi, ovviamente) e delle poesie. Ma scrivere romanzi è sempre stato il mio chiodo fisso. D’altronde, il primo amore non si scorda mai.
- C’è qualche autore che apprezzi più di altri e che hai usato, a livello stilistico, come punto di riferimento per la stesura del tuo romanzo d’esordio?
Non ho propriamente un autore preferito. Diciamo che più dello scrittore, apprezzo la genialità di alcuni libri. Ma, se proprio debbo elencare qualche autore italiano che ultimamente mi ha conquistato, direi Stefano Benni, Giuseppe Culicchia e Lorenzo Licalzi (ma ribadisco: ce ne sono molti altri. Troppi per elencarli tutti).
- Parliamo ora del tuo libro d’esordio: “Ancora e mai più (nelle mutande)”. Da dove nasce questo titolo così ambiguo ed originale?
Avevo ormai concluso la stesura del romanzo ma non avevo ancora trovato un titolo appropriato. Poi ecco accendersi la proverbiale lampadina sulla testa! Da dove sia uscito, non mi è dato saperlo. Di certo, so perché calza a pennello con la storia narrata. Questo titolo racchiude la continua lotta interiore che alberga nel cuore di ogni uomo: quell’oscillare senza sosta tra la voglia di andare a letto con tutte le donne che si
parano davanti a lui (ecco quindi il “Ancora”) e il mettere la testa a posto giurando eterna fedeltà ad un’unica donna, fuori e dentro il letto (ed ecco svelato il “E mai più (nelle mutande”)).
- Il protagonista è Mondo. Come mai un nome così singolare? Ma soprattutto, ti riconosci nel protagonista?
Il nome è giunto dopo un’ennesima illuminazione. Doveva trasmettere narcisismo, megalomania ed egocentrismo puro. Chi più di uno che si faceva soprannominare Mondo (abbreviazione di Edmondo)poteva rendere l’idea? Mi riconosco in lui? Nì. Nel senso che il protagonista è in fondo un ventitreenne insicuro su ciò che vuole e su come ottenerlo, con accenni di estrema presunzione e sicurezza, precario nei suoi rapporti affettivi e nell’interagire con quel misterioso universo che è la donna, cinico quanto basta da passare per uomo Alpha ma cacasotto quando deve fare la prima mossa. Insomma, un ragazzo come tanti! Mi ci riconosco se ripenso al me ventenne? Per certi versi sì, come tutti!
- Hai tratto ispirazione dalle tue esperienze di vita? I personaggi del libro sono reali o di fantasia? Se posso esprimermi senza peli sulla lingua e troppi giri di parole: è autobiografico il romanzo?
È la classica domanda che ogni scrittore vorrebbe evitare! Diciamo che sporadici episodi sono stati portati all’estremo al punto da essere irriconoscibili anche da chi li ha vissuti in prima persona, altri sono frutto di considerazioni fatte su vite altrui e altri ancora sono situazioni immaginarie in cui avrei voluto vedere Mondo all’opera (rispondendo alla classica domanda: “Cos’avrebbe combinato uno cinico come lui?”).
- Cosa ti ha spinto a scrivere un romanzo tardo adolescenziale, chiaramente comico e leggero? Perché non un thriller, un drammatico o uno di fantascienza?
Se mi guardo intorno mi accorgo che c’è troppa negativa e paura nel e del mondo. Penso che ognuno abbia bisogno di qualche momento di respiro e di farsi quattro risate in salta pace (leggendo, perché no?, un libro disimpegnato, ‘da spiaggia’). Ecco, io volevo scrivere qualcosa di questo tipo. Mi piace immaginare che una persona posi il mio romanzo sul comodino e si addormenti col sorriso sulle labbra.
- Se potessi riassumere il libro in una frase, quale sceglieresti?
‘A questo punto, penso di non avere più limiti. Solo regole da infrangere’.In fondo, cosa vi aspettereste da un egocentrico pronto all’arrembaggio donne?
- Dove lo si può trovare?
Lo potete acquistare sia in versione cartacea (chiedendolo al vostro libraio di fiducia oppure ordinandolo online sui soliti canali) che in versione digitale (sui portali di vendita di ebook). Mi piace l’idea che possa essere disponibile in ogni formato. Ognuno dovrebbe essere libero di scegliere. In ogni situazione.
- Quali sono i tuoi progetti in futuro? Hai altre opere in cantiere?
Sto concludendo il secondo romanzo su Mondo. Può essere (come il primo) letto come un libro a sé stante, auto conclusivo. Ciò nonostante, per chi ha letto il primo otterrà la risposta alla fatidica domanda: “Cos’è successo a Mondo dopo che lui ha deciso di…”.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Intervista a Andrea Pistoia, autore di “Ancora e mai più (nelle mutande)”
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