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Premio Nobel per la Letteratura

Chi è Boris Pasternak, l’autore russo che rifiutò il Nobel per la Letteratura

Il 10 febbraio 1890 nasceva a Mosca lo scrittore russo Boris Pasternak. L'autore del capolavoro “Il dottor Zivago” fu al centro di controverse vicissitudini politiche. Scopriamo la sua storia.

Serena Bernardelli
Alice Figini - Serena Bernardelli Pubblicato il 10-02-2022
Chi è Boris Pasternak, l'autore russo che rifiutò il Nobel per la Letteratura

Il 10 febbraio 1890 nasceva a Mosca lo scrittore Boris Pasternak. Indubbiamente questo nome si collega subito al celebre romanzo, Il dottor Živago, capolavoro della letteratura mondiale che fu al centro di un intricata e controversa vicenda politica. In realtà la produzione letteraria di Pasternak è molto vasta e significativa, ma fu a lungo repressa dalla censura sovietica.
La vita dell’autore fu costellata da drammi sociali e intrighi politici che lo condussero a fare scelte difficili e sofferte.

Scopriamo quindi la vita del grande scrittore russo che rifiutò il premio Nobel per la Letteratura: chi era Boris Pasternak?

Boris Pasternak: la vita

Boris Leonidovič Pasternak nacque il 10 febbraio 1890, in un’agiata famiglia ebraica di artisti: il padre Leonid, pittore impressionista, e la madre Rosa, pianista, lo educarono fin da piccolissimo all’arte e alla bellezza.
La loro abitazione a Mosca era frequentata da numerosi intellettuali dell’epoca tra cui spiccano Lev Tolstòj, Rainer Maria Rilke e il musicista russo Aleksandr Nikolaevič Skrjabin.
Dopo un diploma in composizione presso il conservatorio della sua città, Pasternak decise di intraprendere gli studi univeristari in filosofia presso l’Università di Marburgo, in Germania.

Conseguita la laurea in Filosofia, lavorò a lungo come insegnante privato, frequentando i circoli e i gruppi letterari del tempo. Proprio in questo period, nel 1914 risale il suo debutto come poeta con le raccolte Il gemello fra le nuvole e Oltre le barriere, che gli valsero un certo riconoscimento negli ambienti letterari sovietici ma furono ignorate dalla critica.
Tra i temi trattati dal Pasternak poeta vi era principalmente la natura: il canto delle stelle e della pioggia, dei paesaggi innevati e del silenzio dei boschi. Nel 1917, con lo scoppio della Rivoluzione d’Ottobre, l’autore integrò nella sua poesia anche gli avvenimenti storico-politici che segnarono la Russia di quegli anni. Fu membro attivo del collettivo di futuristi russi Centrifuga, e in breve tempo si impose come uno dei maggiori poeti della sua generazione.

Nel 1922 Pasternak sposò Evgenija Vladimirovna Lourie da cui ebbe un figlio, Evgenij. I due divorziarono nel 1931. Seguì un secondo matrimonio nel 1934 con Zinaida Nikolaevna Neuhaus, la coppia si trasferì a vivere nel sobborgo moscovita di Peredelkino. Curiosamente le vicende personali di Pasternak ricalcano quasi alla lettera le vicende narrate nel Dottor Zivago , l’unico romanzo dello scrittore russo.

Il dottor Zivago : il capolavoro di Boris Pasternak

Dopo la Seconda guerra mondiale Pasternak mise da parte la poesia per dedicarsi alla scrittura di un romanzo. Vi lavorò per dieci anni, dal 1946 al 1956, componendo un’opera mastodontica di oltre settecento pagine che avrebbe intitolato До́ктор Жива́го, Il dottor Živago.

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Fu con Il dottor Živago che il nome di Boris Pasternak arrivò al grande pubblico.
Inizialmente la pubblicazione del libro non fu autorizzata perché l’opera venne giudicata ostile all’Unione Sovietica. Le pagine narravano infatti gli avvenimenti più oscuri della Rivoluzione d’Ottobre.

