I valori che contano (avrei preferito non scoprirli) di Diego De Silva

Torna in libreria un’altra avventura dell’avvocato Vincenzo Malinconico ne I valori che contano (avrei preferito non scoprirli) di Diego De Silva (Einaudi, 2020).
Il libro si apre con l’ironia che da sempre lo caratterizza e che vede il noto avvocato pasticcione trovarsi in una situazione a dir poco imbarazzante. Davanti all’uscio di casa si trova una giovane donna mezza nuda, con le trecce, che assomiglia a Pippi calzelunghe, che gli chiede ospitalità per fuggire a una retata anti prostituzione effettuata nell’appartamento sottostante. Si scopre successivamente che costei è la figlia del sindaco e che lui ha mentito spudoratamente al carabiniere che gli ha chiesto collaborazione.

Inizia in questo un’avventura surreale al limite del ridicolo, al pari della stessa vita del protagonista, che nel bel mezzo della narrazione si vede il mondo crollare addosso. La tragedia è data dalla scoperta di essere affetto da un tumore, un linfoma non Hodgkin, che l’avvocato affronta a modo suo. Per primo chiede spiegazioni sul significato letterale dell’espressione “non Hodgkin”, “sperando che quel “non” togliesse qualcosa alla brutta notizia”, per poi affrontare un percorso di malattia, teso alla massima ricerca e ottenimento del “valore della pena di vivere”.

I valori che contano (avrei preferito non scoprirli) è una sorta di gustosa commedia, ironica e accattivante. Ma che fa riflettere in profondità sul significato della malattia e sul modo di affrontarla, e che conduce a una valorizzazione in toto e di qualità della vita, dei veri valori che la costituiscono. Una lettura che aiuta e fa riflettere, particolarmente indicata a chi tutti i giorni lotta contro un nemico subdolo e invisibile per l’affermazione del proprio essere e della propria unicità. Molto consigliato.

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