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Giorno della memoria: i libri per non dimenticare

In occasione dei 10 anni dall’istituzione della legge che assegna il Giorno della Memoria alla data del 27 gennaio, giorno della liberazione del lager di Auschwitz da parte delle truppe alleate, è interessante ricordare almeno alcuni di quei libri.

Elisabetta Bolondi
Elisabetta Bolondi Pubblicato il 25-01-2011

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Giorno della memoria: i libri per non dimenticare

Negli anni recenti, un numero imprecisato di romanzi è uscito ad opera di sopravvissuti (o dei loro figli) allo sterminio degli ebrei durante il periodo nazista, nell’Europa travolta dai regimi autoritari e poi dalla seconda guerra mondiale. In occasione dei 10 anni dall’istituzione della legge che assegna il Giorno della Memoria alla data del 27 gennaio, giorno della liberazione del lager di Auschwitz da parte delle truppe alleate, è interessante ricordare almeno alcuni di quei libri.

“A voce piena” (Mondadori 2002) di Elizabeth Rosner, ebrea americana, racconta la storia di due fratelli, Julian e Paula, figli di un padre scampato all’olocausto che non ha mai voluto parlare dei suoi demoni interiori.

"Sono stato l’assistente del Dottor Mengele" di Miklos Nyiszli (Zane 2008) offre la testimonianza del medico legale ebreo ungherese uscito miracolosamente vivo da Auschwitz, costretto nel lager ad assistere il famigerato Dottor Mengele.

“Lezioni di tenebra” di Helena Janeczek (Mondadori 1997, ripubblicato da Guanda nel 2011), romanzo d’esordio dell’ormai affermata scrittrice italo-tedesca, ci racconta il rapporto difficilissimo fra una madre scampata al lager e la figlia che non ne riesce a capire fino in fondo i comportamenti talvolta stravaganti e misteriosi.

Due ragazzi, Max e Sabine, sono i protagonisti di “La figlia” dell’olandese Jessica Durlacher (Bompiani 2002): un romanzo d’amore che in realtà ha alla base un terribile segreto che affonda in un episodio legato alla shoah, di cui Sabine non riesce a parlare.

“Sopravvivere coi lupi” di Misha Defonseca (Ponte alle Grazie 1998) è la storia di una bambina ebrea tedesca di sei anni che viene affidata dai genitori ad una famiglia cattolica per sottrarla alla deportazione; i maltrattamenti che la piccola subisce la costringono alla fuga. Incredibilmente Misha riuscirà a sopravvivere aiutata nella sua terribile odissea proprio dai lupi, più umani delle belve naziste.

“Senza ritorno” di Kressmann Taylor (Rizzoli 2002) è un classico della letteratura sulla Shoah: un teologo scampato al regime nazista che da testimone racconta dal vivo ad un suo amico americano l’evolversi della escalation nazista in Germania con lucida analisi e diagnosi accurate di cosa stava avvenendo nell’Europa ormai ostaggio di Hitler.

Patrick Modiano ha scritto nel 1998, pubblicato da Guanda, il breve racconto “Dora Bruder”: è la storia di una quindicenne parigina, scomparsa nel 1941, di cui casualmente il romanziere ritrova le tracce e di cui segue con accanimento le vicende che la portarono a morire ad Auschwitz.

Indimenticabile il bellissimo “Le variazioni Reinach” di Filippo Tuena (Rizzoli 2005), nel quale lo scrittore, visitando a Parigi il Museo Nissim de Camondo, si incuriosisce della storia dei padroni di quella sontuosa abitazione che ancora conserva i beni, i vestiti, i mobili, le fotografie della famiglia sterminata ad Auschwitz. Così, a poco a poco, Tuena ci restituisce le speranze, la vitalità,la musica, i sogni di due ragazzini, gli ultimi eredi della potente famiglia ebrea, finita nei forni nazisti.

“La pianista bambina” di Greg Dawson (Piemme 2010) è la storia terribile della madre dell’autore, Zhanna, scampata non si sa come alle atrocità di russi e nazisti, senza sconti per nessuno dei due regimi totalitari nell’Europa di metà novecento, solo con l’aiuto della sua amata musica, unica forza capace di opporre resistenza all’orrore.

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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Giorno della memoria: i libri per non dimenticare

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