Il bacio della sirena
- Autore: Pasquale Capraro
- Genere: Romanzi d’amore
- Anno di pubblicazione: 2011
“Sono quasi, sottolineo quasi sollevato di poter parlare di te, di noi”.
Danilo è un fotografo sensibile e attento i cui lividi dell’anima sono ancora dolorosi perché recenti.
“Diciotto giorni senza di te. Te ne sei andata così, di nascosto, come una ladra”.
Durante l’inaugurazione della sua mostra fotografica, in un giorno qualsiasi a ridosso delle feste natalizie, Danilo viene avvicinato da una ragazza sui 26 anni dagli occhi azzurri che ha intuito che il percorso dei vari scatti ha come comune denominatore una grande storia d’amore. La rassegna è un dialogo interiore fatto d’immagini, i vari fotogrammi che si succedono sono nati “dal respiro dell’anima” trasmettono poesia, giacché ogni scatto “ferma un respiro, un odore, un alito di vento” che non si può purtroppo fissare dentro un obiettivo. Danilo, sollecitato dalla visitatrice sconosciuta, inizia a raccontare la sua passione per la pittrice Simona dagli “occhi guizzanti”, dalle “labbra carnose” e dal “naso importante che suggeriva il temperamento di una donna forte” conosciuta a Venezia. Questo incontro si rivelerà fatale per Danilo ma sarà un amore contrastato, perché Simona che proviene da Castro (“un gioiello incastonato nel cuore del Salento”) è una creatura misteriosa, sfuggente e quindi ancor più seducente e interessante.
“Giorno dopo giorno ti respiro come l’aria. Senza non posso vivere. Ho bisogno d’amore e d’aria. Ho bisogno di te”.
Danilo (originario di un piccolo paese della Lombardia, nel cuore della Brianza) che ha scelto di fare il fotografo perché ha sempre trovato interessante osservare luoghi, ambienti e modi di fare della gente, è totalmente perso dallo sguardo triste e giocoso di Simona ma sente che c’è un mistero dietro lo strano comportamento della ragazza e questo lo fa soffrire. Ha ragione quindi Paolo Crepet quando asserisce che “l’innamoramento è una malattia: fa tanto bene quanto più fa male”.
«Crepet intendeva dire una malattia che influenza tutti i nostri sensi. Un virus che ti colpisce quando sei innamorato e ci rimani secco. Idiota direi, perché arresta gli ingranaggi della ragione. E tu stai male. Ma quel male ti fa sentire vivo. E cretino. E qui mi piace citare Blaise Pascal: “Il cuore ha ragioni che la ragione non conosce.”»
ha precisato Capraro. Le fotografie esposte in mostra che ritraggono tra l’altro Venezia, Castro, una barca che ha il nome della madre di Danilo, Lucia, i monumenti di Lecce, non sono altro che la catena dei ricordi di un uomo che ritiene di aver perso tutto perché la sua donna l’ha abbandonato all’improvviso.
“Dimenticarti? No, non è possibile. Tutto mi conduce a te, tutto quello che vedo, tutto ciò che il cuore vuole sentire”.
Un libro così originale dallo stile figurativo e poetico è nato
“da un semplice obiettivo: raccontare una storia d’amore avvolta da un mistero, un segreto. Una semplice storia basata sulle agilità dei sentimenti e, di conseguenza, affascinare il lettore per condurlo fino alla fine. Condurlo per mano attraverso delle foto per fargli sentire le varie espressioni dell’amore. Una piccola passeggiata insomma. La mia intenzione era quella di scrivere non un grande romanzo, ma una lunga poesia d’amore”.
Il romanzo (la cui copertina, creata dallo stesso scrittore/pittore, raffigura in uno scatto di vent’anni fa Annamaria, la moglie di Pasquale) è dedicato “alla mia cara Annamaria, meravigliosa opera di pazienza e tolleranza”. Il lettore si lascia volentieri trasportare in questo viaggio emozionante, attraverso “un giallo sentimentale” dietro il cui titolo “si cela una personalità sfaccettata e complessa come il disegno di un diamante” nel quale come rileva nella Prefazione Rebecca Palagi “ci si avvicina alla verità con incedere sottile, attraverso un percorso fotografico soltanto descritto ma sorprendentemente visibile”. Danilo crede nell’onestà, nella sincerità, nella trasparenza, nella cultura e nella conoscenza.
Abbiamo dunque domandato allo scrittore se il protagonista gli assomiglia:
“Sì, perché crede nei valori e nella cultura; è aperto verso la conoscenza e lo scambio reciproco fra culture e stati. La cultura è importante. L’istruzione è importante. Essa è l’arma più potente che si può usare per cambiare il mondo, disse Nelson Mandela. Sono d’accordo”.
Infine non si può non restare colpiti dall’esergo del volume
“la speranza è come il cielo di notte: per buio che sia, non c’è angolo in cui uno sguardo ostinato non finisca per scoprire una stella”
significativa frase dello scrittore e drammaturgo francese Octave Feuillet scelta dall’eclettico scrittore
“perché era la sensazione che provavo in quel determinato momento prima di spedire il manoscritto. Se ho del talento, qualcuno si accorgerà di me, mi son detto. E, quel qualcuno, si è rivelato nella sua luce”.
Il bacio della sirena
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