

Ovidio è il favoliere per eccellenza della mitologia antica e il suo poema, le Metamorfosi, è pieno di meraviglia e di orrore (e tante volte sono emozioni che vanno di pari passo).
Il terzo libro si apre con il rapimento di Europa e la sua ricerca da parte dei suoi fratelli, tra cui Cadmo.
Cadmo, il serpente e la stirpe dei greci


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Cadmo è il più autorevole tra i fratelli; ha un seguito di amici che lo sostiene e nella sua ricerca tutti quanti si proteggono a vicenda.
Subito, nella foresta, l’eroe è messo in difficoltà da un serpente orribile che uccide i suoi sodali e compagni di viaggio; questo essere si trova in un antro e viene disturbato dalla presenza degli uomini e, per difendersi, li uccide uno a uno.
Il coraggio del figlio di Agenore si mostra nella consapevolezza che deve concludere la sua missione e vendicare i suoi compagni e per fare questo deve ammazzare il mostro. In una battaglia epica (simile a quelle che affronteranno in un altro contesto gli eroi come Beowulf) si libera dal suo orribile nemico. Lui stesso è stupito del gesto che ha dimostrato di sapere fare, ma Pallade, la dea che lo protegge, lo rimprovera per la sua esitazione nell’allontanarsi dal luogo e gli dice che dal sangue dei denti del serpente nascerà una stirpe di uomini; cosa che prontamente accade.
I futuri Greci sono persone molto litigiose e si ammazzano tra loro, fino a che non rimangono solo in cinque (rappresentanti delle principali stirpi greche) e lo stesso Cadmo sarà il fondatore di Tebe, come viene riconosciuto dai mitografi. E siamo nell’era degli eroi fondatori, come Enea o Romolo.
Cadmo, re saggio e fondatore di Tebe
Vinto il serpente, Cadmo, attraverso la dea Pallade, fonda Tebe, città di uomini coraggios,i anche se non raggiungerà la gloria, il carisma e la potenza della fortissima Sparta.
I miti di fondazione sono violenti e rissosi, come se costruire una città fosse possibile solo attraverso il dolore, come una fuga o la ricerca di qualcosa; Cadmo giunge dall’Asia verso l’Europa per ritrovare la sorella Europa, di cui nessuno saprà mai nulla, e fonda il mondo greco.
Sarà un re saggio in seguito al matrimonio con Armonia, la figlia di Ares e Afrodite, un matrimonio che fece scalpore perché fu l’ultima volta che gli dei e gli uomini si incontreranno (un paganesimo declinante?).
La vita del re fu ricca di saggezza ma anche di lutti: le figlie di Cadmo e di Armonia furono legate a tragedie immani e il vecchio re tornò nell’Olimpo come dio.
L’espressione “una vittoria di Cadmo”
Cadmo non è un personaggio di grande calibro, ma ha generato un’espressione idiomatica, ancora viva in Grecia, ovvero “la vittoria di Cadmo”, simile alla “vittoria di Pirro” di cui ho parlato in un precedente articolo.
Da dove arriva questa vittoria? Da un mito successivo, quello di Eteocle e Polinice, che si uccisero per conquistare Tebe.
Secondo altri, tutto questo è riferito proprio alla lotta contro il serpente e la fondazione di Tebe. ottenuta a caro prezzo. La civiltà si poggia sul terrore e la violenza: parole su cui riflettere.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il mito di Cadmo e la costruzione dell’identità greca
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