Tra le novità editoriali di quest’anno è di recente uscita per le Edizioni Lilit Books, un’importante opera a quattro mani intitolata Vitti ‘na crozza, risultato dell’appassionato e sentito recupero della memoria di Giuseppe Maurizio Piscopo e Antonio Zarcone.
Vitti ‘na crozza, dei fratelli Li Causi, è un brano conosciuto in tutto il mondo, grazie al film di Pietro Germi Il cammino della speranza, girato a Favara e tratto dal libro di Nino Di Maria, Col cuore degli abissi. Il cammino della speranza è stato presentato nel 1951 al Festival di Cannes e ha vinto l’Orso d’Argento al Festival di Berlino.
I fratelli Li Causi
Nelle case dei siciliani del secolo scorso sia in Sicilia, in Belgio, in Germania che nelle maggiori città del nord Italia come Torino, Milano, Genova, è facile trovare un 78 giri della casa discografica Cetra con i brani dei fratelli Li Causi.
Con questa pregevole opera con prefazione di Marco Betta e una postfazione di Carlo Aonzo, Giuseppe Maurizio Piscopo e Antonio Zarcone si sono prefissi il compito meritorio di ricordare questi due musicisti di valore.
Gli autori, entrambi nativi di Favara, hanno unito i loro destini artistici e professionali nel rievocare l’opera preziosa di questi due grandi artisti a cui si deve la composizione di oltre duemila brani, un repertorio immenso, variegato e vastissimo. Citando quanto scritto:
“Tra i ricordi della nostra infanzia c’è il vecchio che comprava i capelli, il viandante con il pappagallo, la pianeta di tanti colori che invitava i paesani a partire per la lontana “Merica” per diventare ricchi e realizzare tutti i sogni, c’era quello che vendeva le bambole matrone a rate, che venivano messe al centro del letto, il venditore di enciclopedie, le orchestrine nelle sale di barba dove si svolgeva tanta vita culturale, c’era il ricordo della musica dei fratelli Li Causi, che usciva da quelle finestre socchiuse che nascondevano desideri e amori nascosti.”
Va ricordato che Vitti ‘Na Crozza venne per la prima volta registrata da Michelangelo Verso. I fratelli Li Causi hanno portato la novità, il collegamento con la musica americana, argentina e non solo. Ma è importante sottolineare come i Li Causi non fossero semplici autori di canzonette, essendo stati i loro inizi con le opere di musica classica quali Il Rigoletto, La Norma, La Cavalleria rusticana.
Nel corso del tempo, i fratelli Li Causi hanno poi cambiato le loro scelte musicali per venire incontro ai gusti del pubblico, rendendo grande la musica popolare siciliana in tutto il mondo e avendo rivoluzionato il modo di eseguirla ed è senza alcun dubbio meritorio fare conoscere questi autentici personaggi della musica che si sono rifatti alle antiche tradizioni.
Franco e Totò Li Causi nel tempo si sono avvalsi di strumenti antichi come il mandolino e gli strumenti a plettro e hanno sempre posto al centro del loro percorso artistico la ricerca della vera e autentica essenza della musica popolare siciliana. E questo attraverso l’evocazione di immagini e suggestioni strettamente legate ai luoghi nativi, da cui traspare il legame con la terra, la luce e il clima unico. Ma nella loro musica si evoca anche lo spirito di una musica che ha radici lontane nel tempo, antiche culture di una musica mediterranea che esprime l’anima e l’identità del popolo siciliano, evocando pensieri e suscitando emozioni e suggestioni di un’epoca trascorsa ma tutta da ricordare.
Vitti ’na crozza
Vitti ’na crozza è una delle più celebri canzoni della tradizione siciliana, legata, secondo alcuni studiosi, alla sofferenza del lavoro dei carusi nel fondo delle miniere sin dall’età di otto anni. Franco li Causi ha composto la melodia adattata a un testo recitato da un anziano zolfataro favarese, Giuseppe Cibardo Bisaccia.
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L’idea originaria di riportare alla memoria questi due grandi artisti di Porto Empedocle è venuta per primo ad Antonio Zarcone che da tempo si dedica alla riscoperta di prestigiosi personaggi della cultura musicale. Un lavoro che è stato portato a termine con l’ausilio fattivo di Tom Sinatra, uno dei grandi musicisti italiani, leggenda vivente del mandolino, erede spirituale dei fratelli Li Causi. In sala di registrazione Sinatra ha ricreato e fatte rivivere con le sue precise e fedeli esecuzioni le atmosfere di un tempo.
Nel CD allegato al volume vengono eseguiti magistralmente 15 brani da Tom Sinatra e il lavoro si conclude con una speciale interpretazione di Antonio Zarcone con un particolare arrangiamento di Tom Sinatra.
Impreziosisce in ultimo il volume una nutrita raccolta di antiche foto, curata dal fotografo Angelo Pitrone.
Parte principale del progetto rimane certamente la musica, componente fondamentale di una vita fatta di incontri con grandi artisti. Si rievoca un mondo popolare che è rimasto nel cuore e che non si vuole si disperda a causa della globalizzazione, e questo lo si fa soprattutto a beneficio delle nuove generazioni.
Il libro è stato pubblicato dall’editore siciliano Pippo Bellone nativo di Sambuca, che vive e opera a Montescaglioso, a due passi da Matera. L’editore è stato presente al Salone internazionale del libro di Torino e sarà a dicembre alla fiera dell’editoria di Roma, Più Libri Più Liberi.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Vitti ’na crozza: Piscopo e Zarcone raccontano i fratelli Li Causi
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