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Recensioni di libri

Defixiones. Il mistero delle tavolette magiche di Marinella Gagliardi Santi

Curcio, 2012 - Un salto a Pompei prima che la lava la sommergesse e ne fissasse definitivamente gli ultimi istanti. Tra maledizioni, risate, amori, fatture, imbrogli, gara di bighe e quant’altro...

Nunzia Esposito Pubblicato il 28-02-2013

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Defixiones. Il mistero delle tavolette magiche

Defixiones. Il mistero delle tavolette magiche

  • Autore: Marinella Gagliardi Santi
  • Genere: Romanzi e saggi storici
  • Anno di pubblicazione: 2012

Vedi Prezzo:

Scheda libro su ibs
Scheda libro su LaFeltrinelli.it
Scheda libro su Libraccio
Scheda libro su Mondadori Store

Pubblicato da Curcio nel 2012 e nato dalla penna di una docente di storia, “Defixiones. Il mistero delle tavolette magiche” è un romanzo che esce da quelli che sono gli schemi ultimamente in voga tra i generi letterari.
La Gagliardi Santi, infatti, ci accompagna per mano nel mondo della Pompei qualche tempo prima che la lava del Vesuvio ne immortalasse gli ultimi respiri. Una Pompei colorata, calda e pullulante di vita. I protagonisti, anzi, le protagoniste principali sono le Defixiones, ovvero delle tavolette sulle quali veniva incisa una particolare maledizione o richiesta per gli dei, affinché questi la accontentassero. E sono proprio Pitone e Meicolo (maestro e apprendista) i primi personaggi che conosciamo di questo romanzo. Grazie a loro scopriamo che i clienti di Pitone per chiedere una maledizione usavano presentarsi solo di notte, per evitare di essere visti. Scopriamo che a incidere le maledizioni sulle tavolette è Meicolo, che poi nelle notti di luna piena, insieme a Pitone, si reca alla necropoli per invocare gli dei e depositare le tavolette nel sarcofago di qualche giovane o giovincella morto precocemente, di modo che l’anima del defunto possa fare da tramite con gli dei coinvolti. Conosciamo i commerci di statue e arredi dalla Grecia a Pompei, grazie a Publio e a suo figlio Licinio, che incontriamo nel loro viaggio di rientro a Pompei: l’uno ansioso di riabbracciare il resto della famiglia, l’altro malinconico al pensiero di aver lasciato il suo primo amore - Timasò, un’affascinante donna greca - in Grecia. Dello stesso avviso è il giovane Demade, un auriga, ovvero quello che oggi definiremmo un “pilota” di quadriga, dedito alle gare in Grecia, ma costretto a fuggire (e a lasciare il suo amore, di qui la malinconia) a causa dei grossi debiti contratti in territorio greco. Questi e una serie di altri personaggi, oltre ai clienti di Pitone, fanno da sfondo a quello che possiamo definire il “viaggio” delle tavolette magiche.

A questi personaggi e alle loro avventure fa da cornice un perfetto affresco dei costumi dell’epoca: la festa dei Floralia, i banchetti che vedevano gli uomini distesi sul triclinio e le donne semplicemente sedute sulle sedie. Oppure il teatro, un mondo ancora ad uso esclusivo degli uomini, tant’è vero che a sentir parlare di una donna che recita a teatro in mezzo agli uomini qualcuno inorridisce.
Non mancano le situazioni comiche come quelle che vedono protagonisti Meicolo e Pitone. Nonostante tutto non possiamo dimenticare che Pompei restava, come altre città dell’epoca e come molte città ai giorni nostri, un luogo con i suoi pregi e i suoi difetti, coi suoi problemi, la corruzione, i furti, il gioco d’azzardo, la prostituzione, i tradimenti e molte altre caratteristiche note ancora oggi. “Defixiones” ci porta a riflettere su un mondo lontano eppure così vicino, a comprendere, a conoscere lati che nemmeno immaginavamo dell’epoca (e chi meglio di una docente di storia poteva spiegarci e prospettarci un affresco così chiaro, così vivido che sembra essere ancora così vivo e attuale?)

Un bel tuffo nel passato che può arricchirvi di conoscenze, all’insegna dell’ironia, gli intrighi e una buona dose di usi e cultura dell’epoca che sembra possano spiegarci il presente che stiamo ancora vivendo.


© Riproduzione riservata SoloLibri.net

Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Defixiones. Il mistero delle tavolette magiche

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