Tutti conoscono tutti di Francesca Mautino

Francesca Mautino è nata a Ivrea, in provincia di Torino, si è laureata in Storia del cinema e ha scritto per la televisione. Vive a Torino con il compagno e due figli gemelli. Ha esordito nella narrativa con il romanzo Qualcuno che conoscevo nel 2024; ora torna dai suoi sostenitori letterari con un nuovo, entusiasmante libro intitolato Tutti conoscono tutti, edito da Longanesi nel 2025.

Siamo a Torino, in un freddo Capodanno; Valentina Bronti, in compagnia del suo ex e delle sue tre gemelle, trascorre la serata in una villa della collina. Lì incontra una signora elegante che la guarda, sorridendo, e pronuncia frasi sibilline, ad esempio:

Crederai mica che sia stato un incidente?

E se ne va. Ora Valentina comprende. Si tratta di Cristiana Landorni che, con lei, ai tempi della università, aveva condiviso l’affitto di un alloggio.

Scopro che la décolleté, il piede, le gambe e la voce appartengono ad una donna accasciata su una poltrona di design. I capelli biondo platino sono raccolti in una coda molle, indossa pantaloni ampi e un golfino di lana con intrecci complicati, forse fatto a mano. Ha un aspetto spigoloso, con tutti i lineamenti che sembrano tracciati con un righello, e sopracciglia foltissime e nere che spiccano sulla pelle diafana del viso.

Le due non sono mai propriamente state amiche nel vero senso della parola, ma avevano condiviso un’amicizia importante: quella con Mattia. Quest’ultimo era particolarmente legato a Cristiana, forse l’unico a riuscire a sopportare i suoi malumori e i suoi repentini cambi d’umore. Mattia però era deceduto da tempo:

La prima pagina di un quotidiano online, sezione Torino e provincia, sotto una foto formato tessera ritraeva un ragazzo con i capelli spettinati, le occhiaie profonde e un sorriso dolce. Sopra l’immagine, il titolo: “Ritrovato il corpo di Mattia Bianchi: è annegato”.

Ma davvero Mattia è morto per una tragica fatalità? O c’è dell’altro?
Le misteriose frasi di Cristiana innescano in Valentina un moto perpetuo di curiosità, al punto tale che inizia una sua personale, e del tutto arbitraria, indagine. Tutto ciò dove la condurrà? Riuscirà a far luce su un tragico episodio così lontano nel tempo?

Un cold case intrigante, ambientato a Torino, una città magica dove “tutti conoscono tutti”:

È questa città il problema. Ma non a Torino. No, signori. Sembra che stiamo tutti qui a girare a vuoto. Tutti che conoscono tutti che conoscono tutti. Siamo intrappolati, ecco cosa siamo, e nemmeno ce ne rendiamo conto.

Infatti l’autrice con questa narrazione dimostra di conoscere molto bene ciò di cui va parlando, perché questa città “magica”, in effetti, è proprio così.

È la mia città d’origine e nel contenuto narrativo mi sono spesso riconosciuta.

Per il resto il romanzo è una lettura curiosa per la storia raccontata, un cold case scritto con un linguaggio fluido e preciso. Una storia i cui contenuti sono amicizie sbagliate e tradite, scherzi crudeli, insicurezze giovanili, tanta solitudine e pesanti differenze di classi sociali. Per chi ha amato il libro precedente, un’ulteriore conferma del talento della scrittrice, in cui spesso ritrova riferimenti al caso e al libro già edito, che tuttavia può essere letto in totale autonomia. In conclusione, un giallo tutto torinese da leggere e da divorare in un battibaleno.