Città di polvere di Romano De Marco

Una città che scivola tra le dita, Milano. Marco Tanzi è il miglior poliziotto della metropoli. Purtroppo la vita ha picchiato duro, troppo duro, e Marco ha dovuto affrontare anni di galera, anni di vagabondaggi per le strade, anni che gli hanno dilaniato l’anima.
Credete sia stata dura?
Nulla, in confronto al tempo che ha usato per riabilitarsi. Agli occhi degli altri? Per quello ha fatto in fretta.
Con se stesso… qui sì che la sfida è stata ardua.

Marco Tanzi è ancora il miglior poliziotto di Milano, nonostante tutto.
Ora i suoi giorni trascorrono sereni, se così possiamo dire.
Giorni che vengono spazzati va da un’improvvisa richiesta d’aiuto.
La missione?
Nulla di eclatante: farsi incarcerare per ottenere informazioni su un enorme giro di droga che sta dilaniando il ventre molle di Milano.
Chiaramente Tanzi non si tirerà indietro, nonostante Luca Betti, il suo migliore amico, gli implori di non accettare, convinto del fatto che tornare sull’orlo del baratro possa essere pericoloso. E letale.
Fin qui la storia appare semplice, lineare.

Purtroppo quando tutto va male può accadere una cosa soltanto: può andar peggio.
Una banda rivale immette sul mercato la “green inferno”, una droga talmente potente da far sembrare le sue progenitrici un qualcosa di labile e innocuo.
In breve inizia una guerra tra le strade di Milano, una guerra che, come tutte, non lesinerà vittime innocenti in cerca di quel qualcosa che cambi, almeno per un po’, la loro grama vita.
Oltre a Luca e Marco, anche il capo della sezione antirapine, Laura Damiani, tenterà di mettere il sale sulla coda a questi criminali che uccidono soltanto per il proprio tornaconto.
Per strade diverse, queste tre persone giungeranno a un finale in cui le pallottole fischieranno e il sangue scorrerà a fiumi.
Forse perfino quello di uno di loro. O di tutti e tre…

Romano De Marco torna con i nostri personaggi preferiti e li colloca in uno scenario drammatico, ricco di lampi di luce accecanti e zone d’ombra che rischiano d’inghiottire loro e noi, per sempre.
“Città di polvere” (Feltrinelli, 2015, pp. 297) è un libro da divorare in un boccone, storie parallele che, ignorando le elementari leggi della fisica, s’incroceranno e daranno vita a vicende spettacolari.
Come sempre, quando si parla di Romano De Marco.