Charles Lindbergh è passato alla storia come il “trasvolatore pazzo”, l’aviatore statunitense che sorvolò l’Atlantico in solitaria a bordo del mitico aereo Spirit of St. Louis.
Eppure nella sua vita Lindbergh non fu soltanto lo straordinario “ragazzo del cielo” che avrebbe dischiuso le prospettive limitate della gente e unito continenti lontani.
Charles Lindbergh avrebbe attraversato la volta celeste sino a toccare le stelle per poi precipitare giù negli abissi dell’inferno. Dopo la Seconda guerra mondiale il celebre aviatore si dedicò all’attività di scrittore, affidando alla penna le memorie della sua rocambolesca esistenza, forse trovando nella narrazione letteraria una forma di risarcimento.
La scrittura fu la sua seconda vita e lo portò, al pari dell’aviazione, a raggiungere vertici altissimi.
Procediamo con ordine e scopriamo la biografia di Charles Lindbergh, l’eroe americano senza paura, ma non senza macchia.
Charles Lindbergh: la vita
Charles Augustus Lindbergh nacque il 4 febbraio 1902 a Detroit da una famiglia di immigrati svedesi. Il padre Charles Augustus Lindbergh Senior era avvocato e membro del Congresso Americano, mentre la madre Evangeline Lodge Land era insegnante di chimica. Il giovane Charles crebbe in una fattoria del Minnesota circondato da numerosi fratelli e sorelle.
Nel 1924 Lindbergh fu ammesso al corso di aviazione dell’esercito americano. L’anno successivo fu uno dei 18 cadetti a diplomarsi, su un totale di 104, conseguendo il secondo grado di tenente. Era il miglior pilota del suo corso.
Due anni dopo Lindbergh conseguì anche il titolo di capitano. Era un giovane ambizioso, consapevole del proprio valore, che sognava di compiere una grande impresa.
Quando il magnate Raymond Orteig mise in palio una cospicua somma di denaro (25.000 dollari, Ndr) per il primo pilota che avesse sorvolato l’Atlantico in solitaria senza scali, Charles Lindbergh accettò la sfida senza pensarci due volte.
Per l’occasione l’aviatore fece progettare un aereo speciale dalla Ryan Aeronautical Company di San Diego in California. Il risultato fu un apparecchio Ryan monomotore di 200 HP in tela e legno chiamato Spirit of St. Louis. A bordo di quel velivolo ancora sperimentale, carico di cioccolata e biscotti, Charles Lindbergh entrò nella leggenda.
La trasvolata dell’Atlantico in solitaria di Charles Lindbergh
Il 20 maggio 1927 alle ore 7 e 52 Charles Lindbergh partiva dall’aeroporto Roosevelt Field di New York per compiere la sua straordinaria impresa.
La sera seguente alle ore 22 e 24 minuti lo Spirit of Saint Louis guidato da Lindbergh atterrava a Champs de le Bourget, nei pressi di Parigi, dopo un volo sopra l’Oceano Atlantico durato 33 ore e 32 minuti.
L’aviatore statunitense scese dal velivolo con un balzo facendo segno di vittoria. A soli venticinque anni Charles Lindbergh aveva appena concluso un’impresa storica.
Il presidente americano Calvin Coolidge assegnò a Lindbergh l’onorificenza della Distinguished Flying Cross e lo nominò colonnello della Riserva dell’Aviazione degli Stati Uniti. In contemporanea la Francia gli assegnava la Legion d’Onore mentre il TIME gli dedicava una copertina facendo di lui l’annuale Man Of The Year. Sempre nel 1927 uscì il suo libro-memoir sul volo transoceanico, We. Il titolo, traducibile letteralmente con “Noi”, si riferiva ai due protagonisti della storica impresa: Lindbergh e lo Spirit of St.Louis.
Charles Lindbergh aveva davvero sfiorato le stelle, ma la sua vita non sarebbe sempre stata all’apice.
Nel 1938 Adolf Hitler in persona gli consegnò la Croce di Servizio dell’Ordine dell’Aquila che Lindbergh accettò con onore, tradendo una certa simpatia per il nazionalsocialismo. Quando fu esortato dal presidente americano Roosvelt in persona a restituire la decorazione, Lindbergh rifiutò preferendo presentare le proprie dimissioni dal ruolo di colonnello al Ministro della Guerra.
Il matrimonio con Anne Morrow
Nel suo anno di gloria, il 1927, Charles Lindbergh conobbe anche colei che sarebbe diventata la donna della sua vita: Anne Spencer Morrow.
