Chi era Émile Zola e quali scritti ci ha lasciato questo autore francese che è stato anche giornalista, saggista, critico letterario, filosofo e fotografo? Scopriamo insieme vita e opere di Zola, considerato il caposcuola del naturalismo e le cui opere narrative si ispirano ai canoni del determinismo positivistico.
Émile Zola nasce a Parigi nel 1840 e proprio qui morirà nel 1902. Il padre ha origini italiane e la madre francesi; la situazione economica della famiglia non è solida. Sebbene la sua istruzione scolastica cominci tardi rispetto agli altri ragazzini è sempre uno studente modello e sviluppa sin dagli anni dell’adolescenza una grande passione per la lettura e una spiccata creatività. Tra i suoi amici storici c’è l’artista Paul Cézanne. Trascorre gli anni della giovinezza tra traslochi e spostamenti in Provenza, dovuti ai problemi economici della famiglia, si stabilisce finalmente a Parigi nel 1858.
Nello stesso anno si ammala gravemente, probabilmente di tifo, ed è ridotto a letto in stato di delirio e semi-coma.
Émile Zola: una vita letteraria
Dal 1859 inizia a pubblicare alcune sue opere su "Le Provence" ma si interessa anche di teatro scrivendo drammi in versi. La sua vocazione letteraria è fortissima, ma il suo indirizzo del percorso di studi è scientifico: la distrazione e la poca passione nei confronti dei suoi studi lo portano alla bocciatura alla Maturità.
Dopo una svariata serie di impieghi lavorativi che non lo soddisfano affatto, nel 1861 inizia a lavorare da Hachette, la casa editrice più importante dell’epoca, e avvia diverse collaborazioni giornalistiche. Si occupa anche di critica artistica (si schiera a favore e in difesa dell’impressionismo) e teatrale, sebbene la sua produzione sia insoddisfacente (La Laide e Madeleine non riscuotono il successo sperato).
Teorico del naturalismo, ne offre un modello esemplare nella sua opera narrativa. I suoi romanzi sono ritratti precisi e spietati della società del tempo, osservata con rigore scientifico.
Nel 1880 esce Le serate di Médan, una raccolta di novelle di Zola, Maupassant, Huysmans, Céard, Alexis e Henrique: si tratta di un testo destinato a diventare il manifesto della scuola naturalistica.
Le opere di Émile Zola
Tra le sue opere più note ricordiamo diversi romanzi come Teresa Raquin (1868); il celebre ciclo Les Rougon-Macquart, histoire naturelle et sociale d’une famille sous le Second Empire (1871-93), che comprende venti romanzi tra cui L’assommoir e Germinal.
Tra i suoi scritti critici e polemici invece troviamo La République et la littérature (1879); Le roman expérimental (1880); Les romanciers naturalistes (1881); Documents littéraires (1881). Dal 1899 parte il ciclo de I quattro Vangeli, una tetralogia di romanzi che comprendente Fecondità, Lavoro, Verità e Giustizia.
Nelle polemiche provocate dall’"affaire Dreyfus" Zola si schiera a favore dell’innocente La sua lettera aperta al presidente della Repubblica pubblicata sull’Aurore del 13 genn. 1898 è conosciuta con il celebre titolo J’accuse.
È proprio a causa della sua posizione nell’ "affaire Dreyfus" che Zola viene processato e condannato, ed è costretto a fuggire in Inghilterra. Non torna in Francia che nel nel 1899 in seguito all’ annullamento del giudizio contro Dreyfus.
Émile Zola muore nel sonno nel 1902, soffocato dalle esalazioni di una stufa.
Quali opere avete letto di questo scrittore? Vi aspettiamo come sempre nei commenti.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Zola: vita e scritti dell’autore francese
Lascia il tuo commento