In Italia il capolavoro di Pasternak fu pubblicato nel 1957 dall’editore Giangiacomo Feltrinelli. Venuto a conoscenza dell’esistenza de Il dottor Zivago, Feltrinelli fece di tutto per pubblicare il libro. Inizialmente il progetto prevedeva la pubblicazione in contemporanea in Italia e in Russia, ma con la censura sovietica in atto lo impediva. Feltrinelli riuscì a far uscire clandestinamente il manoscritto dalla Russia e farlo arrivare a Milano. Qui pubblicò la prima traduzione italiana del romanzo nel novembre 1957, nonostante l’opposizione del Partito Comunista italiano.
Il successo fu incredibile, il libro venne tradotto in dieci lingue e, sciolto l’impedimento della censura, fu venduto in tutto il mondo. Ne venne tratto un celebre film, nel 1965, diretto da David Lean con protagonisti Omar Sharif (nel ruolo di Jurij Živago, Ndr), Julie Christie e Geraldine Chaplin.

Le tematiche principali del romanzo sono la solitudine dell’intellettuale di fronte alla rivoluzione e una storia d’amore impossibile, sullo sfondo delle vicende storiche che sconvolsero la Russia dell’epoca.

Recensione del libro

Il dottor Zivago
di Boris Pasternak

Perché Boris Pasternak rifiutò il premio Nobel

Attorno al romanzo più famoso di Boris Pasternak, Il dottor Živago, girano alcune curiosità, ma sicuramente l’evento più significativo fu il rifiuto del premio Nobel da parte del suo autore.

Nel 1958 Il dottor Živago valse a Pasternak l’assegnazione del premio Nobel per la Letteratura. Il conferimento del premio all’autore russo scatenò tuttavia una vicenda singolare che vide persino il coinvolgimento dei servizi segreti.

Il regolamento dell’Accademia Svedese stabilisce che per ottenere il riconoscimento, l’opera in questione debba essere pubblicata nella lingua madre dell’autore. De Il dottor Živago in russo, a causa della censura, non si conservava nemmeno una copia.
Così, pochi giorni prima che il nome di Pasternak fosse reso noto, un gruppo di agenti della Cia riuscì a intercettare un manoscritto in lingua russa a bordo di un aereo e ne fotografò ogni pagina. Il libro fu poi stampato precipitosamente su carta con il titolo originale russo e le norme tipografiche vigenti in Unione Sovietica. Non vi erano dunque più impedimenti per l’assegnazione del Nobel all’autore russo.

Il 10 dicembre del 1958 tuttavia Boris Leonidovič Pasternak non si presentò a Stoccolma per ritirare il premio più prestigioso della letteratura mondiale.
L’autore era immensamente grato alla giuria per il riconoscimento ottenuto, inviò infatti un telegramma alcuni mesi prima in cui esprimeva la propria riconoscenza, ma non si presentò alla cerimonia per ragioni politiche.

In un secondo telegramma scrisse di non poter partecipare alla cerimonia per un motivo preciso:

Per il significato che a questo premio è stato dato dalla società alla quale appartengo.

Se avesse ritirato il premio sarebbe stato espulso dall’Urss per sempre e le sue proprietà private sarebbero state confiscate dal governo. Per Pasternak essere esiliato dal proprio Paese sarebbe stato uguale a morire.

Dopo questi avvenimenti e tutto quel che ne seguì, cominciò il decadimento sia mentale che fisico di Boris Pasternak, che visse i suoi ultimi anni controllato in modo molto rigido dal regime sovietico. Lo scrittore morì di cancro nella sua casa di Peredelkino, il 30 maggio del 1960.

Il dottor Zivago fu pubblicato legalmente in Russia solo nel 1988, durante gli anni delle riforme promosse da Gorbačëv. Nel 1989 il figlio dell’autore Evgenij Pasternak si recherà in Svezia per ritirare il premio assegnato al padre 31 anni prima.

Il doodle di Google dedicato a Boris Pasternak

Il 10 febbraio 2021 Google dedicò il proprio doodle allo scrittore Boris Pasternak, in occasione dei 131 anni dalla nascita dell’autore russo.
Sguardo altero ed espressione seria, Pasternak veniva ritratto in una vignetta a mezzo busto, circondato da schizzi di inchiostro.
Un doveroso omaggio all’autore di un capolavoro eterno della letteratura mondiale.

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