Se per gli attori ci sono i Razzie Awards, contrario degli ambitissimi Oscar, tanto vale immaginare una classifica analoga anche per gli scrittori non proprio di culto. Così selezionare, recensire, leggere i libri belli è facile. Ma cosa ne è dei volumi o dei titoli meno fortunati, dopo la pubblicazione?
Una risposta se l’è data Auroro Borealo, alias Francesco Roggero, il più grande collezionista italiano di libri brutti. Forse l’unico. La sua biblioteca, va da sé, sembra un luogo piuttosto strano e affascinante, abitato da edizioni sfortunate o dimenticate. Il risultato? Francamente divertente. E stimolante. Lui raccoglie i volumi e li porta in giro per l’Italia. Dopo il podcast, una mostra in primavera e un libro da poco pubblicato, torna in tour con poche mete selezionate in ottobre: Roma e poi Parma, Milano, Bologna, Torino e Trieste. Con una sorpresa: durante le performance il pubblico potrà partecipare, proponendo titoli: dai più originali verranno letti estratti.
Libri brutti: dalle favole di Andreotti alle riedizioni dei classici
L’idea è semplice. E i numeri sembrano sancire il successo dell’intuizione di Auroro Borealo. La pagina Instagram Libri Brutti conta 101 mila followers.
Tutto inizia nel 2003: mercatini, piccole librerie, usato per lo più. Ma anche la rete con siti dedicati (ebay e Amazon) e le segnalazioni dei followers: il passaparola funziona, insomma, come per i grandi successi editoriali anche per i libri brutti. Che poi, spiega lui sui social,
sono brutti per gli altri, bellissimi ai nostri occhi.
Perché il discrimine sta proprio qui: nel comprendere chi decide i criteri di gusto. E in quel pizzico di nostalgia che ci sorprende nel riscoprire l’andamento sociale e storico di un certo periodo, fotografato dalla pubblicazione di testi poi dimenticati. Così nell’archivio di Auroro Borealo, musicista e performer milanese, ci sono titoli di ogni genere: un libro per bambini scritto da Giulio Andreotti, intitolato Il mistero dell’uomo grigio. I manuali vanno forte: si va da Tuo padre è un ladro? Le 101 peggiori frasi per rimorchiare a La vera guida per l’uomo sposato. O ancora. Il plurale di cacao. Corso intensivo di maleducazione e cattive maniere. Gli errori di stampa in copertina, croce e delizia di ogni autore, accrescono il valore del libro: così la mancanza di una n rende preziose le Confessioni di un ginecologo ottantaciquenne. E poi ci sono le riedizioni di grandi classici come Via con il Veneto o Il fu Pedro Pascal che rimanda, ovvio, al capolavoro di Luigi Pirandello.
“Il libro brutto dei libri brutti”
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Piccole grandi perle che fanno venire voglia di curiosare tra le pagine. Perché la letteratura è una cosa seria, ma sa apprezzare l’ironia. Per trovarne la prova basta scorrere le gallerie social o Il libro brutto dei libri brutti. Una storia d’Italia attraverso libri rari e di culto firmato da Auroro Borealo, edito nell’aprile 2025 da Blackie Edizioni. Il sottotitolo è forse la chiave per comprendere la passione del collezionista: la sua raccolta diventa fotografia di un’epoca e in qualche modo performance artistica. Che riflette gusti, mercato e immagine poetica di un’Italia in continua trasformazione, per fortuna verrebbe da dire in alcuni casi.
Resta il divertimento. E la consapevolezza che la sua rubrica sia l’unica davvero poco ambita dalle case editrici.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: I libri brutti raccontati da Auroro Borealo: podcast, un volume e il tour in Italia
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