L’altro 25 aprile, la Rivoluzione dei Garofani in Portogallo: storia e libri da leggere

Il 25 aprile 1945 è un grande giorno per l’Italia. Dopo una guerra terribile e una dittatura feroce, il nostro Paese viene liberato dagli Americani che posero fine ad entrambi gli incubi (pur con molte riserve) e questo viene ricordato nelle scuole e nella società ancora oggi. Libri, mostre ed eventi per ricordare che la libertà è un frutto di sangue, sacrificio e lotta e i giovani devono capire quanto la generazione dei loro bisnonni ha lottato per loro.

La dittatura di António de Oliveira Salazar in Portogallo

Ma nel XX secolo ci furono altre dittature di matrice fascista come quella di Salazar in Portogallo che iniziò nei primi anni Trenta e si concluse negli anni Settanta. Come capo del governo portoghese, ebbe l’intelligenza di non allearsi con le potenze dell’Asse (anzi rese illegali le punte estreme del nazifascismo) e questo garantì la sopravvivenza del regime. Salazar morì nel 1970, la dittatura continuò per altri quattro anni, assediata da una modernizzazione che non poteva essere rimandata. Era il preludio della rivoluzione.
L’esercito, che fu alla base del cambio di governo, si rese conto che lo Stato voluto da Salazar rischiava di isolare il Portogallo in un continente che stava diventando sempre più moderno e perciò diede vita ad un piano insurrezionale geniale nella sua semplicità. Il 25 aprile la gente scese in piazza e senza colpo ferire disse no alla tirannide.
Alla fine della giornata, il Paese aveva cambiato volto ed era cominciata la democrazia.

Perché venne chiamata “Rivoluzione dei garofani”?

Perché venne chiamata “Rivoluzione dei garofani”? Perché Celeste Caeiro, una fioraia, offrì garofani ai soldati come segno di pace e venne considerata l’eroina nazionale che aveva trasformata la violenza in amore. N.d.r. La donna è ricordata oggi come Celeste dos cravos, ossia Celeste dei garofani.
Gli intellettuali portoghesi elogiarono una rivoluzione assolutamente pacifica, che mise insieme esercito e popolazione civile, due realtà assolutamente incompatibili fino ad allora. Il processo di cambiamento procedette a stento. Le colonie furono rese indipendenti, all’interno del Paese si cercò di evitare una radicalizzazione a sinistra che avrebbe allontanato gli Stati Uniti. Dopo due anni, il 25 aprile 1976, si arrivò a una completa democratizzazione con una Costituzione libera e orientata ai diritti dei lavoratori.
Oggi, il 25 aprile in Portogallo è festa nazionale con manifestazioni e celebrazioni delle libertà civili e dei diritti civili. Un grande giorno, come in Italia, ma sicuramente più pacifico.

La liberazione dalla dittatura portoghese: i libri da leggere

Vedi su Amazon

Link affiliato

La liberazione dalla dittatura portoghese non ha attirato molto i letterati; pochi sono stati i libri pubblicati che hanno trattato il cambiamento avvenuto in Portogallo.
Riguardo alla figura del dittatore Salazar si può ricordare pubblicato da Laterza L’incredibile storia di Antonio Salazar, il dittatore che morì due volte di Marco Ferrari, oltre all’immancabile Tabucchi che in Sostiene Pereira delinea un ritratto forte della dittatura senza però scendere nel dettaglio.

N.d.r. Ambientato a Lisbona durante la dittatura di Salazar anche Ovunque io sia, romanzo di Romana Petri (Beat, 2015).

Il cinema ha dato vita ad alcuni contributi, più o meno riusciti, con Capitani d’aprile di Maria de Madeira, uscito nel 2001, che cerca di dare l’idea del cambiamento che è avvenuto nel suo Paese in modo documentaristico.

Un altro film dello stesso anno è Alla rivoluzione sulla due cavalli di Mario Sciarra, che in realtà tratta la storia di ventenni giunti in ritardo sul palcoscenico della storia, ma che proprio per questo inizieranno il loro percorso di crescita.

A mio giudizio, sarebbe auspicabile una maggiore attenzione ad un avvenimento troppo trascurato dagli storici, per mostrare come una dittatura può essere distrutta solo dal popolo e non necessariamente con bagni di sangue.
Detto questo buon 25 aprile a tutti!