
“Tacito orror di solitaria selva”, il sonetto di Alfieri sulla natura come antidoto a viltà e tirannide
Con la veemenza e la passionalità propri del suo carattere indomito, in “Tacito orror di solitaria selva” Vittorio Alfieri si scaglia contro la pavidità e il dispotismo che contrassegnano l’epoca in cui vive e trova rifugio, dice, solo nella solitudine a stretto contatto con la natura.
Con questi versi, inoltre, ci dà un assaggio del romanticismo prossimo ad affermarsi, introducendo il tema della memoria che sarà uno dei cardini della poetica leopardiana. Vediamo la parafrasi, le figure retoriche e l’analisi critica dell’opera.