Anne Morrow era una grande appassionata di letteratura, l’anno seguente si sarebbe laureata in Letteratura inglese presso lo Smith College. Nel maggio 1929 lei e Charles Lindbergh si sposarono.
Erano una coppia vincente: lui un celebre aviatore, mentre lei divenne famosa per la sua attività di scrittrice.
Entrambi erano giovani e intraprendenti e, in quanto ad ambizione, Anne era pari al marito (nel 1935 otterrà il National Bookseller Award con il libro North to the Orient, Ndr).
Nel 1930 Anne Morrow Lindbergh fu la prima donna americana a prendere il brevetto di pilota di aliante: si lanciò da un’altura intorno a San Diego di ottocento metri d’altezza. Poco tempo dopo compì il proprio primo volo in solitaria durato una trentina di minuti. Un’impresa straordinaria per una donna a quell’epoca.
I Lindbergh erano insomma una coppia vincente, ma una terribile tragedia li attendeva al varco.
Il rapimento Lindbergh
Il 1° marzo 1932 Charles A. Lindbergh III, il figlio primogenito della coppia, venne rapito. Il bambino aveva solo venti mesi e fu prelevato direttamente dalla sua culla in un momento di distrazione della governante.
I rapitori lasciarono sul comodino della nursery una lettera scritta a mano, in un pessimo inglese, in cui chiedevano ai Lindbergh 50mila dollari di riscatto.
Le ricerche iniziarono immediatamente, per l’occasione si mobilitarono militari e civili. Il rapimento Lindbergh tenne l’America con il fiato sospeso, ma purtroppo si concluse in tragedia.
Il 12 maggio 1932 un trasportatore che transitava vicino all’abitazione dei Lindbergh trovò un corpicino in avanzato stato di decomposizione. Era il piccolo Charles Jr.
Lindbergh e consorte si recarono all’obitorio per identificarlo e non poterono far altro che accertare la drammatica verità dei fatti.
Del rapimento fu accusato un immigrato tedesco, Bruno Hauptmann, che non confessò mai il crimine, ma venne ugualmente giustiziato.
Charles Lindbergh e la vittoria del premio Pulitzer
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Dopo essere stato travolto da questi drammatici eventi, Charles Lindbergh decise di trasferirsi con la famiglia in Europa alla ricerca di pace e tranquillità. Al termine della Seconda guerra mondiale, che lo vide impegnato in diverse operazioni belliche come consulente dell’aviazione, decise di ritirarsi a vita privata per dedicarsi all’attività di scrittore.
Iniziò così la seconda vita di Charles Lindbergh: da celebre aviatore a scrittore di successo.
Nel 1954 con il libro autobiografico Spirit Saint Louis, che narrava la sua storica impresa, vinse il premio Pulitzer per la narrativa.
Il romanzo fu pubblicato in Italia dalla casa editrice Einaudi nel 1974 con il sottotitolo La prima trasvolata atlantica.
Charles Lindbergh nei libri di Agatha Christie e Philip Roth
Difficile non è nuotare contro la corrente, ma salire su nel cielo e non trovarci niente.
Così recita Lindbergh, una celebre canzone scritta da Ivano Fossati dedicata al grande pilota statunitense. La parabola dell’aviatore che aveva toccato le stelle in solitaria ed era poi precipitato nell’abisso affascinò numerosi artisti, che dedicarono a Lindbergh le loro opere.
Nel 1934 Agatha Christie si ispirò infatti al rapimento Lindbergh per scrivere il celebre romanzo Assassinio sull’Orient Express nel cui finale viene messa in atto una specie di vendetta per punire i colpevoli dell’atroce delitto.
Nel 2004 invece Philip Roth si ispirò al personaggio di Charles Lindbergh e alle sue simpatie filonaziste per scrivere il romanzo Complotto contro l’America, in cui dà vita a un passato distopico dove la vittoria di Charles Lindbergh alle elezioni presidenziali del 1940 porta gli Stati Uniti d’America a diventare uno stato alleato della Germania di Hitler.
Ancora oggi Charles Lindbergh è ritenuto una figura storica controversa. Durante la Seconda guerra mondiale tenne un discorso all’università di Yale in cui condannava le posizioni interventiste di Roosvelt contro Hitler, a suo giudizio: “un grand’uomo che ha fatto tanto per il popolo tedesco.” Lindbergh fu mille uomini in un uomo solo e ancora oggi la sua intensa vicenda personale suscita sentimenti contrastanti, incarnando le numerose contraddizioni di un secolo dinamico come il Novecento.
Recensione del libro
Il complotto contro l’America
di Philip Roth
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Chi era Charles Lindbergh, l’aviatore statunitense che vinse il premio Pulitzer
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