Molto spesso sentiamo pronunciare l’espressione Spada di Damocle, che viene spesso utilizzata anche in ambito giornalistico. Prendiamo, per esempio, questa frase del Corriere della Sera:
“Il fatto che il Garda turistico si appresti a chiudere un agosto strepitoso e si affacci su un settembre altrettanto promettente non può tuttavia far dimenticare la spada di Damocle che pesa su questo sistema, vale a dire la vetustà del grande tubo sublacuale da Torri a Toscolano”.
Qual è il suo significato e origine? Secondo la leggenda, Damocle viveva a Siracusa, presso la corte del celebre Dionigi il Vecchio, tiranno della città (430- 367 A.C.). Era un uomo di corte, che spesso adulava il sovrano, sottolineando quanto fosse fortunato ad avere potere e ricchezze.
In questo modo, Damocle dimostrava anche una certa invidia nei confronti del tiranno ma, non potendo attaccarlo, trasformava questo sentimento in adorazione e piaggeria.
Allora Dionigi, per mostrargli la sua effettiva condizione, invitò Damocle ad una cena ricca di cibi e di delizie, facendolo sedere sul suo scranno. Poco prima, però, aveva legato sopra quella sedia una spada, che era legata solo ad un esile crine di cavallo.
La spada era lucida e sguainata, e poteva cadere sopra la testa di Damocle da un momento all’altro.
La cena era quasi finita quando Damocle si accorse di avere sopra di sé una spada pendente; allora, pregò il sovrano di farlo andare via, e di poter tornare ad occuparsi delle sue mansioni di modesto giullare. Da allora, avere una spada di Damocle sulla testa, significa correre il rischio di un grave pericolo che può verificarsi da un momento all’altro.
Mettendo quella spada, Dionigi voleva far comprendere a Damocle che la vita di un uomo di potere non è, in realtà, così semplice. Infatti, una persona che riveste un ruolo importate è continuamente minacciata da rivali, deve sempre guardarsi alle spalle, e non sa di chi può realmente fidarsi. Tutte questi pericoli generano certamente tensioni ed angosce, così forti da far perdere quasi il gusto per il benefici conquistati.
La spada, quindi, rappresenta la doppia faccia del potere, la sua ambivalenza. Dionigi voleva esortare il suo cortigiano a non guardare la realtà in maniera semplicistica. Infatti, qualsiasi situazione, anche quella che sembra più florida, nasconde in realtà dei pericoli, anche se non sempre sono immediatamente visibili.
La storia esorta quindi ad approfondire la realtà e a tentare di guardare il mondo senza preconcetti e pregiudizi.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Che cos’è la spada di Damocle? Dal mito al modo di dire
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