Affari di famiglia di Francesco Muzzopappa

Avete presente quelle vecchiette rattrappite, sempre vestite impeccabilmente, i capelli in ordine alfabetico, attaccate al bicchierino, perennemente con la voglia di dolce?
Legatissime all’etichetta, severe con i figli, fredde con i bambini e con un pensiero fisso: loro stesse.
Ecco, smussate leggermente gli angoli della descrizione sopra citata (ho esagerato un po’, lo ammetto) e otterrete la protagonista di questa storia, la Contessa Maria Vittoria dal Pozzo della Cisterna.

Ha tutto: una bella casa, un maggiordomo, inviti su inviti per feste mondane. E un diamante dal valore inestimabile.
Ah, ha anche un figlio che definire idiota e irritante è un eufemismo.
Il fatto è che una volta aveva la stessa casa, arredata però con quadri e mobili di gran valore che ora sono stati venduti all’asta per pochi soldi.
Aveva un maggiordomo ma anche molti altri domestici pronti a servirla e riverirla.
Gli inviti non sono calati, in compenso il diamante è stato donato dal figlio alla sua “amata”, una ragazza che vuole soltanto soldi e potere e che se lo rigira come una trottola.
Insomma, la contessa è sull’orlo del fallimento e quel diamante è la sua unica chiave per rientrare nel mondo dorato dell’alta società. E lo riavrà, costi quel che costi.
Poi le viene un’idea: quel gioiello potrebbe essere chiesto come riscatto.
Peccato che nessuno l’abbia rapita. Un problema che può essere aggirato facilmente, mettendo in scena un falso rapimento e due ragazzi, probabilmente laureati nella stessa università del figlio, potrebbero fare al caso suo...

Francesco Muzzopappa con “Affari di famiglia” (Fazi, 2014, collana Le meraviglie, pp. 234) ci regala una storia drammatica, talmente drammatica da farci scoppiare dal ridere.
Un’ironia che fa stare bene e che colpisce nei punti giusti, una protagonista odiosa da amare, personaggi di contorno talmente irreali da risultare più veri persino di noi stessi.
Un teatro della vita che sembra piccolo piccolo ma che racchiude tutto il nostro mondo, con le sue debolezze e le sue invidie.
E, in fondo al tunnel, la luce di una piccola gioia sembra sempre aspettarci.
Un libro che è un gioiello e vale molto di più del famoso diamante della Contessa.