I ragazzi crescono insieme al loro paese è una poesia dell’autrice ucraina Olga Kis pubblicata per la prima volta in Italia sulla rivista culturale L’Age d’Or. Il brano è una delle sezioni finali del lungo poema intitolato Appunti dal Libro rosso.
La poesia di Olga Kis, una delle maggiori scrittrici e drammaturghe ucraine viventi, allude spesso ai periodi bui dell’Ucraina e al fantasma della guerra, sempre presente nella nazione.
In un celebre verso contenuto sempre nel poema Appunti dal Libro rosso Kis annota:
La vita è sempre una preparazione alle guerre e alle gare.
Questa frase è particolarmente rappresentativa dell’immaginario guerresco che ha forgiato la mente di Olga Kis e di tutto il popolo ucraino che nel tempo ha imparato a opporre una forma di resistenza all’aggressione militare russa.
Le parole della poetessa ci restituiscono tutta la complessità dello scenario ucraino. In particolare, in un brano di grande intensità emotiva, Olga Kis si concentra sui “ragazzi che crescono/insieme al loro paese”, ma il paese è giovane e del potere non ci si può fidare.
La guerra è come uno spettro che non ha mai abbandonato quelle terre, nonostante la caduta del Comunismo, e “Libertà” è ancora una parola troppo fragile. Come dimostra la notizia delle scorse ore che l’esercito russo è entrato nei territori delle repubbliche separatiste di Lugansk e Donetsk segnando l’inizio dell’ormai imminente invasione dell’Ucraina da parte della Russia.
Nella poesia di Olga Kis I ragazzi crescono insieme al loro paese ritroviamo la forza drammatica di una ferita sempre aperta.
Scopriamo testo e analisi del componimento.
I ragazzi crescono insieme al loro paese
I ragazzi crescono
insieme al loro paese
imparano le note
sognano la loro Belle Époque
leggono “Fiori per Algernon”
ricordano le vacanze romane
con la madre che lavora all’estero
(il paese è ancora giovane
e del potere non ci si può fidare)
ora, la madre è volontaria
perché all’Est c’è la guerra
ora, piange di notte:
il figlio è la reincarnazione di Chopin –
dotato e nobile
iscritto al reggimento dei volontari
per difendere la patria
lei asciuga le lacrime
e raccoglie la polvere sul davanzale
ascolta “Vivo per lei”
di Andrea Bocelli
soprattutto questi versi:
… attraverso un pianoforte
la morte è lontana…
(i tasti del pianoforte
tengono lontana la morte).
(Traduzione dall’ucraino di Tetyana Bosa)
Un’analisi della poesia di Olga Kis
Questo brano di Olga Kis è una poesia drammatica che si fa specchio fedele della realtà ucraina, di oggi e di ieri.
L’intero componimento è fondato su una metafora: i ragazzi crescono insieme al loro paese. Il paese, proprio come i ragazzi, è ancora giovane e quindi fragile, la sua esistenza può essere facilmente minacciata. I giovani tuttavia sono pieni di speranza e desiderosi di futuro: ormai sono sempre più occidentalizzati, tanto che leggono Fiori per Algernon (un racconto di fantascienza dell’americano Daniel Keyes, Ndr) e ricordano le vacanze romane fatte con la madre.
L’armonia quasi idilliaca dei versi iniziali è spezzata da una frase che oggi suona quasi profetica.
Attraverso la chiosa contenuta tra due parentesi tonde Kis ammonisce:
E del potere non ci si può fidare.
In seguito lo sguardo della poetessa si concentra sulle madri ucraine che lavorano all’estero, spesso in Occidente, per mantenere la famiglia e soffrono la solitudine in un paese straniero. La guerra nella mente di quelle madri è un incubo sempre presente, la notte pregano perché il figlio - iscritto al reggimento dei volontari - non venga arruolato.
L’unica consolazione è data dalla musica: il figlio lontano viene paragonato al musicista Chopin, mentre una canzone italiana Vivo per lei di Andrea Bocelli lenisce la solitudine di queste donne, lontane dalla loro patria.
La musica sembra essere l’unico antidoto capace di allontanare il demone della guerra e della morte.
Ripetendo i versi della canzone di Bocelli come un esorcismo Olga Kis sembra allontanare, attraverso un canto, l’oscuro presagio della guerra. La melodia suonata attraverso i tasti di un pianoforte sembra essere un sortilegio in grado di lenire un’antica ferita che sanguina ancora.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “I ragazzi crescono insieme al loro paese”: le parole della poetessa ucraina Olga Kis
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