Cuore nero
- Autore: Amabile Giusti
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Baldini+Castoldi
- Anno di pubblicazione: 2011
Quando ho letto per la prima volta la trama di “Cuore nero”, la mia reazione istintiva è stata che no, questo libro proprio non l’avrei letto. Il motivo? Semplice: davvero non sarei riuscita a reggere un altro libro incentrato sui vampiri, anzi, sulla storia d’amore tra un bellissimo vampiro e un’adolescente umana, carina ma imbranata, che da Twilight in poi sembra diventata la costante di un numero infinito di romanzi dei generi più disparati.
A farmi cambiare idea è stata la copertina, semplice ma d’effetto, estremamente sensuale, e una certa malsana curiosità che mi spingeva a cercar di capire cosa mai si potesse scrivere di nuovo su un argomento così abusato. Per farla breve, ho letto “Cuore nero” – per meglio dire l’ho “divorato” nel giro di un paio di giorni – e l’ho trovato semplicemente incantevole.
Unica pecca, la non originalità delle tematiche: troppe passaggi riportano alla mente “Twilight”, troppi dettagli rivelano un’inquietante somiglianza con i personaggi della Meyer.
Fin da subito, però, si tende a dimenticarsi completamente di queste analogie, lasciandosi catturare da una storia che scorre veloce e appassionata, scandita dal tempo di un’adolescenza sul viale del tramonto e ambientata in una Calabria che non t’aspetti, che riesce ad essere selvaggia e affascinante come il più remoto paradiso d’oltreoceano.
Perfino le usanze tipiche del sud – le feste patronali di paese, i bagni al mare degli ultimi giorni di scuola, lo “struscio” serale in villa – sembrano trasfigurarsi divenendo qualcosa di magico, un mondo simbolico in cui tutto diventa possibile, perfino l’esistenza di vampiri e cacciatori.
Tuttavia il pregio maggiore della narrazione di questa giovane autrice è senza dubbio il modo strabiliante che ha di parlare dell’amore: le descrizioni degli stati d’animo dei protagonisti, mai banali, trasudano sentimento ed emozionano come se il lettore le vivesse in prima persona.
L’amore di Giulia, la protagonista, è esasperato come lo sono tutti gli amori a quell’età, che non ammettono ostacoli né limiti di tempo. Ottima, a mio avviso, anche la caratterizzazione dei personaggi: partono come dei cliché, leggermente stereotipati, ma nel corso della narrazione si evolvono fino a diventare complessi come creature reali, “umane” e non di carta.
Anche il susseguirsi degli eventi, che all’inizio sembra quasi scontato, ricalcando a grandi linee le ormai famosissime vicende di Bella ed Edward, man mano che si procede nella lettura riserva non poche sorprese, arrivando a un finale che fa tenere il fiato sospeso fino all’ultimissima pagina, quando non commuoversi è pressoché impossibile.
Con questo romanzo, Amabile Giusti dimostra non solo di saper scrivere bene, con uno stile fresco e pulito che concede momenti di eccellenza – ma questo, in fondo, lo sanno fare molti scrittori – ma soprattutto di riuscire a parlare al cuore, di avere la rarissima capacità di coinvolgere il lettore fino a farlo sentire parte della storia, a immedesimarsi profondamente nei personaggi. “Cuore nero” è un romanzo che parla all’anima, delicato, romantico e sorprendente, a suo modo quasi un romanzo di formazione, che lascia l’impronta di sé anche a giorni di distanza dalla fine della lettura.
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