Goodbye sirena di Liala

Vico, il protagonista di Goodbye sirena (Sonzogno, 2004), è giovane, eppure è già deluso dall’amore, un sentimento che sa essere bellissimo, ma che non lesina frecciate pungenti, a volte. Eppure la bella Margaret riesce a far breccia in quella corazza, sgretolando il muro che Vico si era costruito con tanta pazienza e con rabbia. Si può dire che Margaret abbia avuto su Vico lo stesso effetto che le sirene hanno avuto su di Ulisse e i suoi compagni. Purtroppo, come la storia di Ulisse insegna, le sirene sanno essere ammaliatrici ma anche false e, come si dice, anche in questo caso la storia si ripete. A questo punto la scelta s’impone: andare a fondo, rimanendo a bordo di quella barca chiamata amore, o prendere il toro per le corna e dare una sferzata secca, decisa, definitiva, alla propria vita?

Liala non ha certo bisogno di presentazioni, la sua arte e le sue storie sono state lette da migliaia e migliaia di persone; il suo stile inconfondibile, la pacatezza con la quale riesce a creare e descrivere persone che sembrano reali e non semplici parole sulla carta sono la sua firma. Usa parole semplici, che passano dal dramma alla gioia in poche righe, perché è così anche la vita: possiamo crogiolarci al sole per ore e poi, in un istante, ci ritroviamo nel bel mezzo della tempesta e forse non ne usciremo. Un piccolo grande gioiello da leggere d’un fiato.