In questi giorni non si parla d’altro che di Coronavirus e di restare a casa e tra le parole più cercate su internet, oltre alle informazioni sugli aggiornamenti, ci sono "epidemia" e "pandemia". Fino ad oggi, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) aveva dichiarato che, per quanto la situazione fosse preoccupante, non si potesse parlare di pandemia, ma solo di epidemia, in quanto non c’era ancora una diffusione su larga scala a livello mondiale.
Oggi, 11 marzo 2020, la situazione è cambiata: salgono a 4.350 i morti nel mondo causati dal nuovo coronavirus, con contagi diffusi in ogni continente (114 paesi su un totale di 193). In conferenza stampa a Ginevra Tedros Adhanom Ghebreyesus, dal 2017 direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, ha dichiarato:
«L’Oms ha valutato che Covid-19 può essere caratterizzata come una pandemia.»
Cosa cambia ora? Ecco le parole di Ghebreyesus:
«Pandemia non è una parola da usare con leggerezza o negligenza. È una parola che, se usata in modo improprio, può causare paura irragionevole o accettazione ingiustificata che la lotta è finita, portando a sofferenze e morte inutili. Descrivere la situazione come una pandemia non cambia la valutazione sulla minaccia rappresentata da questo coronavirus. Non cambia ciò che l’Oms sta facendo, e non cambia ciò che i Paesi dovrebbero fare».
Il direttore ha lanciato un avvertimento ai paesi:
«Abbiamo valutato questa epidemia giorno dopo giorno e siamo profondamente preoccupati sia dai livelli allarmanti di diffusione e gravità, sia dai livelli allarmanti di inazione».
«Siamo incoraggiati dalle misure aggressive adottate dall’Italia, speriamo che abbiano effetti nei prossimi giorni».
Epidemia e pandemia: etimologia, significato e differenze
Qual è la differenza tra le parole pandemia ed epidemia? Partiamo dall’etimologia e dal significato. Per quanto riguarda la parola "epidemia", leggiamo sul Vocabolario Treccani
"epidemìa1 s. f. [dal lat. mediev. epidemia, gr. ἐπιδημία, dall’agg. ἐπιδήμιος, propr. «che è nel popolo», comp. di ἐπί «sopra» e δῆμος «popolo»."
E poi ancora sull’Enciclopedia Treccani si legge che si tratta di epidemia quando vi è una manifestazione collettiva d’una malattia, che in modo molto veloce si diffonde tra la popolazione e che colpisce un gran numero di persone in un territorio che può essere più o meno esteso. Scopriamo ancora che le epidemie possono essere importate e autoctone e che si propagano per contagio diretto o indiretto.
Passiamo ora invece alla parola "pandemia". Eccone l’etimologia direttamente dal Vocabolario Treccani:
"pandemìa s. f. [rifacimento di epidemia secondo l’agg. gr. πανδήμιος «di tutto il popolo» (v. pandemio)]. – Epidemia con tendenza a diffondersi ovunque, cioè a invadere rapidamente vastissimi territorî e continenti: p. influenzale, p. Vaiolosa."
La differenza rispetto all’epidemia è che la pandemia tende a diffondersi ovunque, portando così, in poco tempo, ad avere contagi in diversi continenti e paesi. Per parlare di pandemia è però necessario che vi siano tre fattori importanti:
- un virus particolarmente aggressivo,
- la mancanza da parte dell’uomo di un’immunizzazione specifica,
- la trasmissione da uomo a uomo.
Per malattie quali l’Ebola, la MERS-CoV, l’Influenza H7N9 e H5N1, sono state classificate come pandemie. In generale il personale specializzato parla di epidemia quando ci sono più casi della malattia di quelli che ci si sarebbe attesi in una data area geografica. Non vi è un numero preciso di casi per cui si afferma che si verifica un’epidemia, come si è soliti pensare, ma se ne parla quando i casi sono maggiori di quelli ipotizzati nella zona. Quando l’epidemia colpisce un’area molto estesa, diffondendosi tra molte persone e spostandosi nei confini della zona si deve parlare invece di pandemia. La pandemia riguarda le malattie per gli esseri umani.
Apprendiamo inoltre che esistono dei requisiti necessari perché si verifichi una pandemia, stabiliti dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), in modo specifico per l’influenza.
Essi sono:
- un virus geneticamente diverso in modo significativo dai virus che circolano nella popolazione umana e per cui non abbiamo ancora sviluppato un’immunità
- tale virus deve essere in grado di infettare gli esseri umani e di trasmettersi da essere umano a essere umano in modo abbastanza efficiente
Possiamo concludere dunque che l’epidemia e la pandemia sono due cose diverse e che la prima può essere, come è successo per la Covid-19, un punto di partenza per la seconda.
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Vi invitiamo anche noi, in queste settimane di fuoco, a mantenervi informati e aggiornati, a seguire le direttive che arrivano dagli organi predisposti a gestire l’emergenza, a essere collaborativi e responsabili e a non andare nel panico.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Coronavirus, è pandemia: significato e differenze con epidemia
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