Il 21 gennaio si celebra la Giornata mondiale degli abbracci, ovvero il National Hugging Day, istituita nel 1986 dal reverendo statunitense Kevin Zaborney per contrastare la malinconia che seguiva le festività natalizie. Rendiamo omaggio a questa ricorrenza attraverso i versi di una grande poetessa italiana del nostro Novecento, Alda Merini, che nelle sue poesie affermò il valore profondo di un abbraccio, riconoscendovi la più pura forma d’amore.
Il valore dell’abbraccio nella poesia di Alda Merini
Ci si abbraccia per ritrovarsi interi.
così scriveva Merini, la poetessa dei Navigli, restituendoci attraverso un’espressione ermetica “ritrovarsi interi” il significato magico dell’unione. Era sempre lei a scrivere in un suo appunto in prosa che “la poesia educa il cuore” ed è capace di riempire certe “brutte lacune”. Non è un caso che sia proprio lei a ribadire la necessità di un abbraccio, poiché “l’uomo è un essere duttile e pieno di abbandoni”. Il vocabolario definisce l’abbraccio come una “manifestazione d’affetto e d’amore”, ma nella sua poesia Merini dimostra che è molto di più: la risposta a un bisogno umano, una fonte di energia che va oltre le parole e la soluzione alla nostra insaziabile fame d’amore. Si tratta, insomma, del contrario della solitudine; e nella sua vita Alda Merini sperimentò molta solitudine, forse per questo era in grado di riconoscere il valore di un piccolo gesto capace di dischiudere l’infinito.
Merini trasfigura l’abbraccio anche nella poesia Tra le tue braccia , in cui trasforma il gesto in una metafora: l’abbraccio diventa l’unione tra corpo e anima, una simbiosi mistica e, infine, un luogo a cui fare ritorno. Nella conclusione della poesia Merini inserisce la parola di “volar”, compiendo di fatto la metamorfosi: l’abbraccio è un gesto proprio degli angeli, simboleggia la pace universale, ed è un conforto a cui anela nel profondo ogni uomo.
Viviamo in un’epoca povera di abbracci, in parte ancora penalizzati dalle norme restrittive dei tempi post-pandemici: abbiamo appreso una necessaria cultura della distanza, siamo tutti più individualisti, tendiamo a respingere il contatto fisico con l’altro come se volessi preservarci da una forma di contaminazione. L’uomo contemporaneo è di tendenza solitario, tende a respingere il contatto fisico più stretto come una pratica appartenente alle società più primitive, che non conoscono ancora l’uso della parola: abbiamo sostituito l’abbraccio con altre forme di comunicazione, ritenendole più civili, più circostanziali, dimenticando però il valore del corpo, il calore fisico sprigionato dal corpo. Ed è qui che accorre in nostro aiuto la poesia, colmando la “brutta lacuna” del presente. Arriva Merini che ci ricorda attraverso un’espressione enigmatica “ci si abbraccia per ritrovarsi interi”, ovvero che la nostra presunta integrità in realtà è una trappola, una falsa convinzione, che in verità nessuno si salva da solo.
Scopriamo testo e analisi della poesia Tra le tue braccia che appartiene sempre a questa linea tematica.
“Tra le tue braccia” di Alda Merini: testo
Tra le tue braccia
C’è un posto nel mondo
dove il cuore batte forte,
dove rimani senza fiato,
per quanta emozione provi,
dove il tempo si ferma
e non hai più l’età;
quel posto è tra le tue braccia
in cui non invecchia il cuore,
mentre la mente non smette mai di sognare…
Da lì fuggir non potrò
poiché la fantasia d’incanto
risente il nostro calore e no…
non permetterò mai
ch’io possa rinunciar a chi
d’amor mi sa far volar.
“Tra le tue braccia” di Alda Merini: analisi e commento
Nello spazio di un abbraccio il tempo scompare. Si tratta di una delle tematiche più ricorrenti in letteratura, in cui spesso l’abbraccio viene descritto persino più del bacio proprio per la varietà di significati che racchiude. Ci sono tanti tipi di abbracci: fraterni, amicali, solidali, amorosi, la narrativa e la poesia amano sviscerarne i significati reconditi, le infinite sfumature, ad esempio la maniera in cui un abbraccio amicale possa trasfondersi in un abbraccio passionale. Ciò che Alda Merini descrive nei versi Tra le tue braccia è un gesto appassionato che, come dice, “toglie il fiato” e “fa battere forte il cuore”. Il battito del cuore in particolare sembra rappresentare il ritmo e il sottofondo silenzioso dell’intera scena: i due cuori battono all’unisono, l’uno contro l’altro, viene narrata la vicinanza più estrema e tangibile a un altro essere umano. Ecco che Merini, dopo averci descritto con efficacia le sensazioni fisiche, passa a descrivere quelle mentali: il sogno, la fantasia, l’incanto. Il gesto dell’abbraccio sembra incendiare e ravvivare l’immaginazione, sublimare la coscienza verso altezze irraggiungibili.
Di particolare rilevanza in questa poesia è il concetto di tempo: il tempo non esiste, dice Merini, osservando come in un abbraccio si annullino persino i due poli estremi dell’età, ovvero giovinezza e vecchiaia. L’abbraccio è il luogo in cui il cuore non invecchia mai, in cui vive per sempre e palpita un’instancabile vitalità. Ed è proprio a questo punto che si compie la metamorfosi finale annunciata dal volo. L’abbraccio è un gesto che è in grado di distaccarci dai dispiaceri terreni, dalla nostra stessa povera natura umana, riconducendoci a una vita che va oltre la vita stessa, dove vivono tutte le cose invisibili, astratte, a cui la ragione non sa dare un nome.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Tra le tue braccia”: il valore di un abbraccio nelle poesie di Alda Merini
Naviga per parole chiave
Approfondimenti su libri... e non solo Poesia News Libri Storia della letteratura Alda Merini
Lascia il tuo commento