Un paese nel cuore di Maria Tarditi

Il passato recente, cioè quello non abbastanza vecchio da essere inserito nei libri di storia, merita di essere tramandato affinché chi non l’ha vissuto non ne perda le tracce. Ascoltare i racconti accorati dei nonni e di chiunque possa ancora darne testimonianza è un passo importante per la riscoperta delle nostre radici.

Un paese nel cuore di Maria Tarditi, scritto in omaggio a un paese della Val Tanaro in cui è stata maestra elementare per tanti anni, è una di quelle memorie storiche che fanno conoscere a chi non c’era come si viveva tanti anni fa. La protagonista Luisa, nei suoi quotidiani pellegrinaggi alla ricerca delle tracce della sua gioventù trascorsa in un piccolo borgo tra Piemonte e Liguria, pone davanti ai nostri occhi il confronto tra il presente e il passato. Come siamo adesso e com’eravamo cinquant’anni fa.

Molte cose sono inevitabilmente cambiate, alcune in meglio ma altre in peggio. La stazione ferroviaria, ad esempio, ha perso tutto l’antico fascino. In quegli anni ci si aiutava l’un l’altro e si condivideva quel poco che si aveva. La scuola era ben diversa da quella di oggi. E poi c’è la guerra e qui è bene leggere attentamente quali atrocità sono state commesse. Per non dimenticare, per far sì che non si ripetano più.

Chi conosce la Val Tanaro e ha magari avuto la possibilità di sentir raccontare un po’ di aneddoti dai nonni ritroverà nel libro cose già sentite. Altri, invece, troveranno analogie con situazioni accadute in altre parti d’Italia. Molti faranno fatica a immaginare il mondo rurale di cinquant’anni fa perché non sono più abituati alle scomodità che un tempo erano all’ordine del giorno.

Nella realtà raccontata da Maria Tarditi non esistono social network e telefoni cellulari. Tenersi in contatto con chi vive anche solo a cento chilometri di distanza è molto più complesso di come si possa immaginare. Oggi abbiamo la possibilità di spostarci e di comunicare con chi si trova molto distante, anche dall’altra parte del mondo. Eppure sembra non bastarci.
Leggere questo libro ci fa capire che viviamo in un mondo diverso da quello dei nostri nonni e, impegnandoci tutti insieme, possiamo renderlo migliore.